Genitore e cittadino. Nella nostra storia personale i figli ci riportano a scuola, a quella scuola pubblica che abbiamo lasciato da studenti, che abbiamo lsubitord così come ce l’hanno lasciata le generazioni precedenti.
Come genitori abbiamo allora una possibilità in più: invece di accettare/subire/uniformarci questo nuovo incontro con la scuola ci permette, da adulti consapevoli, di mettere mano alle cose che viviamo/vediamo e provare a migliorarle. Senza presunzioni e necessità di particolari competenze teoriche. Ma da semplici genitori che praticano la scuola (spesso trascinati dai propri figli), che si mettono in discussione, che fanno esperienza, che imparano e si trasformano man mano negli anni che i propri figli vi crescono.
Ecco allora la cittadinanza del qui ed ora.Da genitori siamo chiamati a dare un contributo alla costruzione della scuola del futuro in quanto persone che stanno vivendo la realtà presente che sono competenti (per la loro parte), che sanno cosa c’è da fare per migliorare (o lo intuiscono). Anche se “capitati” (portati dai figli) siamo chiamati oltre che come genitori ad essere cittadini. Questo è che ho potuto fare, insieme ad altri genitori, alla scuola bene comune pubblico Di Donato nella città di Roma.