Questa emergenza può insegnarci il valore di parole come collaborazione, competenze, semplificazione, standardizzazione dei processi. L’intervista di Gianni Dominici a Stefano Tomasini, Direttore Centrale Organizzazione Digitale di INAIL
14 Aprile 2020
Redazione FPA
L’emergenza Coronavirus ci ha colpito improvvisamente, senza darci il tempo di poter organizzare le nostre attività. Da un giorno a un altro ci siamo trovati a dover lavorare da casa, o a non poter lavorare più purtroppo, e a dover ripensare tutto ciò che finora era diventato routine.
Anche le pubbliche amministrazioni, in questo passaggio, si sono trovate spiazzate, ma è emerso chiaramente come quelle che avevano già avviato dei processi di innovazione al loro interno siano riuscite a reagire più prontamente. Le amministrazioni che, per esempio, avevano già organizzato un piano importante di Smart Working, sono riuscite meglio di altre a far lavorare subito da casa tutti i dipendenti il cui ruolo lo consentiva.
Si parte proprio da questo esempio, in questa intervista di Gianni Dominici a Stefano Tomasini, Direttore Centrale Organizzazione Digitale di INAIL, per parlare di come la PA debba e possa utilizzare questa esperienza emergenziale per costruire un diverso approccio anche quando sarà tornata la “normalità”. L’intervista si inserisce nel percorso di avvicinamento a FORUM PA 2020, denominato #road2ForumPA2020, che quest’anno si terrà in due momenti differenti: online, dal 6 all’11 luglio, e on site, dal 4 al 6 novembre.
L’intervista
“Abbiamo avuto la fortuna di essere partiti già qualche tempo fa con un vasto progetto di Smart Working, ripensando il nostro digital workplace” dice Tomasini. “Abbiamo cominciato con la sperimentazione su 360 persone: poi siamo arrivati a 4600. Questo ha consentito di estendere questa modalità di lavoro in maniera veloce a tutti i dipendenti”.
Questa emergenza rappresenta un’occasione per la PA del futuro: “Stiamo parlando di un’occasione perché ci consente di testare la nostra capacità di adattamento e di capitalizzare un modo diverso di lavorare, che non significa solo utilizzare nuove piattaforme, ma lavorare per obiettivi, dando evidenza a quelli che sono i risultati di ciascuna struttura all’interno di INAIL” prosegue Tomasini.
E per migliorare la pubblica amministrazione in generale? “Dobbiamo convergere verso soluzioni standardizzate nella PA, che ci consentano di ripensare il nostro modo di erogare i servizi”, conclude Tomasini.
La definizione di percorsi condivisi di razionalizzazione ed evoluzione organizzativa e tecnologica dell’amministrazione italiana, partendo dalle previsioni del Piano triennale per l’ICT, è un tema caro a FPA che proprio in collaborazione con la DCOD di INAIL sta organizzando la nuova edizione del Cantiere Trasformazione Digitale, un laboratorio permanente sull’attuazione della strategia digitale italiana a cui partecipano i principali referenti pubblici e privati.
L’edizione 2020 del Cantiere prende il via il prossimo 16 aprile con un kick off digitale, in occasione del quale FPA raccoglierà input, suggerimenti e nuovi spunti di riflessione da parte della sua community di innovatori. Dirigenti pubblici, tra cui RTD, CIO, CTO, CISO e IT manager delle principali amministrazioni centrali e regionali, si confronteranno con alcune realtà di spicco del panorama tecnologico come ARUBA, AKAMAI, CAST SOFTWARE e SAMSUNG per tracciare gli obiettivi di analisi e sviluppo sui tre focus in agenda: cloud PA, sicurezza digitale, servizi pubblici digitali.