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Post emergenza Coronavirus: un piano annuale di disaster recovery per la scuola

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Come si può in emergenza aiutare le famiglie più in difficoltà o le categorie più svantaggiate? Ce lo racconta Ines Seletti, Assessora all’Educazione e all’Innovazione Tecnologica del Comune di Parma, intervistata da Gianni Dominici

20 Maggio 2020

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Redazione FPA

Con l’emergenza Coronavirus, sono venute alla luce e si sono accentuate le difficoltà riscontrate nella vita quotidiana da alcune categorie di persone: famiglie con redditi molto bassi, che magari a causa del virus hanno perso il lavoro che le sosteneva; studenti che, per mancanza di computer in casa o di connessione a Internet, non sono riusciti a seguire le lezioni online; persone anziane, che in questo periodo hanno visto acutizzare il loro isolamento.

Post emergenza Coronavirus: un piano annuale di disaster recovery per la scuola

Di questo e di molto altro si parla in questa intervista a Ines Seletti, assessora all’Educazione e all’Innovazione Tecnologica del Comune di Parma, a cura di Gianni Dominici, che si inserisce nel percorso di avvicinamento a FORUM PA 2020, che vedrà una tappa tutta digitale dal 6 all’11 luglio.

L’intervista

“Noi abbiamo vissuto un momento molto grave in cui la malattia è dilagata in maniera incredibile e le persone si sono sentite sole e indifese” esordisce Seletti parlando della città di Parma.

Uno dei problemi riscontrati nella città emiliana è stato il digital divide: “C’erano ragazzi che non frequentavano le lezioni a distanza a causa del digital divide. Facendo rete sulla città, abbiamo quindi lanciato una campagna di acquisto e donazione di pc e tablet e la partecipazione è stata incredibile: abbiamo raccolto 600 pc e tablet da donare ai ragazzi che non potevano seguire le lezioni”.

Solidarietà e partecipazione, dunque, per fare in modo che nessuno rimanga escluso.

Un altro problema riguardante la scuola è stato l’approccio, a volte sbagliato, alle lezioni online: “Ho visto grande professionalità di dirigenti scolastici e insegnanti, perché non è facile mettersi in gioco con competenze che spesso non si avevano o entrare nelle case degli studenti ed essere giudicati anche dai genitori che seguivano le lezioni dei figli” prosegue Seletti, “Per il futuro, ho anche proposto di preparare un piano di emergenza ogni anno a settembre, facendo sì che tutti gli insegnanti facciano corsi online su come si debba tenere la didattica a distanza e con quali strumenti”.

Cosa dobbiamo fare in futuro, per non perdere tutti i progressi in digitale fatti durante l’emergenza? “Dobbiamo cambiare visione del mondo: bisogna responsabilizzare aziende, PA e cittadini affinché si possa superare l’emergenza e sfruttare l’occasione per rendere il mondo più sostenibile”, conclude Seletti.

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