Tornano anche per l’edizione digitale di FORUM PA i Companies Talks, monologhi teatrali che raccontano le storie di grandi aziende innovative e dei loro fondatori. Un’edizione tutta nuova, con un format appositamente rivisto per il palinsesto online dell’evento, che metterà in scena la storia di Olivetti, Netflix, LinkedIn, Whatsapp, Instagram. Appuntamento dal 6 al 10 luglio, alle ore 18.15: gli spettacoli sono tutti gratuiti, ma è necessario iscriversi
22 Giugno 2020
Redazione FPA
È dal 2017 che i Companies Talks raccontano le storie delle grandi dot-com in modo anticonvenzionale, attraverso monologhi teatrali che mettono al centro i fondatori e le idee che hanno portato alla nascita di queste aziende innovative. Ed è dal 2018 che i Companies Talks hanno incontrato FORUM PA: da allora chi partecipa alla nostra manifestazione annuale può seguire questi eventi che, coniugando teatro, musica e storytelling, guardano dietro le quinte dei grandi fenomeni imprenditoriali del nostro tempo. Gli interventi, della durata di circa 45 minuti, sono interpretati da attori professionisti coordinati dalla regia di Tiziana Sensi e saranno introdotti da brevi interviste ad alcuni protagonisti della Coalizione Nazionale di Repubblica Digitale.
Per il FORUM PA 2020 (6-11 luglio), edizione digitale, è in programma un’edizione tutta nuova dei Companies Talks, in un format appositamente rivisto per essere inserito nel palinsesto online dell’evento. Non cambia però il claim che caratterizza i Companies Talks fin dalla prima edizione: “Le persone dietro l’icona, l’idea dietro il successo”.
Al FORUM PA di luglio vi racconteremo la storia di Olivetti, Netflix, LinkedIn, Whatsapp, Instragram. Partendo proprio dall’italiano Olivetti, una storia che potrebbe sembrare distante da quella delle moderne dot-com, ma che scopriremo invece essere molto più vicina di quanto si possa pensare…
Ecco il programma e i link per iscriversi. La partecipazione, infatti, è gratuita ma è necessario registrarsi.
6 Luglio, ore 18.15 | La storia di Olivetti
Siamo sicuri che nelle menti più brillanti della Silicon Valley non sia dilagata una sindrome che ha la radici all’inizio del Novecento, in Italia, ad Ivrea? Si dice che il visionario costruisce ciò che i sognatori immaginano. E ad Adriano Olivetti non basta sognare “beh, ecco, se mi posso permettere, spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”.
7 Luglio, ore 18.15 |La storia di Netflix
Netflix vende film? Vende serie? No: connette le persone a storie e luoghi dove non sono mai stati e dove avrebbero sempre voluto andare senza saperlo, prima che una serie tv glielo rivelasse. Netflix cresce perché ha accettato una delle sfide più difficili del mondo: sedurci, incuriosirci, conquistarci. Ma…fino a quando riuscirà a stupirci ancora? È il problema di tutti gli innamorati del pianeta, di ogni tempo. E, al contrario del suo algoritmo, Reed Hastings sa che qui la formula non l’ha ancora indovinata nessuno. Lui è condannato a soddisfarci in eterno. Ce la farà?
8 Luglio ore 18.15 | La storia di Linkedin
“L’uomo è per natura un essere sociale, e chi vive escluso dalla comunità, deve essere una bestia o un dio”. Ecco la guida di Reid Hoffman. Chi è questo nume tutelare che lo accompagnerà nella costruzione del successo? Un Guru che gli farà capire quale sia la chiave per aprire le porte del mondo, comprese quelle lavorative: la necessità della rete di relazioni. Partendo dall’Antichità e passando attraverso Socialnet, Paypal e Guerre Stellari arriveremo sulla scrivania di un uomo che voleva diventare un Intellettuale Pubblico ed invece ha cambiato il mondo delle relazioni professionali.
9 Luglio, ore 18.15 | La storia di Whatsapp
Due ragazzi alla ricerca di modalità innovative per gestire vecchi guai. Vecchi guai comuni a tutti. Perché, come al solito, il successo di un’idea è direttamente proporzionale alla quantità di “Finalmente!” che risolve. Un successo che arriva all’uscita di un labirinto fatto di emigrazione, tragedie economiche e familiari, frustrazioni professionali, intuizioni tecnologiche e tenacia da vendere. Un successo nato dal desiderio di abbattere i costi le distanze per connettere amici e parenti e che “non si fermerà fino a quando chiunque, ovunque, potrà avere questa opportunità”.
10 Luglio, ore 18.15 | La storia di Instragram
Un restauratore mancato, appassionato di fotografia che rimane folgorato dall’imperfezione di una macchina fotografica di plastica: quanta strada dovrà fare ancora Kevin Systrom per concepire e sviluppare il suo progetto? “La lezione che ho imparato – dice – è che devi assicurarti di tagliare sempre ciò che non funziona, tagliare le cose impopolari e concentrarti sul miglioramento continuo del tuo prodotto perché troppe volte le start up sono tecnologie alla ricerca di un problema. Invece tutte le imprese di successo hanno alla base una fondamentale domanda. E la domanda è: di cosa, le persone hanno davvero bisogno?”.