Libro Bianco e Politiche verticali per la sostenibilità: aspettiamo i vostri commenti

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Terzo e ultimo appuntamento dedicato ad approfondire i
capitoli del “Libro Bianco sull’Innovazione della PA”, che resterà in
consultazione fino al
15 settembre per poi essere presentato al Governo. Oggi focus
sulle principali Politiche verticali per la sostenibilità monitorate da FPA nel
quadro della strategia italiana per il raggiungimento degli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) sanciti dall’Agenda
2030 dell’ONU.

18 Luglio 2018

R

redazione

Per raggiungere entro il 2030 i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) fissati dall’Agenda ONU si deve lavorare su un set di dimensioni che, messe tutte insieme, contribuiscono alla costruzione di uno sviluppo economico e sociale che garantisca, appunto, benessere equo e sostenibile. I Governi devono quindi adottare un approccio che abbandoni la logica a “silos” in favore di una visione integrata delle politiche. Insomma, devono disegnare un’agenda integrata e condivisa per politiche economiche, sociali e ambientali. Seguendo questa logica, che ci appartiene da anni e che è diventata sempre più centrale nelle ultime due edizioni del nostro FORUM PA, nel terzo capitolo del Libro Bianco ci siamo focalizzati su alcune politiche che abbiamo definito “verticali” perché appartengono a settori precisi, ma che rientrano tutte in questo disegno complessivo: sanità; lavoro e occupazione; città e territori; energia e ambiente; istruzione e formazione.

Partiamo dalla Sanità per mettere in evidenza un tema molto caldo: nei prossimi anni l’invecchiamento demografico e l’aumento della speranza di vita faranno lievitare la domanda di assistenza e cura. Una domanda che cambia rispetto al passato, focalizzandosi soprattutto sui temi della cronicità. La sostenibilità del nostro Sistema Sanitario e, soprattutto, il suo carattere universalistico sono messe quindi alla prova – e lo saranno sempre di più – dalla divaricazione tra risorse disponibili e bisogni dei cittadini. È necessario un processo radicale di innovazione. Le raccomandazioni presenti in questo paragrafo riguardano quindi: l’innovazione organizzativa delle strutture, perché diventino asset strategici di sviluppo, anche economico; l’innovazione delle competenze (capacity building) manageriali e specifiche dei professionisti e degli operatori; l’innovazione tecnologica con la condivisione reale e la gestione sicura dei dati e delle informazioni.

Il paragrafo seguente è dedicato al tema Lavoro e occupazione, con un focus particolare sull’occupazione dei giovani. Ricordiamo che, secondo Eurostat, nel 2017 i NEET italiani (Not in education, employment or training) sono il 25,7%, dieci punti sopra la media europea che è pari al 14,3%. Le raccomandazioni emerse in questo paragrafo parlano prima di tutto di favorire un ecosistema che leghi tutti i diversi attori delle politiche per il lavoro, agevolando la nascita di “Reti locali per l’occupabilità” e l’integrazione pubblico-privato. Altro tema, la Riforma dei centri per l’impiego e l’introduzione di un assegno di ricollocamento, come strumento sistemico e non come intervento di nicchia.

Passiamo poi al tema delle politiche per Città e territori sostenibili. Un tema che riprenderemo e approfondiremo con grande attenzione in occasione di ICity Lab 2018 (Firenze, 17 e 18 ottobre). Nel Libro Bianco abbiamo raccolto raccomandazioni che investono tanti aspetti diversi delle politiche urbane: dall’adozione di un’Agenda urbana nazionale alla previsione di forme stabili di finanziamento per le città; dalla costituzione di una Commissione bicamerale per le città e le periferie, alla realizzazione di una vera e propria Strategia per le aree urbane. Un focus viene poi dedicato al tema della riforma dei poteri locali e al rilancio dell’associazionismo comunale. Senza dimenticare, infine, lo sviluppo delle piattaforme e dei servizi per la smart city, altro tema che sarà al centro di ICity Lab 2018.

Dopo le città, ci soffermiamo su un tema “classico” per le politiche di sostenibilità: Energia e ambiente . Partendo da alcune raccomandazioni riguardanti la Strategia Nazionale Energetica (SEN) – come quella che chiede di applicare il modello partecipativo della SEN, anche alle fasi successive che andranno sviluppate o quella che ricorda la necessità di integrare la SEN nel quadro delle strategie europee – si passa poi a due focus, uno sull’Economia circolare (un ampio slancio a questa economia è dato dal ruolo svolto dalla PA nell’adozione di atti autoritativi, nelle attività di programmazione, negli impegni di regolazione del mercato delle imprese, nel creare nuove opportunità e pratiche di condivisione) e uno sulla Sharing Economy (che nel nostro Paese si configura come settore in divenire. Le piattaforme collaborative dovrebbero suscitare interesse nella PA e in particolare negli enti locali, favoriti dalla riforma Delrio che consolida la cultura della condivisione di funzioni e servizi nella pubblica amministrazione).

L’ultimo paragrafo è dedicato al tema Istruzione e formazione, con focus su Povertà educativa e inclusione, Finanziamenti e Governance della scuola. Tra le raccomandazioni, si chiede di: adottare adeguate misure di prevenzione del disagio e della dispersione scolastica e supportare l’inclusione e l’integrazione attraverso le tecnologie e la formazione ai docenti e alle famiglie; supportare le scuole nella progettazione dei bandi e formarle sulle modalità con cui ricevere, ricercare e rendicontare fondi; coinvolgere nei processi di cambiamento il personale della scuola, valorizzando le competenze (digitali e organizzative), ruolo e retribuzione.

Su tutti questi aspetti attendiamo il vostro contributo, il “Libro bianco sull’innovazione della PA” resterà aperto ai commenti fino al 15 settembre: qui le indicazioni su come partecipare.

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