Cloud computing: ecco cosa ci raccontano le esperienze di migrazione delle PA italiane

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La crisi sanitaria ha reso evidente, come mai accaduto in passato, la necessità di incentivare i processi di trasformazione digitale sia della PA che del settore privato. È importante dunque fare tesoro delle esperienze già maturate, sia prima che durante questi mesi difficili, per comprendere a pieno l’utilità di determinate tecnologie come quella del Cloud computing

14 Gennaio 2021

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Redazione FPA

L’amara esperienza della pandemia e la correlata necessità di mantenere la continuità operativa ha sdoganato l’utilizzo di alcune tecnologie prima riservate a una “nicchia” più ristretta e, più in generale, ha ridato centralità al tema del digitale e dell’innovazione organizzativa e procedurale sia all’interno della PA che delle realtà private. Non è un caso e nemmeno una novità, infatti, che sia le direttive europee che le indicazioni dell’AGID in questo senso mettano questo percorso di rinnovamento al centro della ripartenza del paese, forti delle esperienze maturate in questi mesi, durante i quali chi aveva già attivato determinati processi si è rivelato più pronto nella gestione della crisi. In questo senso uno degli strumenti più funzionali che la tecnologia offre è quello del Cloud computing, la cui adozione accomuna ormai numerose realtà e altrettanti provider in grado di guidare le aziende e le PA nel processo di migrazione ai servizi in cloud.

È importante, in particolare, riflettere sulle modalità di adozione del cloud, consapevoli che si tratta di un cambiamento che coinvolge non solo i processi e le organizzazioni, ma ovviamente anche le competenze dei singoli e l’abilità del personale di restare al passo con gli strumenti tecnologici. Grazie alla partnership tra FPA, in qualità di piattaforma abilitante, e Amazon Web Services (AWS), azienda leader del settore, è stato possibile organizzare una serie di incontri proprio per promuovere questa riflessione e il confronto fra realtà che hanno già fatto esperienza del passaggio al cloud e al multicloud e rappresentanti di altri enti ed aziende interessate alla possibilità di adottare questa tecnologia, magari servendosi proprio della guida di AWS nel processo di trasformazione. Fra i relatori si sono alternate aziende come Invitalia, società come Umbria Digitale, ma anche realtà pubbliche come la Regione Sardegna e il Consorzio dei comuni trentini, che hanno raccontato la propria esperienza ad una platea di ascoltatori quali Roma Capitale, il Dipartimento della protezione civile, numerose regioni italiane e vari altri enti pubblici e privati.

Il racconto dei protagonisti ha permesso di delineare quattro punti chiave legati a questo processo di trasformazione:

  • il processo di digitalizzazione spinto dalla crisi Covid-19 ha subito sicuramente un’accelerazione, ma la scelta del passaggio in cloud è innanzitutto una scelta necessaria per evolvere da un punto di vista operativo, gestionale e di miglioramento dei servizi per i clienti;
  • la necessità di rivedere tutti i processi produttivi del sistema pone nuova attenzione al tema della sicurezza dei dati personali e delle competenze;
  • l’adozione dei sistemi cloud comporta necessariamente un adeguamento della gestione delle risorse umane, nel senso di gestione del cambiamento. Questo, soprattutto nella PA, rappresenta un’opportunità d’apprendimento di nuove conoscenze tecniche e di upskilling delle persone;
  • la scelta del cloud, infine, non risponde mai a un adempimento normativo, ma spesso corrisponde a una necessità, ad esempio quella di accomunare i servizi di realtà piccole grazie a un coordinamento centrale, consentendo così di rispondere alle aspettative del cittadino che richiede sempre più efficienza e portabilità h24 dei servizi.

Sebbene ci siano ancora numerose difficoltà legate ad un cambiamento di questo tipo, sembra che gli stakeholder politici, pur non soffermandosi sul dettaglio tecnologico bensì sugli aspetti derivanti da esso, abbiano compreso a pieno l’importanza di incentivare la trasformazione digitale, come testimoniato dal dibattito di queste settimane sulla suddivisione dei fondi del Recovery Fund.

AWS grazie alla sua esperienza più che decennale nel settore delle migrazioni in cloud, offre a chi volesse intraprendere questo percorso, due servizi in grado di accelerare l’adozione del cloud nelle organizzazioni e nello specifico in quelle del settore pubblico. Questi sono il Cloud Adoption Framework (CAF), inteso come un primo workshop di preparazione al passaggio in cloud, che punta ad allineare tutti i soggetti coinvolti, a prepararli e così individuare eventuali ostacoli alle fondamenta da superare prima di passare alla seconda fase, ovvero il Migration Acceleration Programme (MAP) in cui grazie ad un’analisi molto più qualitativa è possibile definire le dipendenze, le priorità e le criticità derivanti dalle nuove procedure in essere.

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