Il “talento ribelle” di Francesca Gino al FORUM PA 2021
Vi presentiamo i grandi personaggi del panorama nazionale e internazionale che saranno nostri ospiti al prossimo FORUM PA di giugno. Partiamo da Francesca Gino, docente di Business Administration presso la Harvard Business School (HBS) e autrice del libro “Talento ribelle: perché infrangere le regole paga nel lavoro e nella vita” edito in Italia da Egea (2018)
5 Febbraio 2021
Redazione FPA
FPA da sempre racconta la necessità di portare all’interno delle PA una ventata di aria nuova, attraverso una rivoluzione organizzativa che permetta non solo l’ingresso dei giovani, ma anche la riqualificazione e valorizzazione delle persone già presenti nelle strutture pubbliche, spesso vittime dello stereotipo del “fannullone”. Questo processo passa inevitabilmente dalla predisposizione ad innovare posseduta (o meno) da coloro che lavorano all’interno delle amministrazioni.
Proprio in virtù di questa prospettiva, il prossimo FORUM PA 2021 (21-25 giugno) vedrà tra gli ospiti di spicco la professoressa Francesca Gino, premiata recentemente come uno dei 40 migliori professori di economia under40 al mondo e riconosciuta da Thinkers50 tra i 50 pensatori di management più influenti sul pianeta. Quale riconosciuta scienziata comportamentale, è a capo dell’unità di negoziazione, organizzazioni e mercati presso la Harvard Business School, e nel suo ultimo libro “Talento ribelle” ha sottolineato come proprio le persone che, per raggiungere determinati obiettivi, disubbidiscono alla cultura dell’adempimento siano il motore del cambiamento all’interno delle organizzazioni.
La professoressa, le cui ricerche sul decision-making e sulle influenze sociali sono comparse su testate prestigiose quali The Economist, Financial Times e The New York Times, descrive i “talenti ribelli” come coloro che non accettano i ruoli sociali che vengono tradizionalmente trasmessi e che “fanno domande con curiosità, guardando lo stesso problema o situazione da più punti di vista”. Il ribelle, spiega la Gino, è spesso abbinato ad un’accezione negativa, specialmente quando si parla di organizzazioni lavorative, ma è proprio quando si infrangono le regole in modo costruttivo senza semplicemente seguire le procedure o i processi esistenti, che l’innovazione ha più probabilità di prendere vita.
Parlando di PA quindi, dove la cultura dell’adempimento continua spesso a farla da padrone, la valorizzazione delle persone deve essere il punto da cui ripartire, ancor di più adesso, in un paese che nel rispondere alle sfide della pandemia ha riscoperto il ruolo di intermediazione dei dipendenti pubblici nel rapporto tra stato e cittadino. Lo ripetiamo spesso, emerge dai nostri editoriali, articoli ed interviste, lo abbiamo evidenziato anche nel nostro recente Annual Report: serve un progetto paese per la PA, perché senza un impegno per il settore pubblico non ci sarà ripresa.
Proprio parlando dell’importanza dell’intermediazione, come sottolineato dalla professoressa Gino al TEDxTrento qualche mese fa, si può facilmente pensare al ruolo dei dirigenti della PA, ovvero coloro che hanno l’onere di parlare ai propri dipendenti utilizzando un linguaggio e un atteggiamento che la professoressa chiama “ricettivo”, in grado di far emergere lo spirito creativo e valorizzare il potenziale delle persone.
I fondi provenienti dal NextGenerationEu ci impongono il dovere di ripartire all’insegna di questi temi, investendo sulla formazione e sui processi di transizione digitale per una PA migliore ed un paese migliore.