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Daniele Lunetta: “Non ci può essere lavoro smart senza flessibilità, formazione e competenze”

Daniele Lunetta: “Non ci può essere lavoro smart senza flessibilità, formazione e competenze”
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L’intervista di Gianni Dominici a Daniele Lunetta, dirigente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sul tema dello Smart Working e delle competenze digitali. A quasi un anno dall’arrivo della pandemia la PA ha dimostrato di aver reagito e di essere andata incontro alle esigenze del momento trovando il modo di accelerare dei processi di innovazione che erano già parzialmente in atto, come l’adozione dello smart working. Ora è il momento di mettere a sistema questi sforzi e guardare al futuro

18 Febbraio 2021

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Redazione FPA

Daniele Lunetta: “Non ci può essere lavoro smart senza flessibilità, formazione e competenze”

Parlando di PA e guardando ai mesi passati, possiamo affermare che le amministrazioni sono state in grado di reagire e dare una mano al paese. Le PA sono andate incontro alle esigenze dettate dall’emergenza, soprattutto potenziando la digitalizzazione, dando forma ad investimenti spesso già impostati, ma mai messi a sistema.

In questa puntata Gianni Dominici intervista Daniele Lunetta, dirigente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e responsabile della Divisione II dedicata alla digitalizzazione e innovazione tecnologica.

“Lo Smart Working era nell’aria già da tempo”, esordisce Lunetta, parlando delle numerose sperimentazioni che stavano portando avanti diverse PA nel nostro paese. Ora però abbiamo capito davvero quanto importante sia per il futuro mettere a sistema un vero smart working, e non un semplice lavoro da remoto, per andare incontro alle esigenze di molti lavoratori e lavoratrici, spingendo sul concetto di work-life balance.

“Abbiamo bisogno di maggiore flessibilità”, spiega Lunetta parlando della prospettiva di una nuova PA all’insegna di competenze rinnovate e rimarcando alcuni risultati ottenuti, come la riduzione dei tempi di risposta medi per una pratica amministrativa o l’aumento da parte degli uffici dell’utilizzo di PEC e firme digitali.

“Servono nuove professionalità” conclude infine Lunetta, senza dimenticare che il cambiamento deve coinvolgere anche la dirigenza, che ha il compito essa stessa di diventare più smart e di valorizzare i dipendenti, incentivando sistemi di valutazione qualitativi e puntando con forza sulla formazione continua delle persone.

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