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Fabrizio Liberatore: “Sanità, scuola e città: in questi ambiti l’innovazione non si può più rimandare”

Fabrizio Liberatore: “Sanità, scuola e città: in questi ambiti l’innovazione non si può rimandare”
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L’intervista di Gianni Dominici a Fabrizio Liberatore, Sales Director Public Sector presso Dell Technologies. Ci sono alcuni comparti che non possono più ritardare gli investimenti in digitale: primi fra tutti la scuola e la sanità, vera spina dorsale del sistema paese, che hanno rivelato in questo periodo una realtà ancora “a macchia di leopardo.” E poi le città che devono essere protagoniste del PNRR

25 Marzo 2021

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Redazione FPA

Fabrizio Liberatore: “Sanità, scuola e città: in questi ambiti l’innovazione non si può rimandare”

La visione di una grande azienda internazionale sull’attuale situazione del paese e sulle prospettive di rilancio per il post pandemia: è quanto emerge dall’intervista di Gianni Dominici a Fabrizio Liberatore, Sales Director Public Sector presso Dell Technologies. Dallo smart working agli investimenti in digitale, dal ruolo strategico della ricerca alle prospettive per le città innovative, sono tanti i temi toccati in questo confronto, che parte da due constatazioni: la prima, che il digitale è stato protagonista della recente stagione e la seconda che la pubblica amministrazione sarà chiave degli investimenti destinati al rilancio.

Ma partiamo da un tema molto attuale, quello del lavoro agile. Nel dopo emergenza “dovremo trovare il giusto equilibrio – commenta Liberatore – ci sarà una situazione ibrida, ma sicuramente il concetto di work from anywhere che stiamo vivendo adesso sarà un percorso permanente, dal quale non si può più tornare indietro”. Del resto, aggiunge Liberatore, ci siamo resi conto che lo smart working anche nella PA può voler dire una maggiore produttività e molte amministrazioni si sono fatte trovare pronte e hanno saputo dare continuità, anzi forse anche maggiori e migliori servizi ai cittadini e alle imprese.

“Quello che si deve sottolineare, invece – prosegue Liberatore – è che alcuni comparti non possono più ritardare gli investimenti nel digitale, in particolare la scuola e la sanità, vera spina dorsale del sistema paese. Anche qui abbiamo visto che, pur se a macchia di leopardo, molte realtà hanno saputo reagire bene. Siamo ottimisti che il piano di digitalizzazione che era stato intrapreso e che è stato accelerato dall’emergenza Covid-19 ci possa portare ora a una trasformazione digitale più accelerata in questi due comparti”.

Altri settori centrali per la ripresa saranno quello della ricerca e quello delle città. Su queste ultime, in particolare, Liberatore si sofferma augurandosi che siano protagoniste nel PNRR. “Ci aspettiamo che le città saranno sempre più il cuore dei servizi digitali – sottolinea Liberatore – anche perché oltre il 75 per cento dei dati saranno generati qui, avremo centinaia di migliaia di sensori distribuiti negli apparati, nelle strade, negli ospedali, nelle case. Gli investimenti sulle smart cities devono essere una priorità. Serve una politica per le smart cities coordinata e centralizzata per far sì che nel prossimo settennio le città siano sempre più sostenibili e al centro della trasformazione digitale”.

Oltre a questa priorità, Liberatore conclude indicandone altre due: a investimenti in digitale accompagnati da revisione dei modelli organizzativi e accelerazione nel processo di semplificazione e revisione degli strumenti di acquisto a disposizione delle pubbliche amministrazioni. Senza dimenticare il tema delle competenze digitali, a partire dalla scuola.

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