E-Learning Specialist: un vero e proprio manager della didattica sul web
Abbiamo una sola strada per favorire una scuola ed un’università inclusive, aperte a tutti e funzionanti: quella di avere professionisti in grado di padroneggiare i temi dell’e-learning. Questo però può avvenire solo se questi professionisti sono ben formati. Scopriamo, quindi, quali sono le competenze e le conoscenze che deve possedere un bravo E-Learning Specialist
27 Maggio 2021
Pasquale Popolizio
Vicepresidente IWA Italy
- 1 Ascolta l'articolo in podcast
- 2 Cosa fa l’E-Learning Specialist
- 3 Didattica a distanza e mista: la prassi di riferimento UNI/PdR 89:2020
- 4 E-learning in Italia: il caso di “Federica”, prima piattaforma italiana di livello universitario
- 5 I compiti dell’E-Learning Specialist
- 6 Competenze e conoscenze dell’E-Learning Specialist
- 7 Conclusioni
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L’E-Learning Specialist è la figura professionale che gestisce i processi e le metodologie didattiche nel Web, coordinando e sviluppando i percorsi formativi.
Cosa fa l’E-Learning Specialist
L’E-Learning Specialist ha il compito di progettare, gestire e monitorare percorsi e ambienti di apprendimento online, scegliendo e applicando tecnologie, approcci e strategie didattiche per i diversi livelli e contesti di apprendimento formale e non formale, tenendo conto della rapida e continua evoluzione dei modelli di costruzione e disseminazione della conoscenza e dell’apprendimento sul Web.
Le descrizioni prima riportate sono tratte dalla norma UNI 11621-3 (Attività professionali non regolamentate – Profili professionali per l’ICT – Parte 3: Profili professionali relativi alle professionalità operanti nel Web) attualmente in corso di revisione.
Penso sia opportuno partire dalle definizioni che la norma UNI fa dell’E-Learning Specialist perché mi sembra il modo più efficace per rappresentare una figura professionale che ora e nel prossimo futuro avrà sempre maggiore rilevanza ed importanza.
Didattica a distanza e mista: la prassi di riferimento UNI/PdR 89:2020
Da segnalare, poi, la prassi di riferimento UNI/PdR 89:2020 “Linee guida per il sistema di gestione della didattica a distanza e mista nelle scuole di ogni ordine e grado”. Il documento, liberamente scaricabile dal sito UNI raccoglie prescrizioni relative a prassi condivise da FIDAE Federazione Italiana di Attività Educative con un accordo di collaborazione con UNI. Il documento è stato elaborato dal Tavolo “Modello organizzativo didattica a distanza nelle scuole” condotto da UNI, al quale hanno partecipato esperti provenienti dal mondo della didattica e della normazione.
L’obiettivo della prassi è fornire agli operatori scolastici un modello organizzativo di riferimento utile a tenere sotto controllo tutte le attività connesse alla didattica a distanza e mista oltre che a garantire all’utenza scolastica il rispetto sia delle relative prescrizioni legislative sia il raggiungimento dei modelli qualitativi definiti per la didattica a distanza nell’offerta formativa della singola istituzione scolastica.
La prassi delinea regole e offre appendici utili. Le 21 appendici alla prassi contengono linee guida, modelli e buone pratiche. Qui si ritrovano anche moduli per la nomina del responsabile del trattamento dei dati personali, per la definizione del codice di condotta, per il regolamento scolastico o per la definizione dell’organigramma. Nell’organigramma devono essere inserite le due figure dedicate: il referente per la didattica a distanza e la commissione scolastica per la didattica a distanza. Il referente per la didattica a distanza può avere le competenze dell’E-Learning Specialist.
È opportuno sottolineare come la Pubblica Amministrazione sia stata la prima ad utilizzare la norma UNI 11621 multiparte. Il 5 maggio 2017 è stato pubblicato, infatti, dopo una breve consultazione pubblica, il documento dell’AgID “Linee guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione” nel quale si fa esplicito riferimento ai profili di competenza Web della norma UNI 11621 riguardo la possibilità che nel capitolato tecnico rivolto ai fornitori si possa “richiedere particolari titoli di studio o formativi, ovvero attestazioni professionali rilasciate da associazioni di cui alla legge n. 4/2013, certificazioni specialistiche di prodotto e/o certificazioni rispetto a norme UNI”.
E-learning in Italia: il caso di “Federica”, prima piattaforma italiana di livello universitario
Ora, può sembrare quasi pleonastico, ma forse è opportuno ricordare che, a partire dal marzo del 2020, la scuola e l’università italiana (ma anche mondiale) hanno scoperto che forse è possibile coniugare Web e formazione. Ma bisogna anche dire che si è svegliata con colpevole ritardo, mentre già da anni in Italia vi erano esempi di ricerca e di eccellenza assoluta nel campo dell’e-learning.
Chi scrive lo fa con cognizione di causa e competenza in materia, visto che ha contribuito, dal 2007 al 2015, alla ideazione, costruzione e realizzazione della più grande e innovativa piattaforma di e-learning in Italia, Federica, attività di eccellenza nazionale ed europea, poi diventato Centro di servizio di Ateneo “Federica Weblearning – Centro di Ateneo per l’Innovazione, la Sperimentazione e la Diffusione della Didattica Multimediale” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, online dal 2007.
Nel giro di soli tre anni Federica riuscì a pubblicare oltre 300 corsi universitari coinvolgendo altrettanti docenti, ed erano oltre mezzo milione gli utenti che si collegavano, in media, al mese alla piattaforma open access; si, proprio così, la prima piattaforma di e-elearning italiana di livello universitario arrivava a raggiungere oltre 5 milioni di utenti l’anno.
L’Università degli Studi di Napoli Federico II, con Federica, fu anche la prima la prima università italiana a lanciare, nel 2010, il proprio canale iTunes U – un’area dell’iTunes Store che offre contenuti audio e video delle maggiori università – e a presentare la sua ricca offerta formativa insieme ad università come Stanford, Yale, Oxford.
I compiti dell’E-Learning Specialist
L’E-Learning Specialist, quindi, è una figura viva, pienamente attiva, con compiti impegnativi e che deve avere competenze adeguate.
Fra i compiti principali dell’E-Learning Specialist:
- progettare percorsi formativi online per diversi livelli e tipologie di utenza, individuando modelli e strategie didattiche adeguati;
- organizzare e pianificare le attività online analizzando e valutando i tempi, le risorse, i fabbisogni formativi, la tipologia di utenza, le finalità del committente;
- scegliere l’ambiente di apprendimento online secondo criteri di adeguatezza, flessibilità, accessibilità, usabilità e apertura;
- assegnare ruoli e funzioni ai componenti del team di sviluppo e realizzazione del corso;
- procedere al monitoraggio complessivo e alla valutazione del corso;
- verificare l’accessibilità e usabilità dei materiali del corso suggerendo miglioramenti ad autori e designer;
- verificare e curare la pertinenza e la coerenza sia del progetto formativo che del processo di apprendimento avviato rispetto alle diverse istanze poste dai responsabili del piano, dai professionisti coinvolti, dagli utenti e da tutti gli altri attori riferibili allo scenario e al contesto;
- monitorare, valutare e riferire l’efficacia della formazione;
- valutare e segnalare le prestazioni dei discenti;
- incoraggiare lo sviluppo professionale continuo.
Come si evince, la figura dell’E-Learning Specialist riassume in sé le prerogative di un vero e proprio manager della didattica, con ruoli e attività che riguardano a 360 gradi tutta la gestione di un e-learning efficace, coinvolgente, fruibile, monitorato. Un manager che riesce a progettare, organizzare, pianificare attività, oltre che gestire un gruppo, verificare e valutare corsi e percorsi formativi. Tutte le fasi, dalla strategia alla pianificazione, dalla gestione al controllo, dalla verifica alla formazione continua, sono ricomprese fra i compiti di un buon E-Learning Specialist.
Competenze e conoscenze dell’E-Learning Specialist
Le abilità e conoscenze dell’E-Learning Specialist sono, fra gli altri:
- Capacità tecniche di project management
- Capacità di strategie didattiche di apprendimento in Rete
- Conoscenza di teorie e metodologie di insegnamento e apprendimento in Rete
- Conoscenza di teorie e modelli di instructional design
- Conoscenza di strategie didattiche applicabili all’apprendimento e al lavoro on line
- Conoscenza dei principi di knowledge management, sharing & development
- Conoscenza di architetture logiche di comunicazione funzionali all’interazione collaborativa
- Conoscenza di teorie e metodi di orientamento e assessment
- Conoscenza di normative nazionali ed europee sull’elearning
- Conoscenza di modelli teorici delle principali piattaforme internazionali di erogazione MOOC
- Conoscenza delle principali piattaforme europee riferibili a istituzioni e centri di ricerca per la documentazione di sperimentazioni legate all’uso delle nuove tecnologie nella didattica
- Conoscenza di criteri e meccanismi di valutazione della didattica universitaria sul tema e-learning
- Conoscenza di banche dati e risorse per la didattica
- Conoscenza dei principali format di veicolazione di e-content (ebook, podcast, videolesson, videolecture) e dei software per realizzarli
- Conoscenza di database Management, XML, SCORM
- Conoscenza dei principali strumenti di editing e conversione di formati utilizzabili nella produzione di risorse educative aperte
- Conoscenza di linee guida dell’e-learning per settori specifici
- Capacità di applicazione dei principi dell’Universal Design
- Capacità tecniche di redazione, somministrazione ed elaborazione di questionari di reazione
- Conoscenze di accessibilità dei contenuti per il Web
- Conoscenza di usabilità per il Web
Ora si può ben comprendere che le conoscenze che un buon E-Learning Specialist deve possedere sono tante e spaziano dalle strategie didattiche all’accessibilità del Web, dal project management alle teorie di orientamento e assessment, dai format di e-content al knowledge management. Materie e tematiche a volte anche molto diverse, ma il cui padroneggiare diventa un elemento distintivo del professionista di e-learning.
Inoltre, la figura dell’E-Learning Specialist può conseguire l’attestazione professionale rilasciata ai sensi della legge n. 4/2013 ovvero la certificazione ai sensi della norma tecnica UNI 11621-3:2017.
Abbiamo una sola strada per favorire una scuola ed un’università inclusive, aperte a tutti e funzionanti. Quella di avere professionisti in grado di padroneggiare i temi dell’e-learning. Questo però può avvenire solo se questi professionisti sono ben formati con conoscenze adeguate e competenze specifiche.
Anche gli E-Learning Specialist devono, quindi, essere formati e sono necessari corsi specifici per aggiornare e consolidare le conoscenze dei professionisti dell’e-learning.
Conclusioni
Le sfide dell’e-learning, senza alcuna distinzione di pre, durante o post pandemia da Covid-19, possono essere affrontate e vinte solo se gli attori in gioco sono competenti, ma soprattutto pieni di passione per il loro lavoro.
L’ho toccato con mano a Federica, ma continuo a sperimentarlo ogni giorno nella mia attività di libero professionista: solo chi ama il suo lavoro può, con le giuste competenze, riuscire ad ottenere un buon risultato.
Ed il risultato che deve essere ottenuto da un professionista come l’E-Learning Specialist deve essere necessariamente ottimale, in quanto contribuisce a migliorare la crescita culturale e professionale di tutto il sistema Paese.
A FORUM PA 2021, il 21 giugno è in programma l’Academy “L’E-Learning Specialist: il professionista fondamentale per la didattica sul Web“. La partecipazione è gratuita, ma è necessario iscriversi