Accesso alla rete, disuguaglianze, ruolo dei territori nell’innovazione del Paese, competitività delle PMI, sviluppo sostenibile, valorizzazione delle persone all’interno delle organizzazioni: ecco i temi toccati nella conversazione di Carlo Mochi Sismondi con Roberto Basso, Direttore delle relazioni esterne, della comunicazione e della sostenibilità di WINDTRE
3 Giugno 2021
Redazione FPA
- 1 Accesso alla rete: un diritto universale contro le diseguaglianze
- 2 Le lezioni della pandemia
- 3 Innovazione digitale e ruolo dei territori
- 4 Supportare le piccole e medie imprese nella trasformazione digitale
- 5 Innovazione digitale e sviluppo sostenibile
- 6 Partire dalle persone
- 7 Pensare al futuro con ottimismo
Nel percorso di avvicinamento a FORUM PA 2021, Carlo Mochi Sismondi ha intervistato Roberto Basso, Direttore delle relazioni esterne, della comunicazione e della sostenibilità di WINDTRE, azienda partner del nostro grande evento digitale in programma dal 21 al 25 giugno. Accesso alla rete, disuguaglianze, ruolo dei territori nell’innovazione del Paese, competitività delle PMI, sviluppo sostenibile, valorizzazione delle persone all’interno delle organizzazioni: ecco alcuni temi toccati nel corso della conversazione.
Accesso alla rete: un diritto universale contro le diseguaglianze
Durante la pandemia lavorando da casa, studiando da casa e avendo anche bisogno di più intrattenimento a casa, la domanda di dati è cresciuta in modo esponenziale e rapido, per cui gli operatori sono dovuti intervenire per ampliare le capacità della rete. “Le aziende hanno fatto la loro parte e la dimostrazione di questo sforzo l’abbiamo avuta, perché la rete ha retto a questo repentino balzo della connettività – sottolinea Basso -. A maggior ragione la connettività è diventata una leva di inclusione o al contrario una possibile faglia di discriminazione e quindi di esclusione. Ma dobbiamo portare anche cultura digitale, informazione e formazione, tenendo conto che ci sono degli sacche sociali che sono particolarmente difficili da raggiungere. Quindi l’accesso a internet è un diritto, ma garantire quel diritto comporta uno sforzo complessivo da parte della società, tanto di aziende e operatori privati quanto delle pubbliche amministrazioni centrali e locali”.
Le lezioni della pandemia
Roberto Basso sottolinea in particolare la questione relativa all’organizzazione del lavoro, ricordando l’intesa raggiunta rapidamente con i sindacati, che prevede un grado di flessibilità molto ampio. Fare smart working, ricorda Basso, significa infatti organizzare il lavoro in maniera tale che le persone non abbiano singoli task da compiere, ma sia chiara la finalità complessiva, lo scopo da raggiungere, quindi dobbiamo parlare più di obiettivi che di mansioni, costruire un rapporto basato sulla delega, sulla fiducia, sulla misurabilità dei risultati. “Quello che ci portiamo a casa – aggiunge Basso – è che in tutte le aziende, in qualsiasi settore, il grado di preparazione digitale delle persone deve crescere, perché questo favorirà anche una organizzazione smart del lavoro”.
Innovazione digitale e ruolo dei territori
Durante la pandemia è emersa una grande eterogeneità sui territori: in alcune aree, per esempio, abbiamo visto i Comuni caricarsi sulle spalle l’onere della cultura digitale e spiegare ai cittadini che il 5G è una nuova generazione di connettività che non produce danni alla salute, mentre altri sindaci hanno ceduto alle pressioni di piccoli gruppi locali che magari raccolgono firme diffondendo fake news e hanno preferito attendere che il governo facesse un passo avanti con il primo decreto semplificazioni dell’agosto 2020. “Io credo che serva veramente una coerenza lungo tutta la filiera – sottolinea Basso – se ci fosse un lavoro di coordinamento con tutti gli operatori e con tutte le sovrintendenze probabilmente riusciremmo a proporre dei piani di intervento sul territorio comprensibili e ragionevoli, che consentono di raggiungere quegli obiettivi di copertura che la popolazione chiede e, al tempo stesso, rispettare tutti i criteri di salute fisica e ambientale/paesaggistico che sono un interesse comune”.
Supportare le piccole e medie imprese nella trasformazione digitale
“Sempre di più l’infrastruttura tecnologica, digitale e di connettività è una fondamentale condizione competitiva – evidenzia Basso -. Se le nostre imprese non hanno quella infrastruttura che invece hanno i loro concorrenti, il rischio è di perdere competitività a livello internazionale. Occorrono interventi di sistema che creino le condizioni perché la tecnologia oggi più avanzata, che è quella del 5G, possa erogare tutti i benefici possibili. Quello che le singole aziende come la nostra possono fare riguarda invece una progressiva integrazione di servizi: le grandi imprese sono capaci di comprare al meglio singole componenti e costruire una propria filiera di servizi di base, le piccole medie imprese in molti casi non sono attrezzate per fare questo e allora è utile portare a queste aziende non solo la connettività, ma anche servizi aggiuntivi che possono includere la sicurezza, la formazione e alcune integrazioni verticali di servizi”.
Innovazione digitale e sviluppo sostenibile
Roberto Basso racconta che WINDTRE ha definito un nuovo piano che si dà degli obiettivi di sostenibilità al 2025 e altri obiettivi al 2030: “Abbiamo identificato complessivamente dieci obiettivi chiave, ma la cosa importante è che ad ognuno di questi obiettivi corrisponde un owner che non è una persona del team di sostenibilità. Gli owner sono persone di tutte le divisioni aziendali, è tutta l’azienda che in qualche modo è stata investita da questa progettazione e che poi si è fatta carico di questi obiettivi di trasformazione. Ci crediamo al punto tale che la componente variabile di salario del management è stata anche legata al raggiungimento di questi obiettivi”.
Partire dalle persone
Per il terzo anno consecutivo WINDTRE è stata riconosciuta come Top Employer in Italia. L’azienda guidata da Jeffrey Hedberg è fra le 1.600 società certificate nel mondo da Top Employers Institute analizzando 120 Paesi. Ma cosa vuol dire partire dalle persone? Per Roberto Basso vuol dire innanzitutto riconoscere che il tempo di lavoro è tempo di vita e che ciò che dà piacere alla vita è il senso delle cose, senso che nasce spesso da una finalità, dallo scopo. “Essere top employer – spiega quindi Basso – vuol dire dare modo a tutte le persone di condividere lo scopo complessivo dell’azienda, avere un ruolo nell’organizzazione che consente di partecipare a questo scopo, sentirsi parte di una comunità. Comunità, scopo e valori sono le tre componenti di una strategia di valorizzazione del lavoro e delle persone”.
Pensare al futuro con ottimismo
Dobbiamo ricordare sempre che cento anni fa nel nostro paese si viveva in condizioni radicalmente diverse e che oggi in altri paesi si vive in condizioni radicalmente peggiori. “Credo che se tutti dovremmo partire dalla consapevolezza che il mondo continua a progredire, che l’aspettativa di vita cresce, che la nostra capacità di reagire ad un evento avverso come la pandemia è stata straordinaria, nonostante le vittime e la sofferenza – conclude Basso – dobbiamo essere ottimisti perché la nostra capacità come genere umano di migliorare la qualità della nostra vita ha continuato a crescere e può continuare a crescere se ognuno di noi nel proprio piccolo fa qualcosa di più, non solo per se stessi ma per la propria comunità”.
WINDTRE è partner di FORUM PA 2021 (21-25 giugno), in particolare in questi appuntamenti:
- Scenario La trasformazione digitale del Paese