PNRR e Capacità amministrativa: investimenti e riforme, cosa è previsto e a che punto siamo
Accesso e reclutamento, Buona amministrazione e semplificazione, Capacità e competenze sono, assieme alla Digitalizzazione, le dimensioni che il PNRR individua per il rinnovamento della PA. Le prime tre, che investono il tema della capacità amministrativa, sono declinate in investimenti e riforme all’interno dell’ambito di intervento 2 della Missione 1 – Componente 1 (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA). Ecco una sintesi delle misure previste
2 Settembre 2021
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Migliorare la capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche italiane a livello centrale e locale, sia in termini di capitale umano (selezione, competenze e carriere), che in termini di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative è una delle sfide centrali del PNRR. La modernizzazione della PA è considerata, infatti, una priorità per il rilancio del Paese e un prerequisito essenziale per mettere a terra il Piano stesso. Viene quindi tracciato un percorso articolato che dovrebbe avere come meta finale una PA in grado di supportare cittadini e imprese con servizi sempre più performanti e universalmente accessibili, di cui il digitale è un presupposto essenziale.
La Missione 1 – Componente 1 del PNRR: digitalizzazione e innovazione della PA
Tutto questo si concentra in particolare all’interno della prima Componente (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA) della Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo). Questa Componente investe la Pubblica Amministrazione in modo capillare, dato che comprende sia un vasto programma di digitalizzazione (di cui parleremo in un altro focus), che misure propedeutiche alla piena realizzazione delle riforme, come lo sviluppo e l’acquisizione di (nuove) competenze per il personale della PA e una semplificazione/sburocratizzazione delle procedure chiave, incluso un intervento dedicato al Ministero della Giustizia per lo smaltimento dell’arretrato di pratiche.
La dotazione per la Componente 1 della Missione 1 è di 9,75 miliardi di risorse europee e 1,40 miliardi nazionali.
Ambito di intervento 2: Modernizzazione della PA. Il PNRR e la Capacità amministrativa
In particolare, la Modernizzazione della PA (intesa come potenziamento della Capacità amministrativa) è al centro dell’ambito di intervento 2 della Componente e si sostanzia in tre dimensioni – Accesso e reclutamento, Buona amministrazione e semplificazione, Capacità e competenze – ciascuna delle quali prevede un’azione di riforma e specifici investimenti (l’azione di riforma della PA viene descritta in dettaglio nella sezione 2A “Riforme di Contesto” del PNRR).
Non tutte le azioni previste nell’ambito “Modernizzazione della PA” implicano misure di carattere finanziario. Molte di queste sono oggetto di interventi di riordino di processi e procedure, e alcune richiedono provvedimenti normativi o regolamentari, diversamente articolati da un punto di vista temporale. Sul piano normativo, sono già diventati legge il DL “Semplificazioni” (31 maggio 2021) e il DL “Reclutamento PA” (9 giugno 2021), è ancora atteso il DL relativo alla “Riforma delle Carriere”. Per giugno 2022 si dovrà invece lavorare alla Legge Delega per la “Riforma del Pubblico Impiego” i cui decreti legislativi saranno emanati entro giugno 2023, per arrivare a dicembre 2023 alla Legge sulla “Gestione delle Risorse Umane della PA”.
Vediamo in dettaglio gli investimenti e le riforme previste nella “M1C1.2 MODERNIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”, alla quale è riservato un investimento totale di 1,27 miliardi sui 9,75 previsti per tutta la Componente 1 della Missione 1.
PNRR e Capacità amministrativa: Investimenti
Investimento 2.1: Portale unico del reclutamento
Prevede risorse per 20,5 milioni di euro e punta a migliorare le modalità di candidatura e reclutamento per lavorare nella PA, grazie a una nuova piattaforma digitale. A queste risorse si sommano 4,5 milioni del POC – PON Governance. Dei 20,5 milioni di euro del PNRR, 11,5 milioni saranno dedicati alla creazione della piattaforma e 9 milioni alle procedure di reclutamento necessarie di esperti e tecnici (15.000) a tempo determinato che saranno assunti per lavorare sulle diverse componenti del PNRR. La piattaforma è già online dal 10 agosto 2021: si tratta di “InPA”, il Portale del Reclutamento che per ora consente di registrarsi (tramite identità digitale) e di caricare il proprio curriculum, ma in prospettiva “rappresenterà la porta digitale unica di accesso alla Pubblica amministrazione sia per i concorsi pubblici ordinari, sia per le procedure di reclutamento straordinarie legate all’attuazione del PNRR”, come dichiarato in una nota dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Dall’autunno il portale ospiterà tutti i bandi e gli avvisi di selezione del personale necessario alla realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e a regime, entro il 2023, anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari, in sinergia con la Gazzetta Ufficiale, nonché le procedure di mobilità dei dipendenti pubblici. La deadline per portare a termine tutte le attività è proprio il 2023. A questo investimento si accompagnano le riforme mirate a rilanciare e migliorare le procedure di selezione per i dipendenti pubblici.
Investimento 2.2: Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance
Prevede risorse per 734,2 milioni di euro, il 57,9% dell’investimento totale stanziato per l’ambito 2 dedicato alla modernizzazione della PA. Punta all’assunzione temporanea di un pool di esperti per fornire assistenza tecnica alle amministrazioni e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello locale, per l’attuazione di specifici progetti del PNRR, e da impiegare in base alle necessità. Sono previsti 1.000 professionisti organizzati in un gruppo di lavoro (task force) per 3 anni che aiuteranno la PA ad individuare le procedure ad oggi in vigore e la guideranno nella semplificazione dei processi rendendoli più digitali, con particolare attenzione a quelli dell’edilizia, delle attività produttive e degli sportelli unici. Tale azione verrà svolta in stretto coordinamento con Dipartimento per la Transizione Digitale/ AGID e in linea con Single Digital Gateway Europeo anche al fine di garantire la diffusione di punti unici di accesso sul territorio.
Le operazioni saranno monitorate per controllare le procedure e i tempi di attuazione. Il PNRR prevede: circa 200 procedure da semplificare e standardizzare entro il 2023 e 600 procedure entro il 2026, eliminando le autorizzazioni non giustificate da interessi generali e facendo ricorso anche a una massiccia digitalizzazione per almeno 250 procedure. Costo: 320 milioni di euro in quattro anni per la task force, cui si aggiungono 250 milioni per la digitalizzazione delle procedure (acquisto di servizi Ict e sviluppo dei sistemi), 4 milioni per la reingegnerizzazione delle procedure autorizzative e di silenzio-assenso, 21 milioni per il sistema centralizzato e automatizzato di «rilevazione dei tempi delle procedure a più alto impatto». In ultimo, sarà introdotto un nuovo sistema di performance management per i dipendenti della PA, con chiari indicatori di performance e incentivi dedicati alle amministrazioni più efficaci.
Gli esperti – da reclutare nei primi mesi del 2022 attraverso il portale nazionale del reclutamento – saranno collocati presso le amministrazioni solo dopo che sarà stata messa a punto una “mappa dei colli di bottiglia” della pubblica amministrazione, nazionale e locale, che più rallentano lo sviluppo del Paese, una mappa che identifichi regione per regione, grande comune per grande comune, provincia per provincia, dove si intoppa la procedura, per poi intervenire in loco.
Investimento 2.3: Competenze e capacità amministrativa
Prevede risorse per 489,9 milioni di euro e ha come obiettivo rafforzare le competenze del personale nella PA attraverso 100 corsi online con un approccio innovativo, l’attivazione di voucher formativi, l’introduzione di comunità di pratica e apprendimento (Community of Practice) e lo sviluppo di progetti di trasformazione manageriale per 480 amministrazioni.
Il rafforzamento della capacità amministrativa è completato da investimenti verticali dedicati al rafforzamento delle competenze del personale, agendo su tre aree sinergiche:
- un’ampia offerta di corsi online per il reskilling e l’upskilling del capitale umano (MOOC, i.e. Massive Open Online Courses). L’impiego di MOOC, infatti, rappresenta un approccio innovativo e scalabile che consentirà di raggiungere un’ampia platea di beneficiari. Questi corsi saranno incentrati sulle priorità del PNRR e sulle competenze manageriali necessarie per una PA moderna ed efficace.
- L’introduzione di “comunità di competenze” (Community of Practice) per sviluppare e contaminare best practice all’interno della PA. L’ambizione è di attivare circa 20 di queste community tematiche (ad es. su human capital, digital transformation, green transformation, ecc.), trasversali alle amministrazioni.
- Il supporto per una serie di amministrazioni di medie/piccole dimensioni con progetti dedicati di change management, per far fronte alle nuove sfide di remote working, semplificazione e digitalizzazione delle procedure, grazie al co-finanziamento dei Fondi Strutturali 2021-2027.
PNRR e Capacità amministrativa: Riforme
La Riforma della Pubblica Amministrazione è, assieme alla Riforma della Giustizia, una delle riforme orizzontali, ovvero trasversali a tutte le Missioni del Piano, poiché migliorano l’equità, l’efficienza, la competitività e il clima economico del Paese. La PA necessita di un profondo ricambio generazionale, di un potenziamento delle competenze e di semplificare le procedure di carattere organizzativo per fornire beni e servizi pubblici adeguati alle esigenze di cittadini e imprese. In questo contesto, la Componente prevede le seguenti riforme.
Riforma 2.1: Accesso e reclutamento
L’obiettivo, come dichiarato nel PNRR, è riformare le procedure e le regole per il reclutamento dei dipendenti pubblici allo scopo di rivedere gli strumenti per l’analisi dei fabbisogni di competenze nelle amministrazioni, migliorare i meccanismi di preselezione e le prove coerentemente con la necessità di valorizzare non soltanto le conoscenze ma anche le competenze, costruire modalità sicure e certificate di svolgimento delle prove anche a distanza, progettare sistemi veloci ed efficaci di reclutamento, differenziare le modalità di selezione coerentemente con i profili da assumere. Il percorso di riforma è stato avviato con l’art. 10 del DL n. 44/2021, che ha introdotto meccanismi semplificati per le procedure di concorso che prevedono un ampio ricorso al digitale. Successivamente è stato approvato il “Decreto Reclutamento Pa” – Decreto-Legge 9 giugno 2021, n. 80 “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia” – che regola le procedure per assumere a tempo determinato nella PA gli esperti e i funzionari che lavoreranno ai progetti del PNRR e per conferire incarichi di consulenza con sistemi più rapidi ed efficaci. Il “Decreto reclutamento PA” è stato convertito in legge il 6 agosto 2021.
Riforma 2.2: Buona Amministrazione e semplificazione
Riportiamo dal PNRR: “Le riforme che saranno realizzate in questo ambito hanno la finalità di eliminare i vincoli burocratici e rendere più efficace ed efficiente l’azione amministrativa, riducendo tempi e costi per cittadini e imprese. In particolare, obiettivo delle riforme è adottare misure volte a ridurre i tempi per la gestione delle procedure, con particolare riferimento a quelle che prevedono l’intervento di una pluralità di soggetti, quale presupposto essenziale per accelerare gli interventi cruciali nei settori chiave per cittadini e imprese, liberalizzare e semplificare, anche mediante l’eliminazione di adempimenti non necessari, reingegnerizzare e uniformare le procedure”.
Il Decreto Legge 31 maggio 2021 n. 77, il cosiddetto nuovo “Decreto Semplificazioni”, ma il cui titolo completo è “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”, è stato approvato il 28 maggio 2021 dal Consiglio dei Ministri e il 29 luglio 2021 il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl 2332 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge.
Il lavoro di semplificazione e quello di riduzione degli oneri burocratici proseguirà, in modo progressivo e costante, fino al 2026, insieme all’azione sul miglioramento della performance amministrativa.
Riforma 2.3: Competenze e carriere
Il PNRR sottolinea che “saranno adottate misure legislative puntuali volte a rimuovere alcuni impedimenti normativi all’apertura della mobilità dei dipendenti pubblici tra amministrazioni, nel rispetto delle esigenze delle amministrazioni, per favorire percorsi di carriera anche tra diverse amministrazioni. Questa misura è volta a rendere più attrattivi i ruoli non dirigenziali non solo per posizioni di ingresso, ma anche a metà carriera, nonché a offrire ai migliori funzionari prospettive di carriera alternative alla dirigenza. L’accesso dei funzionari nei ruoli dirigenziali avverrà con prove concorsuali capaci di tenere conto anche delle performance dimostrate e delle competenze maturate nei ruoli assunti. Infine, sarà rivisto il sistema degli incarichi dirigenziali, al fine di meglio ancorarlo ai fabbisogni organizzativi, assicurando flessibilità al sistema e una maggiore equità basata sui contributi effettivamente assicurati nei passati incarichi”.
Le misure sulla riforma delle carriere sono previste entro il 2021. Lo sviluppo della pianificazione strategica dei fabbisogni per le principali amministrazioni è previsto a fine 2023. La riforma dell’offerta formativa, e le azioni a supporto delle medie amministrazioni saranno implementati per tutta la durata del programma fino al 2026.