La “consumerizzazione” dell’IT per progetti di digitalizzazione user-friendly: esempi e prospettive
Il 30 settembre scorso si è svolto online l’incontro “La Sanità connessa: un’occasione da non perdere”, organizzato da FPA in collaborazione con Samsung. Obiettivo principale del digital talk era entrare nella pragmatica dell’innovazione attraverso il racconto di esperienze concrete, come la digitalizzazione del servizio di emergenza/urgenza 118, realizzata in Toscana seguendo un percorso progettuale alternativo
7 Ottobre 2021
Redazione FPA
La riorganizzazione in chiave digitale della sanità è in corso, ma è ancora troppo frammentaria. Se finora i buoni risultati si sono manifestati a macchia di leopardo, ora le amministrazioni sono impegnate a disegnare road map di innovazione efficaci e soprattutto compatibili con gli obiettivi del PNRR. Intanto, però, il tempo scorre e lentamente appare all’orizzonte il rischio di perdere un’opportunità di modernizzazione tanto unica quanto necessaria. Con quali criticità sono costretti a confrontarsi i dirigenti delle amministrazioni sanitarie? Come mai sembra tanto complesso lavorare con una visione comune, che porti all’interoperabilità dei dati dell’intero sistema? E come realizzare progetti di digitalizzazione user-friendly
Sono molte le domande per le quali si cerca una risposta e che saranno al centro del FORUM PA Sanità del 27-28 ottobre, occasione di profonda riflessione sui diversi temi legati alla transizione digitale del settore. Nel frattempo, il 30 settembre scorso si è svolto online un incontro dal titolo “La Sanità connessa: un’occasione da non perdere”, organizzato da FPA in collaborazione con Samsung. Il ruolo dei vendor è centrale in questo percorso, perché possono accompagnare concretamente la transizione al digitale della PA, non solo proponendo dispositivi e contratti, ma studiando percorsi a. misura delle reali esigenze organizzative dell’amministrazione. Una sorta di partnership che trascende il mero rapporto commerciale.
Un esempio di digitalizzazione efficace e di facile utilizzo
La digitalizzazione del servizio 118 in Toscana, realizzata grazia alla piattaforma web messa a disposizione da Estar (l’ente di supporto tecnico-amministrativo regionale), è un esempio importante: lo scopo era portare l’ospedale a casa dei pazienti “come un tentacolo della struttura ospedaliera”, azzerando il tempo di attesa che esiste tra il prelievo del malato e l’effettivo ingresso in ospedale, per ottenere un trattamento sanitario di alto livello. A tal fine, è stata analizzata l’organizzazione complessiva del servizio, dalla centrale operativa al Pronto Soccorso, cercando il modo di interconnettere tutti gli attori, utilizzando mezzi già disponibili sul mercato e conosciuti.
Il team di sviluppo, quindi, ha scelto di usare:
- tablet con interfaccia user-friendly, molto simile, nell’utilizzo, a ciò che tutti sperimentiamo quotidianamente quando usiamo le app dei nostri smartphone;
- rete cellulare, per ovviare al digital divide, che è presente in molte aree della regione, soprattutto in montagna.
Inoltre gli sviluppatori hanno pensato una piattaforma che consentisse:
- la gestione completamente digitalizzata della missione di soccorso da parte del personale del 118;
- la produzione in mobilità di una scheda sanitaria digitale completa (anche con valori biometrici del paziente e firma grafometrica), pronta per l’invio in conservazione a norma;
- l’attivazione di servizi evoluti di indagine diagnostica (con dati ricevuti direttamente da elettromedicali a bordo del veicolo) e teleconsulto durante tutte le fasi dell’emergenza.
La soluzione (ancora in delivery) funziona bene e coinvolge tutto il personale dedicato al primo soccorso, dalla centrale operativa, ai sanitari in ambulanza, fino a chi riceve il paziente in ospedale. Le informazioni sono dunque condivise in real time.
Gli spunti di riflessione che cambiano la prospettiva progettuale
Come accade ogni qual volta si analizza una case-history di successo, anche in questo caso i partecipanti all’incontro di FPA hanno avuto modo di allargare la propria visione della realtà e scoprirne prospettive differenti. L’aver digitalizzato per intero un servizio tanto importante come il 118, utilizzando dispositivi consumer, è un’idea che meritava di essere messa in luce.
Durante la presentazione del progetto sono emersi chiaramente tre punti:
1) la tecnologia deve essere al servizio dell’amministrazione e supportarne i modelli organizzativi. Non viceversa.
2) Esiste una differenza sostanziale fra quel che è percepito come possibile e quello che è realisticamente possibile.
3) Le soluzioni ICT non devono essere fini a se stesse, ma devono partire dalle reali esigenze, seguendo un percorso di sviluppo bottom-to-up.
Vale a dire, non farsi prendere la mano dalle mille opportunità che la tecnologia attuale offre, cercando di creare una perfetta, quanto complicata, struttura hi-tech alla quale dipendenti e cittadini devono adeguarsi. Il percorso più sostenibile va proprio in senso opposto: l’IT ha il compito di rendere più facili e rapide le attività che già esistono.
Insomma, semplicità non è sinonimo di banalità. Su questo assunto si basa il concetto di “consumerizzazione della tecnologia”, che è alla base del progetto esposto durante l’incontro.
A chiarire la logica e i vantaggi di questo percorso circolare tra Business-to-business (BtoB) e Business-to-consumer (BtoC) è intervenuto il management di Samsung.
Cosa vuol dire “consumerizzare” la tecnologia
Perché continuare a usare device e interfacce che richiedono un training, quando è possibile mettere al servizio del mondo BtoB gli stessi device creati per il mondo consumer? Ormai, la potenza di calcolo di uno smartphone è pari a quella del PC, pertanto è possibile sfruttare le competenze che già i consumatori hanno per metterle al servizio dello smart working, della continuità assistenziale, della collaborazione con i colleghi.
Ecco perché si parla di “consumerizzazione della tecnologia”, concetto che ribalta specularmente la prospettiva progettuale.
Tre i vantaggi dell’utilizzare dispositivi e interfacce consumer in ambito professionale:
- il dispositivo scelto diventa l’elemento abilitante l’innovazione;
- i prodotti tecnologici attuali hanno un’apertura che permette la semplice riconfigurazione dei dispositivi al variare delle esigenze. Ciò consente che gli investimenti fatti possano durare nel tempo (sostenibilità economica);
- le resistenze all’innovazione da parte di dipendenti e cittadini si minimizzano.
Per non perdere l’occasione di realizzare progetti di connessione della sanità, quindi, è possibile pensare a infrastrutture IT che facciano convergere tutti i sistemi già in uso in un’unica interfaccia, fruibile attraverso un dispositivo consumer, come uno smartphone o un tablet.