Le modalità di lavoro flessibile, spinte dall’emergenza, sono destinate a restare, trasformandosi in modalità di lavoro ibride, ovvero in parte in presenza, presso gli uffici, e in parte a distanza. Questo è stato il tema del webinar dello scorso 23 febbraio, organizzato da FPA in collaborazione con Microsoft, in cui si è discusso delle possibili soluzioni da implementare per gestire l’inevitabile cambiamento organizzativo indotto dalla pandemia nel mondo del lavoro
10 Marzo 2022
Durante la pandemia numerose organizzazioni sono state costrette a ragionare per la prima volta sul concetto di lavoro agile, ora, che la fase post-pandemica sta prendendo forma, si pensa a come strutturare quanto di positivo è stato fatto in questo senso per farlo diventare un asset. C’è innanzitutto una questione giuridica – in materia di tutele e di organizzazione del lavoro – ma si tratta anche di un cambiamento di mindset: è fondamentale non perdere l’occasione di recuperare alcuni vantaggi del lavoro in presenza, ma è importante anche lavorare sugli strumenti abilitanti e sull’approccio al lavoro agile.
Il paradosso del lavoro da remoto
“Durante il covid abbiamo chiamato Smart Working quello che in verità è stato Home Working”, ha detto Stefano Stinchi, Direttore Divisione Pubblica Amministrazione di Microsoft Italia. In questo senso la speranza è che non si ripeta più una situazione di questo tipo, ma è sotto gli occhi di tutti il paradosso che si sta vivendo in questi mesi di progressivo allentamento dell’emergenza: i lavoratori chiedono di poter svolgere i propri compiti praticamente ovunque, mentre molte organizzazioni pubbliche e private stanno ragionando sul ritorno in presenza. “Lavorare in modo ibrido non significa solo comunicare in video conferenza – ha puntualizzato Stinchi – ma significa invece lavorare sui processi”, utilizzando la tecnologia come fattore abilitante del cambiamento e facendo molta attenzione alla sicurezza delle operazioni digitali.
Digitalizzare i processi e dare importanza al dato
“L’obiettivo di Microsoft è quello di costruire una postazione di lavoro moderna e sicura – ha spiegato Matteo Leonetti, Sales Specialist per le soluzioni di Modern Work per Microsoft Italia – che non sia finalizzata semplicemente al desktop dell’ufficio, ma che consenta l’accesso dovunque, aggiungendo funzionalità alle modalità di lavoro che già si conoscono e si utilizzano”. Digitalizzare i processi diventa quindi fondamentale e per farlo si sta investendo molto su capitale umano e formazione. È il caso, per esempio, della Regione Campania, dove, come testimoniato da Massimo Bisogno, Responsabile dell’Ufficio Speciale per la crescita e la transizione digitale della Giunta Regionale della Campania, si sta cercando di mettere a sistema il cambio di paradigma vissuto grazie allo Smart Working. “In Regione Campania stiamo dando tanta importanza al dato e stiamo lavorando molto sulle piattaforme abilitanti” ha sottolineato Bisogno.
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