PNRR, come abilitare il cloud per la PA locale: i dettagli del bando pubblicato il 19 aprile
Pubblicato il bando “Abilitazione al Cloud per le PA locali”, nell’ambito dell’investimento “Facilitazione Migrazione al Cloud” della Missione 1 del PNRR, per cui sono previsti 500 milioni di euro. Ecco come partecipare
21 Aprile 2022
Andrea Tironi
Project manager Digital Transformation, Consorzio.IT
Il Ministero dell’Innovazione e Transizione Digitale il 19 Aprile ha pubblicato il bando: 1.2 Abilitazione al Cloud per le PA Locali Comuni Cloud, che segue i bandi del 4 Aprile
- 1.4.4 SPID Cie Comuni Aprile 2022
- 1.4.3 pagoPA Comuni Aprile 2022
- 1.4.3 app IO Comuni Aprile 2022
Il bando è corredato da una serie di documenti e artefatti associati. Passiamoli adesso in rassegna in ordine di apparizione con una breve descrizione che ne spiega il contenuto.
Come siamo arrivati fin qui
Il bando è lineare conseguenza di una serie di eventi avvenuti nella storia del Cloud e della PA Italiana. In particolare con l’avvento del Team Digitale e in collaborazione con Agid, è diventata sempre più centrale (anche per gli sviluppi tecnologici) la necessità di mettere in sicurezza i dati presenti sui “server nel sottoscala” degli enti locali. E’ stato quindi realizzato un sito cloud.italia.it , per promuovere la strategia cloud italiana in merito al cloud, e un marketplace di servizi e service provider qualificati (marketplace agid), contente anche un kit e programma di migrazione al cloud che mirava e mira a dare la cultura necessaria agli enti locali per realizzare un percorso di migrazione al cloud.
Con l’avvento del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, la governance del tema Cloud è stata condivisa tra Agid e MITD. Ne sono seguite la pubblicazione della strategia cloud nel 2021 e il regolamento sempre a fine 2021.
A seguito della pandemia e della programmazione associata al PNRR, grazie alla Misura 1 Componente 1 Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza nella PA, sono stati assegnati dei fondi per permettere in specifico le attività associate alla migrazione al cloud per le Pubbliche Amministrazioni Centrali e Locali, oltre che fondi ad esempio per la realizzazione del PSN.
Il Bando nel dettaglio
I soggetti attuatori dell’avviso sono i Comuni (7904 municipalità in tutta Italia). Seguiranno i bandi per altri soggetti locali (sanità e scuola). Il bando ha una dotazione complessiva di 500 milioni di euro. Il bando non ha “bandi precedenti” con cui relazionarsi, come invece per gli avvisi pubblicati il 4 Aprile, che vanno valutati in relazione al Fondo Innovazione e Bando Piccoli comuni. Le attività finanziabili fanno riferimento alla migrazione al cloud dei servizi dei Comuni, in particolare in riferimento a:
- assessment
- pianificazione della migrazione
- esecuzione della migrazione
- formazione sui servizi
quindi tutto il ciclo di vita di una migrazione in cloud di un servizio.
L’elenco dei servizi migrabili è esplicitato negli allegati 2 e sub allegati e comprende 95 servizi individuati nell’ambito del TUEL e valutati dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) a livello di classificazione dell’importanza e sicurezza necessaria per il dato utilizzato (secondo Regolamento Cloud)..
La modalità di migrazione possono essere di due tipi:
- Trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT
- Aggiornamento in sicurezza di applicazioni in Cloud
nel primo caso si parla tecnicamente di Lift & Shift, ovvero cioè la migrazione al Cloud dell’infrastruttura già esistente, senza la necessità di reingegnerizzare le applicazioni. Nel secondo caso la possibilità di migrare le applicazioni utilizzando una tra le strategie repurchase/replace e replatform. Per repurchase/replace si intende l’acquisto di una soluzione nativa in Cloud, in genere erogata in modalità Software as a Service, mentre per replatforming si intende la riorganizzazione dell’architettura applicativa sostituendo intere componenti del servizio in favore di soluzioni Cloud native in modo da usufruire dei benefici dell’infrastruttura Cloud.
Le date di riferimento del bando sono:
- 19/04/2022: data apertura
- 18/07/2022: data chiusura possibilità di effettuare la classificazione dei dati
- 22/07/2022: data chiusura del bando
- 15/10/2022: data inizio richiesta erogazione contributo
In particolare i lavori dovranno essere affidati al fornitore entro 6 a 9 mesi (in base alla dimensione dell’ente) dalla data di notifica finanziamento e completati entro 15 a 18 mesi (in base alla dimensione dell’ente) dalla data di stipula contratto con il fornitore. La notifica del finanziamento viene data dopo esame delle richieste di finanziamento presentate dagli enti e valutare tra il 19.04.2022 e il 22.07.2022 con cadenza 30 giorni.
L’altra data importante è il 01.02.2020: le attività finanziabili possono essere state avviate da tale data.
I fondi disponibili per ogni ente
I fondi sono suddivisi tra gli enti secondo due criteri: le fasce di abitanti e le modalità di migrazione al cloud. Per le fasce di abitanti è reso disponibile un allegato 2.x che specifica le informazioni importanti per ogni ente, in particolare:
- servizi minimi migrabili
- servizi massimi migrabili
- importo finanziabile per Trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT (rehost) di un servizio
- importo finanziabile per Aggiornamento in sicurezza di applicazioni in Cloud (replatform / replace o repurchase)
- canone erogato per il primo anno di gestione
In particolare, la dotazione è esemplificata dalla seguente tabella:
esempio di lettura: per un comune di 3000 abitanti, si prende il range 1 < x <= 2500 abitanti. Il comune per ogni servizio migrato può ricevere 1528 euro per il rehost o 4603 per la modalità repurchase/replace/replatform. Il numero di servizi migrabili è compreso da 7 e 9, per un minimo di erogazione di 10.696 euro per 7 servizi in rehost ed un massimo di 41.427 euro per 9 servizi in repurchase/replace/replatform. All’interno di questo range di sono tutte le combinazioni di servizi migrabili (es. 3 rehost e 6 repurchase per 9 servizi, oppure 8 rehost per 8 servizi etc etc). Il canone erogato per il primo anno di pagamento dei servizi cloud è in tutti i casi 6.000 euro.
I documenti
I documenti e artefatti associati al bando sono in ordine di apparizione:
- Testo dell’avviso
- allegato 1: vocabolario
- allegati 2.x: specifiche tecnico / economiche / procedurali dell’avviso per ogni categoria di enti
- allegato 3: fac simile domanda di partecipazione
- allegato 4: principi DNSH per il cloud
- allegato 5: fac simile domanda di erogazione
- Piano di Migrazione, citato negli allegati 2.x, è utile a indicare che servizi si vogliono migrare e va presentato nell’ambito della domanda di partecipazione
- Questionario di Assessment per Trasferimento in sicurezza dell’Infrastruttura IT: citato negli allegati 2.x, è utile a presentare lo stato dei lavori per il rehost di un servizio. Va compilato a processo di migrazione iniziato, con il fornitore selezionato.
- Questionario di Assessment per Aggiornamento in Sicurezza di Applicazioni in Cloud: citato negli allegati 2.x, è utile a presentare lo stato dei lavori per il rehost di un servizio. Va compilato a processo di migrazione iniziato, con il fornitore selezionato.
- Classificazione dati: viene richiesta nella piattaforma padigitale2026.gov.it. E’ una classificazione dei 95 servizi indicati precedentemente, a cui si possono togliere o aggiungere servizi in base all’effettiva erogazione del servizio da parte dell’ente. Per ogni servizio, una volta scelto se tenerlo o eliminarlo, l’ente può confermare o modificare la classificazione associata al dato utilizzato dal servizio, già precompilata secondo quanto analizzato da ACN.
Il procedimento da seguire per potersi candidare
Per potersi candidare, è necessarie eseguire alcuni passaggi (di seguito semplificati):
- collegarsi al sito padigitale2026.gov.it
- autenticarsi con SPID del legale rappresentante
- inserire i dati corretti dell’ente (verificando anche il codice IPA)
- si riceve un’email di conferma iscrizione su cui cliccare
- è quindi possibile inserire incaricati (al supporto che quindi possono gestire l’ente) o editori
- da qui si vedono i bandi in essere
- nel caso specifico del bando cloud è possibile iniziare la classificazione dati
- successivamente è ipotizzabile ci sia la fase di adesione
Domande aperte
Numerose sono le domande aperte essendo appena uscito il bando, proviamo ad elencarne alcune per iniziare a dare degli spunti di ragionamento:
- negli allegati 2.x si parla di Cloud Service Provider, non è chiaro se ci si riferisca agli hyperscaler o ai CSP del marketplace agid
- quando si parla di fornitori si parla probabilmente di abilitatori al cloud, perchè con particolari tecnologie tipicamente gli hyperscaler non sono in grado di fare abilitazione (es. si compra una piattaforma Microsoft e Google ma non vengono Microsoft e Google ad attivarla). Come sopperire a questa parte?
- come si intreccia il bando con le gare Consip in corso a livello strategico? Come con Mepa e altre piattaforme a livello di procurement?
- Riuscirà l’ecosistema (MITD, enti locali, fornitori, hyperscaler) a lavorare per riuscire a dare effettivamente risultati positivi a questo bando generando il cambiamento che pare essere l’obiettivo? (eliminare i “server sotto scala” dagli enti?
Al momento si è in attesa di chiarimenti, il bando è appena uscito come detto. Anche se la prima data di chiusura è solo tra 3 mesi.
L’iniziativa PNRR Hub di FPA e Microsoft mira ad aiutare le Amministrazioni locali nella gestione e attuazione del cambiamento digitale e organizzativo attraverso il supporto delle tecnologie abilitanti. Queste tematiche verranno analizzate più nel dettaglio nei prossimi webinar del 9 maggio e del 31 maggio.