Raggiungere la totale decarbonizzazione da qui al 2050. Questo l’obiettivo di ENI, che è partner di FORUM PA 2022, e che con Francesco Manna, Responsabile Relazioni istituzionali locali, porterà questi temi al convegno di Scenario “PNRR infrastrutture sostenibili e lotta al cambiamento climatico” del 16 giugno a cui parteciperà il Ministro Enrico Giovannini
1 Giugno 2022
Redazione FPA
ENI si è data un obiettivo molto sfidante: raggiungere la totale decarbonizzazione, “emissioni zero”, da qui al 2050. Come sta lavorando per ottenere questo risultato? Ne abbiamo parlato con Francesco Manna, che per ENI è Responsabile Relazioni istituzionali locali. ENI è partner di FORUM PA 2022. Manna parteciperà il 16 giugno allo Scenario “PNRR infrastrutture sostenibili e lotta al cambiamento climatico” nell’Arena di FORUM PA all’Auditorium della Tecnica di Roma. Uno Scenario molto importante, a cui parteciperà il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
“Quest’anno in particolare il tema della transazione ecologica ed energetica è al centro delle riflessioni tanto del governo quanto degli enti locali e dei grandi operatori economici – esordisce Manna -. Il 2050 può sembrare lontano, ma in realtà è drammaticamente vicino. Noi vogliamo raggiungere una decarbonizzazione che non riguardi soltanto i processi industriali aziendali, cioè emissioni zero nell’utilizzazione dei nostri impianti industriali, ma vogliamo decarbonizzare anche i prodotti finali, cioè l’uso che i consumatori finali fanno dei nostri prodotti. In pratica il nostro percorso industriale diventa completamente carbon free”.
Per ottenere questo risultato occorre “una vera rivoluzione del processo industriale”, come spiega Manna, a partire dalla raffinazione, che passa dalla raffinazione tradizionale di prodotti fossili alla bio-raffinazione (per produrre biocarburanti che possono essere utilizzati per il trasporto aereo o navale e che sono complementari al percorso di elettrificazione della mobilità) per arrivare a tutti gli altri processi industriali. Senza dimenticare le energie rinnovabili, per la produzione di elettricità che verrà venduta sul mercato.
Con Francesco Manna abbiamo parlato anche della centralità del rapporto con il mondo della ricerca applicata e con i diversi soggetti che fanno innovazione in una logica di sinergia e di partenariato, dai centri di ricerca pubblici nazionali e internazionali alle grandi università italiane e straniere alle start-up.
Il tutto in un’ottica di circolarità: “L’economia circolare non è un settore di business, è un approccio al business e noi stiamo cercando di applicarlo alla filiera produttiva di tutte le nostre attività. Un esempio? Fondamentali in questo senso gli accordi territoriali che stiamo facendo in tutta Italia con gli enti locali per favorire la raccolta differenziata di oli esausti, rigenerarli e, a partire da questi, produrre i biocarburanti, per cui una quota degli utenti finali viaggerà in auto con gli oli esausti che ha raccolto a casa. Questa è un’idea di circolarità. Questa per noi non è una scelta ideologica, ma una scelta conveniente anche sul piano economico oltre che naturalmente decisiva e strategica sul piano ambientale”, conclude Manna.