La PA riparte con soli uomini? Certo che no
272 relatrici a FORUM PA 2022. Eppure è successo che uno dei 230 eventi di FORUM PA avesse un panel solo maschile. E’ successo anche se proprio il giorno prima la Ministra Bonetti mi aveva indicato chiaramente in una intervista la regola “no women, no panel” che era anche alla base di un accordo con la RAI. Prima di disquisire sui perché di questo scivolone, personalmente e come azienda me ne scuso
18 Giugno 2022
Carlo Mochi Sismondi
Presidente FPA
272 relatrici a FORUM PA 2022. Eppure è successo che uno dei 230 eventi di FORUM PA avesse un panel solo maschile. È successo anche se proprio il giorno prima la Ministra Bonetti mi aveva indicato chiaramente in una intervista la regola “no women, no panel” che era anche alla base di un accordo con la RAI. Prima di disquisire sui perché di questo scivolone, personalmente e come azienda me ne scuso.
È vero che ci sono state defezioni dell’ultimo momento e che alcune sostituzioni hanno portato ad un risultato che non era quello che era stato programmato, ma dovevamo essere più attenti anche nella concitazione delle urgenze di una grande manifestazione. Dovevamo esserlo per rispetto della componente femminile, ma anche per rispetto della nostra storia che, come sa bene chi ci conosce, da tre decenni, molto prima che diventasse popolare, si batte per una maggiore parità di genere nella PA e nelle aziende. E anche per rispetto per le 272 relatrici che hanno portato il loro contributo a FORUM PA 2022: nei nostri convegni, nei nostri workshop, nei nostri tavoli di lavoro. Tante perché ne abbiamo voluto tante, proprio per mettere in evidenza l’importanza di una parità ancora tutta da conquistare.
Preso questo impegno e dopo aver chiarito che non ci sono scusanti per un errore così clamoroso, diciamoci anche che purtroppo è una strada in salita. La stragrande maggioranza dei vertici delle aziende ICT sono uomini. La maggior parte dei grandi enti pubblici ha vertici apicali uomini. C’è qualche eccezione e qualche presenza femminile per fortuna, che abbiamo chiamato sempre nei nostri eventi, come anche il programma di quest’anno dimostra, ma c’è ancora una lunga strada da fare e le manifestazioni spesso, ahimè, fotografano il presente.