Agenda Digitale: dai dati alla costituente digitale

Una regione al 100% digitale, dove le persone vivono, studiano e lavorano utilizzando le tecnologie, internet e il digitale in genere, senza che tutto ciò rappresenti un’eccezionalità.

Una regione che presenta “zero differenze” tra luoghi, cittadini, imprese e città in forza di un “ecosistema digitale” adeguato per tutti. Così sarà l’Emilia-Romagna nel 2025, secondo gli obiettivi fissati a livello europeo e condivisi dalla Regione.

Sulla situazione attuale, sulle modalità e gli strumenti per raggiungere questo traguardo si discute nella “costituente” dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna che viene qui presentata.

 I numeri in Emilia-Romagna

Una quota significativa della popolazione regionale sta cambiando atteggiamenti e abitudini a livello quotidiano, orientandosi sempre più verso l’uso di servizi internet. Sono in forte crescita, ad esempio, gli strumenti di comunicazione “immediata” : l’instant messaging , l’uso delle chat e dei blog, i social media,…. Seppure più lentamente crescono anche gli utilizzatori di servizi “delicati” come l’homebanking (circa 1 milione di persone).

In generale, l’Emilia-Romagna parte meglio “equipaggiata” rispetto alla media nazionale, ma in ritardo rispetto all’Agenda digitale europea.

Tra i risultati raggiunti sinora attraverso le politiche regionali sul digitale, il 100% della popolazione raggiunto da banda larga a 2 Mbps, il 39% con copertura a banda ultra larga ad almeno 30Mbps; 378 scuole connesse in banda ultra larga, 12.650 i cittadini formati con corsi di alfabetizzazione digitale, 115.000 fascicoli sanitari elettronici attivati.

Questi e altri numeri tratti dalla  pubblicazione “Benchmarking della società dell’informazione in Emilia-Romagna” saranno presentati nel corso del seminario, per raccontare gli ambiti essenziali per lo sviluppo e la competitività a livello regionale rispetto agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea e ai “diritti di cittadinanza digitale”: accesso alle reti, alla conoscenza ed all’informazione, ai servizi ed ai dati aperti, senza dimenticare l’attenzione sugli aspetti essenziali per il futuro, come i territori intelligenti (smart city).