La Pubblica Amministrazione è chiamata ad una grande sfida di modernizzazione. Entro il 2026, i servizi cloud dovranno essere usati dal 75% delle PA. Cogliere questa opportunità non significa solo innovare i servizi digitali, migliorando la user experience, ma anche essere più vicini alle esigenze dei cittadini. Ne parliamo con Leonardo Mangia, Senior Manager di Sopra Steria
9 Novembre 2022
Redazione FPA
La migrazione al cloud non è solamente un’occasione di modernizzazione. La Pubblica Amministrazione può infatti sfruttare questa opportunità per valorizzare alcuni asset, come per esempio i dati. Secondo Leonardo Mangia, Senior Manager di Sopra Steria: “Il cloud diventa la leva per trasformare i servizi, rendendoli più flessibili ai mutamenti delle necessità”. Grazie al Polo Strategico Nazionale (PSN), l’infrastruttura ad alta affidabilità che ha l’obiettivo di trasformare la PA e di portare nel 2026 il 75% della Pubblica Amministrazione ad utilizzare i servizi cloud, è possibile affrontare la modernizzazione in maniera strutturata e con cognizione di causa.
Tra i benefici tangibili della trasformazione, secondo Sopra Steria troviamo l’abilitazione della capacità di gestione dei picchi di carico dei processi di elaborazione, la crescita del volume e della varietà dei dati, la presenza di servizi innovativi e la possibilità di usare una serie di tool e di framework su architetture che evitano le duplicazioni e le sovrapposizioni.
Come sottolineato da Mangia: “Cerchiamo non solo di fornire innovazione, ma di velocizzare la progettazione e i rilasci delle applicazioni, perché lavoriamo in modalità agile”. Per farlo, Sopra Steria ha sviluppato un metodo che consente di tracciare e monitorare tutte le fasi del percorso di modernizzazione: “La prima cosa da fare che noi suggeriamo ai nostri clienti è fare un assessment delle applicazioni, classificandole secondo un criterio di impatto sul business, per poi pianificare di volta in volta per ciascuna applicazione una strategia di miglioramento che tenda ad integrare le moderne tecnologie, questo anche in funzione delle esigenze e delle richieste dei clienti”.
Strategie che perciò derivano dall’organizzazione, dai servizi e dal modo in cui le applicazioni sono state costruite nel corso del tempo. Troveremo quindi il re-hosting, che consiste nel re-implementare un’applicazione su un’altra infrastruttura, il re-factoring, ovvero la ristrutturazione e l’ottimazione del codice esistente, il re-building, la riscrittura dell’applicazione da zero, e la strategia Replacement, ovvero la sostituzione di un’applicazione con un’altra in grado di rispondere meglio alle nuove necessità ed esigenze.
Piani diversi per realtà diverse. Per questo secondo Leonardo Mangia: “Con i nostri clienti cerchiamo di definire qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere. È fondamentale capire che tipo di servizio è erogato dall’applicazione e dalla piattaforma software, che impatti ha sull’organizzazione, sul business e come questa applicazione si è evoluta nel tempo. È importante capire che obiettivi si vogliono raggiungere modernizzando e trasformando le applicazioni”.