Il ruolo della PA innovativa nella costruzione di servizi digitali semplici e mobile first
FPA ha organizzato in collaborazione con Samsung Electronics Italia un evento del tutto particolare, che ha unito l’approfondimento e il dibattito all’arte. Tenutosi presso il museo MAXXI di Roma, è stata l’occasione per riflettere sul ruolo delle tecnologie nella ridefinizione della nostra vita e delle nostre interazioni, con una focalizzazione sulla trasformazione digitale della PA e sulle soluzioni tecnologiche, che possono supportare la ridefinizione dei processi interni alle organizzazioni pubbliche
26 Ottobre 2022
Redazione FPA
Le nuove tecnologie sono entrate nella nostra quotidianità, cambiando definitivamente il nostro modo di lavorare, di interagire con gli altri, di ricercare informazioni e viaggiare. Pensiamo, ad esempio, come smartphone e tablet hanno semplificato le comunicazioni sul lavoro. Insomma, hanno avuto impatti sia nella nostra vita professionale, che in quella personale. È quindi inevitabile interrogarsi su come le organizzazioni, in quanto strutture complesse in cui si riconoscono gli uomini, accolgano l’innovazione tecnologica e la sfruttino per cambiare e migliorarsi. Questo vale ancor di più per il settore pubblico e la fondante missione che gli viene riconosciuta.
Partendo da questo assunto, lo scorso 6 ottobre, FPA ha organizzato in collaborazione con Samsung Electronics Italia un evento del tutto particolare, che ha unito l’approfondimento e il dibattito all’arte.
Il ruolo della PA innovativa
Si è infatti tenuto presso il Maxxi – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, l’evento dal titolo “Tecnologie e costruzione del futuro: il ruolo della PA innovativa. Una visita nell’arte sperimentale e un dialogo sulla trasformazione digitale del settore pubblico per ragionare sul mondo che cambia” a cui ha fatto seguito una visita riservata ai nostri ospiti della mostra “What a Wonderful World”.
L’allestimento della Collezione Arte del MAXXI – tecnologico, sperimentale e interattivo – è un progetto sperimentale in progress realizzato in collaborazione con il Centro di ricerca HER She Loves Data, che ha visto la partecipazione di alcune professionalità del Museo nella progettazione di un “prototipo performativo”. Tale prototipo è ideato per applicare in modo inedito le tecnologie digitali alla valorizzazione e promozione della Collezione del MAXXI Arte indagando l’ecosistema relazionale dell’opera d’arte attraverso l’analisi, la visualizzazione e l’interpretazione di dati generati dal pubblico nel dialogo con le opere in mostra.
Questo appuntamento è stata l’occasione per riflettere sul ruolo delle tecnologie nella ridefinizione della nostra vita e delle nostre interazioni, con una focalizzazione sulla trasformazione digitale nella PA e sulle soluzioni tecnologiche, che possono supportare la ridefinizione dei processi interni alle organizzazioni pubbliche.
L’obiettivo in questo processo di trasformazione deve essere sempre quello di migliorare i servizi digitali, mettendo al centro il cittadino e rafforzando l’interazione quotidiana che hanno con la PA.
Mobile first come chiave della rivoluzione digitale della PA
Antimo Lucignano, Head of Enterprise and Public Sector di Samsung Electronics Italia, ha condiviso con il tavolo alcune considerazioni in merito a come la pandemia abbia cambiato il lavoro di molte organizzazioni, portandole ad un approccio mobile first e ad acquistare quindi più device mobili, che sono così diventati un elemento centrale sia nel mondo imprese che nella Pubblica Amministrazione.
Dati confermati anche dal Digital 2022 Global Overview Report, pubblicato da We are social in partnership con Hootsuite, secondo il quale gli utenti di internet tendono ad utilizzare contenuti e risorse digitali attraverso i dispositivi mobile, principalmente smartphone e altre tipologie di telefoni, a discapito dei tradizionali device, come possono essere i dispositivi desktop.
La PA segue questa tendenza. Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2021 – 2023 introduce il principio digital & mobile first per i servizi, che devono essere accessibili in via esclusiva con sistemi di identità digitale definiti dalla normativa assicurando almeno l’accesso tramite SPID. Con specifici rifermenti nei capitoli su “servizi” e “piattaforme”:
- Adozione di modelli e strumenti validati (anche in ottica mobile friendly)
- Incremento del livello di accessibilità dei servizi erogati tramite siti web e app mobile
- Rafforzamento, evoluzione e diffusione dell’app IO quale front end mobile della nuova interazione Stato-cittadino
Aumentano le APP della PA
Tra i canali digitali di interazione attivati tra i cittadini e le PA spiccano i canali social e le mobile app, che stanno coprendo sempre più settori, come dimostrato anche dalla ricerca ICity Rank 2021 di FPA. Con oltre 31 milioni di download, l’app IO è la killer application rispetto allo sviluppo del mobile government. Nell’ultimo anno, non solo sono aumentati i cittadini che hanno scaricato l’applicazione, ma anche gli enti attivi (7.195) e i servizi disponibili (89.565). Ciò è avvenuto soprattutto a seguito della deadline prevista dal Decreto Semplificazioni del 28 febbraio 2021, che imponeva alle PA di avviare progetti di integrazione di servizi sull’app. Osservando l’andamento dei download dal 1° aprile 2020, non si può però non notare come sia stata influenzata dal lancio di alcuni servizi come il Bonus Vacanze, il Green Pass e il Cashback. Determinando un andamento discontinuo: il rischio è infatti che i cittadini si fermino all’utilizzo nell’immediato.
Come i device mobili cambiano anche i processi interni
Ma cosa succede nell’organizzazione del lavoro? Se abbiamo cittadini sempre più propensi all’utilizzo del mobile e strumenti verso l’esterno sempre più accessibili tramite mobile, evidentemente anche sul fronte interno la Pubblica Amministrazione deve procedere allo stesso passo, perché altrimenti si rischia di creare una distanza tra i due mondi che va a inficiare tutto quello che è front end. Per questo motivo organizzazione, tecnologie e persone sono le leve su cui agire.
Ripensare i processi interni e puntare sulle competenze delle persone: ecco come fare per migliorare il rapporto tecnologia-PA. La tecnologia c’è, le piattaforme ci sono. Quello che bisogna rafforzare è la governance, la regia, che dovrà dare linee guida chiare e precise.
Tutti i partecipanti al tavolo di lavoro si sono trovati concordi che la chiave per un cambiamento positivo sia la condivisione delle best practices, ma senza tralasciare le worst practices che possono aiutare a capire dove risiedono i gap maggiori e quindi dove intervenire.
Nonostante l’Italia abbia fatto passi in avanti negli ultimi anni, come dimostrano i dati dell’eGovernment Benchmark della Commissione Europea, dove l’Italia risulta in linea alla media europea rispetto al valore Mobile Friendliness, che misura quanto i servizi siano forniti attraverso un’interfaccia che risponde al dispositivo mobile rispetto al totale di siti web/portali, rimane ancora molto lavoro per una completa trasformazione digitale dei servizi pubblici.