Monitoraggio e rendicontazione del PNRR, ecco una soluzione utile di management
Con il NextGenerationEU l’Europa si è dotata del più ingente piano di ripresa mai stanziato. Al centro del programma, il Recovery and Resilience Facility, che offre sovvenzioni e prestiti a sostegno delle riforme e degli investimenti negli Stati membri dell’UE. Ma l’assegnazione non è automatica: risponde all’effettivo raggiungimento di traguardi e obiettivi concordati. Si fa obbligo, quindi, di adottare azioni di monitoraggio, rendicontazione e controllo
23 Novembre 2022
Redazione FPA
Il 9 novembre scorso, l’Italia ha incassato la seconda tranche, pari a 21 miliardi di euro dei fondi del programma Next generation EU (le risorse già trasferite all’Italia dall’avvio del PNRR ammontano complessivamente a oltre 66 miliardi di euro, ndr). Richiesti dal nostro Governo lo scorso mese di giugno, i finanziamenti sono stati erogati dalla Commissione Europea a fronte della certificazione di 44 traguardi e 1 obiettivo, per i quali il PNRR ha imposto il raggiungimento entro il primo semestre del 2022.
Lo stanziamento e l’erogazione dei Fondi ai Paesi membri dell’UE, infatti, non è automatico: i pagamenti sono abilitati dal raggiungimento di determinati target e obiettivi, afferenti al Programma di Recovery and Resilience Facility. La Commissione Europea monitora l’impiego dei finanziamenti, anche in rapporto alle normative antiriciclaggio, anti-frode e anti-corruzione.
Per questo la Commissione ha sviluppato un complesso quadro di valutazione europeo, al fine di tracciare i progressi degli Stati membri nell’attuazione dei rispettivi Piani, in base a degli indicatori comuni e che si affianca al monitoraggio che avviene attraverso il raggiungimento degli obiettivi e traguardi previsti nei Piani nazionali. Il Regolamento delegato (UE) 2021/2106 della Commissione europea del 28 settembre 2021 ha definito una lista di 14 indicatori comuni, che coprono i sei pilastri del RRF.
Ricordiamo che l’efficace attuazione del Piano è possibile solo realizzando un sistema articolato di strumenti di monitoraggio e di controllo degli interventi, che prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti a diverso titolo implicati nell’attuazione del Piano. Ogni soggetto attuatore, infatti, deve fornire le informazioni circa l’avanzamento degli indicatori, associati alla misura PNRR a cui afferisce il progetto a sui carico, per ricevere il finanziamento.
E’ perciò importante per le amministrazioni attuatrici dotarsi di un sistema IT che consenta, in modo semplice, sia di conservare i dati prodotti, sia di automatizzarne la condivisione con l’Amministrazione centrale titolare della misura PNRR.
In Italia il sistema informativo unitario deputato alla programmazione e alla gestione delle singole misure è il sistema ReGiS del Ministero dell’economia e delle finanze.
Soluzioni per monitorare l’impiego dei fondi PNRR
I sistemi IT che possono aiutare le amministrazioni a monitorare lo stato di avanzamento dei progetti, ma soprattutto la corretta allocazione dei fondi, devono rispondere a principi tecnici che rispecchino fedelmente i requisiti tracciati a livello normativo dalla Commissione europea. In altre parole, è necessario implementare su adeguati strumenti automatici i requisiti funzionali derivati. Un’operazione lunga e complessa che richiede la competenza sui due fronti, normativo e di software-design.
Tra le soluzioni presenti sul mercato, da segnalare “Project and Portfolio Management” di Micro Focus che si è aggiudicata una gara di Project and Portfolio, per l’implementazione di un sistema informatico nazionale per un paese membro UE del Nord Europa. I requisiti della soluzione sono guidati dalle linee guida della Commissione Europea e il sistema è quindi replicabile in tutti i 27 Stati membri dell’UE Stati membri dell’UE.
Noi di FPA abbiamo incontrato Franca Schioppa, Lead Solution Consultant per il product group di application delivery management (Paesi del Nord e Sud Europa) di Micro Focus.
“L’organismo governativo deputato alla gestione dei fondi europei di uno dei Paesi del Nord Europa si sta dotando di un sistema informatico, la cui implementazione coinvolgerà un prodotto Micro Focus, il Project and Portfolio Management, e una serie di servizi per la configurazione del prodotto nell’ecosistema tecnologico, in modo da gestire la compliance ai requisiti richiesti”, spiega Schioppa.
I requisiti tecno-normativi richiesti dalle Linee guida EU
Descriviamo in breve la natura dei requisiti, per poter meglio comprendere le funzionalità che il sistema informatico deve necessariamente presentare:
- poter organizzare i progetti compresi nei 6 pillar del programma Recovery and Resilience Facility (transizione ecologica; digital transformation; coesione economica, produttività e competitività; coesione sociale e territoriale; resilienza sanitaria, economica, territoriale e sociale; politica per la next generation, ndr), quindi un sistema che consenta di organizzare le progettualità, dividendole in:
- portafogli
- programmi
- progetti
a loro volta, i progetti devono essere gestiti in:
- obiettivi
- milestone
- target e indicatori di performance
- permettere di gestire l’accesso ai dati in modo differenziato, cioè deve consentire la profilazione dell’utente esterno (commissione Europea, autorità di audit) o interno che vi accede, anche in relazione degli organigrammi delle amministrazioni.
Come garantire la totale compliance
La soluzione elaborata dal team di sviluppo di Micro Focus consente di soddisfare tutti i requisiti elencati nel precedente paragrafo. Offre benefici che Franca Schioppa riassume in 5 punti:
- centralizzazione delle informazioni, quindi visibilità end to end;
- differenziazione delle informazioni rispetto al ruolo di chi vi accede;
- scalabilità, soprattutto se la soluzione è deliverata in Saas: ciò consente alle amministrazioni di non dover prendere in carico l’infrastruttura e la gestione architetturale;
- possibilità di servizi professionali per la messa in opera della soluzione.
- gestione delle richieste di pagamento (refound)
Difatti, la piattaforma può inglobare uno o più organigrammi e fornire a ogni ruolo un workflow specifico per l’approvazione dei progetti o una reportistica specifica rispetto ai dati utilizzati. Inoltre, consente di segregare i dati tra le diverse entity, in modo che possano essere gestiti progetti diversi in contemporanea. “Abbiamo pensato a una soluzione che potesse integrarsi sia con i sistemi IT già presenti negli enti – ci spiega Schioppa – sia con i sistemi di monitoraggio esterni, come quelli messi a disposizione dall’UE (Phoenix e Arachne, sistemi di certificazione, rispettivamente, del raggiungimento delle milestone e di compliance delle norme antifrode”.
Oltre il monitoraggio del singolo progetto, la piattaforma gestisce analisi sui dati aggregati e crea reportistica specifica a supporto di scelte strategiche.
Monitoraggio dei fondi, dalla contingenza a buona pratica
Il lavoro di traduzione in operatività dei requisiti richiesti a livello normativo dalla Commissione, svolto da Micro Focus, permette all’azienda di detenere l’intellectual property right relativa all’attuazione delle Linee guida europee. “Il fatto di avere una soluzione che non impone tempi di attesa per la necessità di traduzione dei requisiti legislativi, è un enorme vantaggio per chi non ha ancora ottemperato alla richiesta della Commissione Europea – fa notare Franca Schioppa -. Rispetto ai competitor, Micro Focus può velocizzare la messa in opera della soluzione”.
Ma uscendo dalla contingenza, piattaforme di monitoraggio delle risorse permettono alla PA di seguire i principi di economicità e di effettuare un’analisi delle esigenze, intervenendo sugli impegni finanziari con azioni di aggiustamento. Uno strumento utile per i Comuni, ad esempio, essendo scalabile e costi commisurati all’utilizzo su scala ridotta, e che inoltre si inserisce nel tracciamento della catena del valore, secondo i principi delle più innovative piattaforme di value stream management.
Strumenti di trasparenza e accountability
La soluzione, in sé, non presenta limiti: può avere accesso anche attraverso dispositivi mobile oppure online o attraverso una rete privata o integrata a portali esterni. Naturalmente, la Commissione Europea ha accesso diretto alla piattaforma, tuttavia, fa notare Franca Schioppa “La soluzione Micro Focus presenta un valore aggiunto: consente il monitoraggio anche da parte dei cittadini (per trasparenza e accountability), anche se l’attivazione di questa funzionalità dipende dalla scelta di ogni Paese membro”.
Conclusioni
Sia livello governativo, sia a livello locale, la piattaforma Micro Focus permette una gestione delle progettualità dall’ideazione alla realizzazione. La sua flessibilità, la scalabilità e i costi sostenibili ne fanno lo strumento giusto per la gestione dei progetti legati al PNRR fino al 2026, necessità legata alla contingenza, ma che può essere adottata dalle amministrazioni con una visione di lungo periodo al fine di assicurare la sostenibilità delle azioni, secondo criteri di trasparenza ed economicità.