Il PNRR ha avviato una vera e propria rivoluzione digitale nel settore pubblico. Con oltre sei miliardi di euro, ha lanciato una sfida alle pubbliche amministrazioni e alle imprese, che si sono trovate quindi a collaborare in modo virtuoso per l’attuazione della riforma della PA. Tra le aziende coinvolte in questo cambiamento troviamo Deda Next, che sta accompagnando oltre 1200 pubbliche amministrazioni nella trasformazione digitale. Insieme a Fabio Meloni, CEO di Deda Next, abbiamo parlato di attuazione e futuro, soffermandoci sul cloud e sul valore dei dati per il territorio
1 Dicembre 2022
Redazione FPA
Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oltre sei miliardi di euro sono stati stanziati per rivoluzionare digitalmente il settore pubblico. Per la riforma della pubblica amministrazione, pubblico e privato si sono trovati a lavorare insieme per rendere la PA la migliore alleata di cittadini e imprese, con servizi efficienti ed accessibili a tutti. Migrazione al cloud delle amministrazioni, interoperabilità tra gli enti pubblici, rafforzamento delle difese di cybersecurity e adozione del principio “once only” sono solo alcuni degli aspetti sui quali si sta agendo per trasformare digitalmente il Paese.
FPA intervista Fabio Meloni, CEO di Deda Next, per capire come le pubbliche amministrazioni stanno affrontando il cambiamento, e in che modo le aziende possono affiancarle. Secondo Meloni il PNRR ha superato i limiti del primo Piano Triennale di Agid, caratterizzato da poche risorse a disposizione, mancanza di un piano operativo e difficoltà nell’impostare una regia ed un coordinamento efficaci tra i diversi livelli di amministrazioni. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha infatti reso disponibili importanti risorse economiche, ha identificato chiaramente le piattaforme abilitanti e ha definito un piano ambizioso con scadenze precise.
Tra le iniziative chiave su cui si basa il successo della trasformazione digitale, secondo Fabio Meloni troviamo la scelta del Cloud per tutte le amministrazioni; la Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati, che riguarda quindi l’interoperabilità delle banche dati, che insieme all’App IO e alla Piattaforma delle Notifiche Digitali può finalmente rovesciare l’impostazione: non è più il cittadino ad inseguire i servizi e le scadenze, ma è la PA che, facendo leva sulle informazioni di cui già dispone, fa un passo verso il cittadino; la nuova user experience, ovvero il modello unificato a livello nazionale di erogazione dei servizi a cittadini ed imprese, che insieme a SPID/CIE per l’autenticazione e a pagoPA per i pagamenti dà uniformità al modo in cui la pubblica amministrazione si rapporta con i cittadini; il Polo Strategico Nazionale, che fornirà l’infrastruttura di riferimento per il passaggio al cloud dei dati strategici e critici delle principali amministrazioni italiane.
“La realizzazione di queste iniziative chiave ci porterà in una nuova era per i servizi di pubblica utilità, innalzandone in modo significativo la qualità e l’efficacia” Fabio Meloni, CEO Deda Next
Anche l’industria delle aziende ICT ne beneficerà, in quanto nascerà una vera e propria competizione sulla capacità di portare innovazione e di “declinarla” secondo il nuovo paradigma della PA 2026. Come già anticipato, tra queste aziende c’è Deda Next, che da anni contribuisce ad immaginare, progettare e realizzare il futuro delle pubbliche amministrazioni. Un percorso iniziato quasi dieci anni fa, con l’adozione di una strategia industriale basata sul “Cloud first” e sulla necessità di una nuova User Experience. Per questo motivo il nome Deda Next, per sottolineare proprio la visione del futuro dell’azienda, e il pay off Envision Public Services, per rimarcarne la capacità di previsione.
PNRR e digitalizzazione della PA: un approccio concreto ed esperienze di cambiamento realizzato | Scarica il paper
L'esperienza Deda Next dalla voce dei protagonisti
15 Dicembre 2024
Parlando proprio di previsioni, Meloni si è soffermato sul futuro delle PA dopo il 2026, al termine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La parola chiave è – e sarà – sostenibilità: “La reale disponibilità e accesso ai grandi giacimenti di dati della pubblica amministrazione abiliterà lo sviluppo di servizi digitali per la sostenibilità delle città e lo sviluppo dei territori, e sarà un fattore fondamentale per affrontare le grandi domande che le trasformazioni del clima ci stanno ponendo”.
Protezione delle città e dei territori, uso di risorse idriche, combinazione delle esigenze energetiche delle attività economiche con le risorse naturali, saranno infatti solo alcuni dei grandi interrogativi a cui si potrà rispondere grazie all’interoperabilità dei dati della PA.