Flessibilità, sicurezza e governance: le leve strategiche per il cloud della PA

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La migrazione al cloud supportata dal PNRR avanza a passi veloci. Al contempo il mercato sta mettendo a fuoco il paradigma tecnologico migliore per rendere resiliente, flessibile e sostenibile la PA. Le diverse formule, specialmente l’ibrido e il multicloud, promettono alle amministrazioni un’ottima “Cloud Experience”. Ne abbiamo parlato con Aruba Enterprise

16 Marzo 2023

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Redazione FPA

Resilienza, flessibilità, scalabilità dei processi, data protection e interoperabilità sono i cinque obiettivi cruciali a cui mira la PA in questa fase di trasformazione digitale supportata dal PNRR.

Lo strumento strategico individuato dai documenti di indirizzo per passare dai desiderata alla loro concretizzazione, è il cloud. La migrazione al cloud, difatti, è un processo tecnologico onnicomprensivo, che abilita l’innovazione sia a livello organizzativo, sia a livello culturale, di mindset, consentendo alla PA di cogliere al contempo un ampio ventaglio di vantaggi: dalla scalabilità delle risorse all’agilità operativa, dall’efficienza alla riduzione dei costi ICT, dalla protezione compliant del dato alla cybersecurity, dal veloce rilascio dei servizi alla facile risoluzione degli incidenti.

Lo scenario teorico generale di passaggio al cloud, però, si scontra con una realtà variegata, che comprende amministrazioni con diversi gradi di maturità tecnologica, differenti livelli di consapevolezza e processi operativi consolidati, difficili da scardinare.

All’interno di organizzazioni pubbliche, dunque, emergono dubbi e quesiti che necessitano di una risposta rapida:

  • Quali attività e quali dati è meglio mantenere on-premise? Quali andranno sul cloud?
  • Quale modello di cloud abilita una gestione adeguata, sostenibile, della trasformazione digitale?
  • Quale soluzione può garantirci maggiore efficienza e interoperabilità?
  • Come potremo azzerare il rischio di lock-in?
  • Quale Cloud Service Provider può tradurre al meglio le nostre specifiche esigenze?

Cosa ne pensano i C-level PA: la survey di Aruba Enterprise e VMware

Alla luce dei dati emersi da un recente indagine, condotta da FPA in esclusiva per Aruba Entreprise e VMware (a cui hanno preso parte 82 C-level pubblici appartenenti a diverse amministrazioni centrali e locali), il tema della migrazione al cloud non è convincere le amministrazioni della validità del percorso, quanto gestire la complessità, le perplessità e i timori che sono legati a questo passaggio. Difatti, già nel primo semestre del 2022, oltre il 50% delle PA intervistate aveva pianificato di utilizzare le risorse del PNRR per sostenere la migrazione al cloud, il 24% ci stava pensando, pur avendo dubbi, e solo il 24% non lo aveva ancora fatto.

Lo studio realizzato per Aruba Entreprise e VMware, presentato nell’ambito di FORUM PA 2022, aveva messo in luce le maggiori preoccupazioni delle amministrazioni, nell’ordine:

  • il rischio di Lock-In (50%);
  • la mancanza di competenze interne (48%)
  • la complessità del processo di migrazione (40%).
  • l’incremento dei costi (34%)
  • la difficoltà nella gestione della connettività (32%)

Che il cloud possa offrire alla PA un ecosistema resiliente, intelligente e di interoperabilità sia infrastrutturale che applicativa, è un concetto ormai compreso, assodato, a giudicare dai dati rilevati. Occorre, però, che le amministrazioni siano sostenute nelle decisioni relative a quale formula adottare e a quale Cloud Service Provider affidarsi per intraprendere il percorso, scelte profondamente legate alla risoluzione di tutti i motivi di titubanza.

Tra le caratteristiche prioritarie del Cloud Service Provider era emerso che la “capacità di offrire non solo supporto tecnologico, ma anche supporto al change management” è fondamentale per il 62% delle amministrazioni coinvolte nella survey. “Referenze e comprovata esperienza in progetti complessi” e “Capacità di lavorare sinergicamente con il cliente per individuare le applicazioni prioritarie su cui intervenire” erano risultate importanti, a pari merito, per il 49% del campione.

Il trend: hybrid e multicloud

L’eterogeneità delle esigenze e il rispetto di elevati standard di sicurezza portano il mercato a orientarsi verso una proposta di un ambiente cloud ibrido, che permetta di mescolare soluzioni di PaaS e IaaS in una logica multicloud.
Si tratta di un ambiente articolato, che, alla complessità del sistema contrappone la semplicità nel fornire servizi in modo rapido e nel controllo dei processi.

L’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano conferma l’interesse delle aziende per il Public & Hybrid Cloud, che nel 2022 aveva registrato il +22% di fatturato rispetto all’anno precedente. In particolare, all’interno del Public & Hybrid Cloud, i servizi PaaS avevano raggiunto il +33% e lo IaaS il +27%.

Il settore della PA, dal canto suo, esprime pareri concordanti. Infatti, come emerge dall’indagine realizzata per Aruba Enterprise e VMware, il 39% delle amministrazioni intervistate individua come importante driver di scelta del proprio CSP l’“Offerta ampia e integrata che contempli PaaS, IaaS e SaaS e che offra opzioni di hybrid e multicloud”.

La cloud experience offerta da Aruba Enterprise e VMware

In questo scenario di mercato, Aruba Enterprise ha sviluppato una serie di soluzioni in grado di rispondere alle esigenze delle single organizzazioni al fine di accompagnarle nel loro journey to the cloud. Ne è un esempio il Virtual Private Cloud di Aruba, un servizio IaaS recentemente arricchito di nuove feature che permette di progettare e realizzare architetture virtuali complesse con semplicità. Una soluzione che consente di creare uno o più Virtual Data center con funzionalità avanzate di business continuity, gestione container e monitoraggio.

Con il Virtual Private Cloud, realizzato su piattaforma VMware vCloud Director basata sull’hypervisor VMware vSphere, le organizzazionipossono ottenere flessibilità con risorse garantite, gestendo nel contempo in autonomia l’infrastruttura.

Di seguito i principali vantaggi che si possono ottenere grazie al Virtual Private Cloud di Aruba Enterprise:

  • poter contare su funzionalità di migrazione self-service semplici e complete, per gestire in autonomia la migrazione al cloud da on-premise o da altri cloud;
  • disporre di una tecnologia in grado di rispondere alle esigenze di Disaster Recovery e Business Continuity grazie a risorse ridondate tra più data center;
  • approcciare lo sviluppo di applicazioni in modalità Cloud Native andando a modernizzare il parco applicativo in ambienti Kubernetes grazie alla tecnologia Tanzu.

Infine Virtual Private Cloud garantisce la sovranità dei dati – i Data Center Aruba offrono garanzie certe in merito alla location geografica dove i dati sono immagazzinati – e la possibilità di migrare i servizi al cloud su uno IaaS qualificato per gestire i dati Ordinari e Critici delle PA secondo la Strategia Cloud Italia (Agenzia Cybersicurezza Nazionale).

Per maggiori informazioni, visita le pagine del sito Aruba Enterprise dedicato alle soluzioni Cloud.

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