Network Operations Management: cos’è e perché ne beneficia anche l’IT pubblico (e i cittadini)

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Con l’adozione di infrastrutture cloud, la diffusione di modelli di lavoro ibrido e la necessità di compliance su sicurezza e dati, può diventare complesso gestire le operazioni di rete. Micro Focus spiega come una moderna soluzione di Network Operations Management (NOM) migliora la visibilità sulla rete, la qualità delle applicazioni e l’esperienza dell’utente, elementi essenziali per una PA rinnovata orientata al servizio al cittadino

3 Aprile 2023

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Redazione FPA

Foto di DeepMind su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/8heReYC6Zt0

La gestione delle operazioni di rete (Network Operations Management) è uno compiti fondamentali per i team IT nell’era della trasformazione digitale. Un compito reso più complesso dalla trasformazione stessa delle reti, dalla migrazione di dati e servizi in cloud e dalla moltiplicazione dei dispositivi connessi. Le soluzioni più avanzate di Network Operations Management servono proprio ad affrontare questa sfida e a permettere alle organizzazioni di ottimizzare la gestione delle operazioni di rete per diventare più snelle, veloci e compliant. Per la PA si tratta di farsi trovare pronta per un’evoluzione incentrata sui servizi al cittadino.

“I team che lavorano sul Network Operations Management possono trarre vantaggio da una soluzione di semplice utilizzo ed estremamente articolata e potente, che affronta il problema di gestione della rete in modo completo, creando una comunicazione fluida ed efficiente tra le strutture organizzative tradizionali e i silos funzionali, fornendo una soluzione unica alle problematiche di configurazione, analisi, ottimizzazione delle prestazioni e controllo della conformità normativa”, afferma Andrea Barlettelli, Senior Sales Engineer di Micro Focus (Oggi OpenText).

Come cambia la gestione delle operazioni di rete

Il primo cambiamento operativo che l’IT è chiamato oggi a gestire è l’evoluzione delle reti verso strutture dinamiche, programmabili e software-driven. Le reti diventano “porzionabili” per servire una gamma diversificata di utenti e dispositivi connessi. Sono più ampie e complesse, perché diventano flessibili e multi-purpose. Inoltre, man mano che l’ambiente di rete diventa distribuito, aumenta l’impiego dell’intelligenza artificiale e del machine learning nelle operazioni di rete.

In questo contesto è necessario adottare un nuovo approccio alla visibilità della rete, che diventa “osservabilità” (Network Observability), e disporre di analisi sul comportamento della rete stessa in modo da poter prendere decisioni informate e tempestive.

La sfida dell’Observability

La Network Observability si basa sulla raccolta di dati differenti per fornire un quadro completo sullo stato della rete attuale e futuro, finalizzato a prendere decisioni efficaci. Queste informazioni includono le prestazioni della rete e delle applicazioni, la sicurezza della rete e l’esperienza dell’utente finale.

“L’osservabilità va oltre il monitoraggio, perché non solo raccoglie dati sullo stato della rete e delle applicazioni ma li analizza per estrarne il contenuto informativo utile, permettendone la conoscenza approfondita”, evidenzia Andrea Barlettelli, Senior Sales Engineer di Micro Focus (Oggi OpenText). “Le informazioni su prestazioni e stabilità, per esempio, consentono di individuare e risolvere proattivamente problemi complessi in ambienti con cloud e container”.  

Tra i vantaggi di questa aumentata visibilità sul patrimonio IT ci sono la riduzione dei costi legati a lunghi periodi di debug, il miglioramento della qualità, il monitoraggio delle prestazioni delle applicazioni e il netto miglioramento dell’esperienza utente, tutti elementi che in una PA rinnovata diventano più importanti.

Un caso concreto: visibilità e disponibilità dei dati, controllo degli accessi

In uno dei suoi casi di successo, Micro Focus ha lavorato con NXO France (fornitore di servizi cloud, infrastrutture di rete, WAN e sicurezza IT) in un ambiente di servizi gestiti hosted. L’automazione è stata la chiave per raggiungere gli obiettivi: con Micro Focus Operations Bridge e Network Operations Management (NOM) NXO e i suoi clienti ottengono oggi una visione completa e accurata delle loro reti dinamiche e complesse. Operations Bridge automatizza le attività di azione correttiva con migliaia di operazioni pronte all’uso, mentre NOM è progettato per un controllo di rete avanzato. Anche gli inevitabili tempi di inattività possono essere pianificati.

Sfruttando Micro Focus OPTIC Data Lake, i team IT possono utilizzare un singolo Data Lake per consolidare i dati da qualsiasi fonte. Basandosi sul modello di servizio creato da Operations Bridge, NXO ha effettuato la segregazione dei dati e la multi-tenancy. In questo ambiente, quando si eseguono una query o un processo, vengono inclusi solo le credenziali e gli attributi dei tenant che dispongono delle autorizzazioni per la visualizzazione.  

NXO utilizza anche Micro Focus SiteScope, incluso in Operations Bridge, come soluzione di monitoraggio agentless. Monitora la disponibilità e le prestazioni dell’infrastruttura e delle applicazioni IT distribuite, tra cui server, sistemi operativi, servizi di rete, software di virtualizzazione e componenti applicativi. I dati collezionati, sia standard che custom, sono immagazzinati nell’OPTIC Data Lake per analisi di vario genere, quali BI, statistiche, controllo degli SLA e definizione degli SLO.

La tecnologia di Micro Focus e l’evoluzione SaaS

“La suite di gestione delle operazioni di rete (NOM) di Micro Focus offre il controllo completo di un’infrastruttura di rete moderna e permette ai team tecnici e operativi di collaborare efficacemente in attività sempre più complesse relative a tecnologie in continua evoluzione”, evidenzia Andrea Barlettelli Senior Sales Engineer di Micro Focus (Oggi OpenText). “Micro Focus offre visibilità sulla topologia, l’integrità e la configurazione della rete; ne ottimizza prestazioni e capacità, ne garantisce la conformità a standard internazionali e aziendali, controllando la configurazione degli apparati e verificando la presenza di problematiche di sicurezza; le attività correttive (“remediation”) della configurazione sono effettuate automaticamente con una specifica orchestrazione”.

Di recente Micro Focus ha anche introdotto NOM Reporting – SaaS, che include funzioni avanzate di troubleshooting, dashboard e OPTIC Reporting. “Rispetto ad un’installazione on-premise la soluzione SaaS di OPTIC Reporting e OPTIC Data Lake permette di ridurre il TCO (Total Cost of Ownership) accelerando il time-to-value, ovvero la capacità di generare valore dalla tecnologia adottata”, sottolinea Andrea Barlettelli Senior Sales Engineer di Micro Focus (Oggi OpenText). Qui è possibile scaricare una demo.

La suite NOM di Micro Focus supporta tutte le differenti tipologie di rete (fisiche, virtuali, WI-FI, SDN) ed usa l’automazione per massimizzare l’efficienza ed ottimizzare i tempi di intervento. Fornisce un set unificato di strumenti di collaborazione per le operazioni e l’ingegneria di rete, con il controllo intelligente della sicurezza degli apparati, la riduzione dei costi per la verifica della compliance, la scalabilità, dashboard intuitive, analisi e approfondimenti sui servizi di rete che hanno un impatto sui servizi di business aziendali; tutti questi elementi sono fondamentali all’interno di una PA che mette al centro l’efficienza e la qualità del servizio al cittadino.

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