Michele Benedetti (POLIMI GSoM) “Formazione nella PA: non ci sono più alibi”
Michele Benedetti, Direttore Master DIPA e Direttore degli Osservatori eGovernment ed Agenda Digitale – POLIMI GSoM – School of Management del Politecnico di Milano, il 17 maggio sarà a FORUM PA 2023 nel Talk “Il ruolo centrale della Formazione nella Pubblica Amministrazione – Come la nuova PA digitale sta rispondendo alle sfide proposte dal PNRR”. In vista di questo appuntamento abbiamo commentato con lui la recente normativa della direttiva dedicata alle competenze del personale pubblico
12 Maggio 2023
Redazione FPA
Lo scorso 24 marzo il Ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha emanato una direttiva dedicata alle competenze del personale pubblico, incluse quelle digitali. Come recepirne i contenuti? Lo abbiamo chiesto a Michele Benedetti, Docente, Direttore Master DIPA, Direttore degli Osservatori eGovernment ed Agenda Digitale – POLIMI GSoM – School of Management del Politecnico di Milano, che il 17 maggio sarà a FORUM PA 2023 nel Talk “Il ruolo centrale della Formazione nella Pubblica Amministrazione – Come la nuova PA digitale sta rispondendo alle sfide proposte dal PNRR”, organizzato proprio in collaborazione con POLIMI Graduate School of Management.
“Il fatto stesso che sia stata emanata questa direttiva rappresenta di per sé un fatto positivo – commenta Benedetti – da tempo la comunità di professionisti del digitale nel settore pubblico riflette su questo tema, di conseguenza un segnale di attenzione da parte del Ministro contribuisce senz’altro a ravvivare l’impegno profuso. Se il PNRR mette a disposizione una dote importante per la formazione dei dipendenti pubblici, è a maggior ragione importante rinnovare l’invito a farne uso in modo programmato, dunque consapevole, e mirato, dunque efficace”.
Andando più nel dettaglio dei contenuti, Benedetti aggiunge che “salta all’occhio la consapevolezza di alcune delle criticità oggi diffuse, relativamente alla formazione del personale pubblico e all’esigenza di integrare queste attività nella pianificazione organizzativa degli enti pubblici. L’auspicio è che finalmente la formazione del personale evolva dal suo status di adempimento (o peggio di voce di costo) a quello di attività ordinaria, non solo continuativa ma anche e soprattutto funzionale alla vita dell’organizzazione pubblica nella sua interezza. In una metafora, la formazione è la sostanza che mantiene ben oliati gli ingranaggi delle pubbliche amministrazioni”.
Il 24 marzo è stata presentata anche la piattaforma Syllabus. “Nel lontano 2018 abbiamo visto nascere l’idea del Syllabus, a cui il Politecnico di Milano ha dato un suo contributo – ricorda Benedetti -. L’abbiamo visto muovere i primi passi, spinto dall’evidenza che una verifica e monitoraggio pedissequi delle competenze digitali dei dipendenti pubblici stessero diventando attività sempre più urgenti, in un contesto di rapida evoluzione. Oggi il Syllabus è una realtà a tutto tondo che accompagna tanto l’amministrazione quanto il dipendente in tutte le fasi formative, dalla verifica, all’apprendimento, alla certificazione”.
“Benché l’impegno alla formazione non abbia ancora carattere mandatorio, è un bene che il percorso delle amministrazioni aderenti sia tracciato non solo attraverso scadenze di carattere squisitamente amministrativo (avvio della formazione di almeno il 30% dei dipendenti entro 6 mesi per gli enti che aderiranno entro il 30/06/2023) ma anche da precisi obiettivi di miglioramento incrementale scanditi da qui al 2025. In questo senso, l’iniziativa non lascia spazio ad alibi”.
Ma la formazione avrà un reale impatto sul personale della PA? Il Rapporto Censis 2022 rileva che i dipendenti pubblici hanno in media 50,3 anni; il personale di 55 anni e oltre è il 36,7% del totale, quello con meno di 35 anni è il 10%: è sensato in questo contesto confidare nella formazione?
“Ripartire il target sulla base dell’età anagrafica non sarebbe sensato, oltre che difficilmente percorribile – conclude Benedetti -. Anche i contenuti dell’iniziativa formativa del Syllabus sono modellati per far fronte alle esigenze individuali del dipendente che svolge l’assessment e poi la formazione: la generazione d’appartenenza non rappresenta dunque un ostacolo. La direttiva ministeriale inoltre è chiara: la formazione è concettualizzata come un diritto-dovere dei lavoratori della PA e la fase della carriera non può e non deve fungere da discriminante. Infine, da un punto di vista strettamente consequenziale, l’incremento delle competenze digitali deve essere diffuso e capillare all’interno degli enti. Solo in questo modo le organizzazioni pubbliche saranno in grado di efficientare le funzioni di lavoro al proprio interno e migliorare la gestione e offerta di servizi e iniziative sui territori che amministrano”.
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