In occasione di FORUM PA 2023 FPA ha organizzato incontri di lavoro collaborativo pubblico-privato, riservati a responsabili di infrastrutture e sviluppo tecnologico di PA centrali e locali e alle aziende partner, dedicati a temi cruciali come quello della migrazione in cloud, dell’IT asset management e dello sviluppo green delle infrastrutture. Quali i punti di forza e le criticità emerse? Ne abbiamo parlato con Roberto Serravento, Sales Director Government di Entando e Antonio Cisternino, Presidente del sistema informatico dell’Ateneo dell’Università di Pisa e Advisor scientifico del Cantiere CTO, ospiti a FORUM PA POP, la web tv di FORUM PA 2023
29 Maggio 2023
Redazione FPA
La strategia Cloud Italia, elaborata dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e il Dipartimento per la trasformazione digitale, in coerenza con il PNRR, indirizza le PA lungo il percorso di migrazione di dati e applicativi verso un ambiente cloud sicuro. Una sfida importante che può esser vinta grazie ad un coeso partenariato pubblico-privato. In risposta a questa esigenza di cooperazione FPA ha organizzato, nell’ambito di FORUM PA 2023,incontri di lavoro collaborativo pubblico-privato riservati a responsabili di infrastrutture e sviluppo tecnologico di PA centrali e locali e alle aziende partner del progetto “Cantieri”, dedicati a temi cruciali come quello della migrazione in cloud, dell’IT asset management e dello sviluppo green delle infrastrutture.
Il 18 maggio, contestualmente alla conclusione del tavolo di lavoro dei CTO – Chief Technology Officer anche detto Cantiere Cloud Transformation, abbiamo commentato i lavori del tavolo con Antonio Cisternino, Presidente del sistema informatico dell’Ateneo dell’Università di Pisa e Advisor scientifico del Cantiere CTO, e Roberto Serravento, Sales Director Government di Entando. Ospiti di FORUM PA POP, la web tv di FORUM PA 2023, hanno condiviso con noi i punti di forza e le criticità riscontrate dalla PA nel corso dei processi di trasformazione digitale. L’intervista è stata arricchita con interessanti spunti di riflessione sul tema, grazie a due collegamenti flash con il Talk Infrastrutture e cloud per una PA più affidabile, resiliente ed efficiente, in cui sono stati riportati i contributi dell’intervento di Stefano Aiello, Senior Partner di P4I, società del Gruppo Digital 360; Anna Sappa, Dirigente delle infrastrutture ICT della Direzione Centrale per l’Organizzazione Digitale di Inail, e Adriano Avenia, Program Manager Infrastrutture digitali e Cloud del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Pnrr è una macchina del tempo
In un primo commento a caldo su quanto emerso dai tavoli di lavoro, Antonio Cisternino ha evidenziato l’efficacia della metodologia così detta di “collaborative working”, utilizzata nei tavoli di lavoro di FPA, oltre ad apprezzare gli intervalli ai lavori che hanno aperto interessanti finestre su temi di attualità e di un futuro non troppo lontano, come il passaggio di testimone dall’Agenzia per l’Italia digitale – AgID ad ACN nel processo di qualificazione dei servizi cloud per la PA, introdotto dal Decreto direttoriale n.29 del 2 gennaio 2023, e quello relativo alle sfide poste dall’Intelligenza Artificiale. Il commento di Cisternino all’esito dei lavori rileva grande soddisfazione soprattutto nell’aver assistito ad una presenza di una PA eterogenea e coesa sul fronte della migrazione al cloud come passaggio necessario per l’innovazione e sostenibilità dei servizi da erogare al cittadino. La criticità più rilevante, sottolinea Cisternino, emerge nel momento in cui, a fronte di un’analisi approfondita sul tema della migrazione verso un ambiente cloud, il PNRR, pur essendo un’opportunità favorevolmente colta da tutti, viene percepito come una sorta di “macchina del tempo” che induce le PA ad interrogarsi su quali strategie adottare per mantenere una spesa corrente, una volta provveduto alla sua trasformazione.
Microservizi e un Hub per un approccio componibile
Roberto Serravento di Entando, tra i partecipanti al tavolo di lavoro dei CTO in qualità di partner dell’iniziativa, ha confermato il forte interesse della PA nell’andare incontro ai processi di innovazione e trasformazione e nel farlo in maniera adeguata. A questo proposito, Serravento ha ricordato che aziende come Entando, conoscendo le criticità incontrate dalle PA in questo processo di transizione, possono coadiuvare il settore pubblico incentivando l’introduzione di un nuovo paradigma che, oltre all’utilizzo di micro-servizi, preveda anche lo sviluppo di un HUB che, come una sorta di marketplace, include al suo interno varie e diverse componenti fra loro componibili e riutilizzabili secondo le necessità della PA. A titolo esemplificativo, un’operazione del genere, spiega Serravento potrebbe esser messa in atto con il modulo identificativo dello SPID che, una volta concepito, può esser inserito all’interno di questo HUB e riutilizzato per qualsiasi altro tipo di servizio erogato dalla PA. “Questo si traduce in una migliore governance da parte delle PA che, in coerenza con quanto stabilito dal PNRR, non deve preoccuparsi della specifica tecnica, potendosi avvalere di fornitori che utilizzano la piattaforma così come pensata dalla PA per soddisfare le proprie esigenze” commenta Serravento.
Interoperabilità nel rapporto pubblico-privato
Inevitabile a questo punto una riflessione sulla necessità di adottare tecnologie, processi e procedure tali da consentire l’interoperabilità. Roberto Serravento evidenzia il ruolo cruciale svolto da aziende partner come Entando, che predispongono delle soluzioni in grado di garantire miglioramenti rapidi ed economicamente sostenibili, di cui le pubbliche amministrazioni possono avvalersi, al fine di erogare in maniera efficace servizi adeguati alle necessità del cittadino, senza doversi occupare della specifica puramente tecnica. Il che si traduce anche in un miglioramento della stessa User Experience, piuttosto che del linguaggio di sviluppo e della modalità di aggregazione delle applicazioni, che si rivelino funzionali all’utilizzo e riutilizzo da parte delle PA. L’intervento di Serravento si sofferma dunque sulla centralità nel gioco di squadra pubblico-privato e sulle competenze dei partner industriali, al fine di garantire una reingegnerizzazione sicura di processi e servizi, accompagnando le PA in un percorso che guarda già al futuro dell’innovazione.
Si trova concorde Antonio Cisternino (Università di Pisa): “Il concetto di interoperabilità non può assolutamente prescindere dalle competenze dei partner industriali scelti dalle PA” e ricorda come l’Anagrafe nazionale della popolazione residente – ANPR, ovvero la banca dati unica del Ministero dell’Interno che favorisce lo scambio tra Comuni e PA, oltre che il dialogo tra Comuni e cittadini, può giocare un ruolo centrale nella diffusione della cultura dell’interoperabilità nel settore pubblico.
La partnership pubblico-privato torna ancora come tema centrale, grazie al collegamento in diretta dal Talk dedicato alle infrastrutture, che ha colto gli interventi di Anna Sappa, Dirigente delle infrastrutture ICT della Direzione Centrale per l’Organizzazione Digitale di Inail e di Adriano Avenia, Program Manager Infrastrutture digitali e Cloud del Dipartimento per la Trasformazione Digitale. In riferimento ai vantaggi della cooperazione tra settore pubblico e privato, Anna Sappa si concentra sulla necessità di operare scelte omogenee al fine di coniugare interoperabilità e gestione centralizzata dei servizi, mentre Avenia sottolinea l’importanza della flessibilità come cornice imprescindibile, in cui inquadrare il rapporto pubblico-privato al fine di intraprendere un percorso di innovazione. Roberto Serravento richiama in particolare l’intervento di Sappa sul tema della gestione centralizzata e dell’interoperabilità, per ricordare l’importanza di progettare piattaforme che consentano, non solo l’implementazione di micro-servizi, ma anche l’adozione di micro-front-end che consentano di scomporre e ricomporre ogni volta le applicazioni in maniera coerente e funzionale al servizio che la PA deve erogare.
L’intelligenza artificiale nei servizi
Altro tema caldo emerso nel corso dell’intervista riguarda le sfide lanciate dall’intelligenza artificiale, e come questa tecnologia può rappresentare un valore aggiunto per le PA. L’approccio componibile relativo al concetto di Hub e di composability delle applicazioni descritto da Serravento nel corso dell’intervista ben si sposa con il discorso legato all’intelligenza artificiale e del servirsi dell’innovazione tecnologica per creare valore aggiunto nei servizi erogati dalla PA. Come più volte accennato nel corso dell’intervista, le pubbliche amministrazioni devono sentirsi supportate da un partner industriale che si occupi di aspetti puramente tecnici come, ad esempio, verificare la scrittura di un codice, il linguaggio di programmazione. Si pensi a questo proposito, quale beneficio può trarre la PA dal ricevere moduli già ben assemblati, catalogati e conformi a test di sicurezza presenti all’interno dell’Hub. In questo senso, aggiunge Serravento, l’intelligenza artificiale può rappresentare senza dubbio un “plus” sia in termini di rapidità con cui si raggiunge il risultato oltre che di sostenibilità di costi.
Quanto emerso dal tavolo di lavoro CTO ha messo d’accordo entrambi i nostri ospiti sulla necessità di rompere gli schemi e costruire nuovi paradigmi sia dal punto di vista dell’innovazione che della sostenibilità, in particolare Serravento ha ribadito l’importanza di coniugare la voglia di crescere e portare a casa gli obiettivi da parte delle PA con la grande attenzione delle aziende nel supportare il settore pubblico nel corso di questa transizione tecnologica.