EDITORIALE

Sviluppo sostenibile: parte la sfida delle città verso il 2030

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Presentato a Milano il nuovo “ICity Lab”. Il nostro tradizionale appuntamento di autunno sulle città smart dedica per la prima volta un focus alla sostenibilità per capire quanto le nostre città sono vicine agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e come possono contribuire al loro raggiungimento a livello nazionale. Ma non è questa l’unica novità, la Manifestazione si sposta quest’anno a Milano presso gli spazi “BASE Milano” il 24 e 25 ottobre prossimi. Abbiamo scelto Milano per il prossimo “ICity Lab” perché in questo momento è la città che meglio di altre sta lavorando in una logica di “laboratorio urbano” mettendo al centro del cambiamento tutti gli attori del tessuto cittadino. E gli spazi di “BASE” saranno lo scenario ideale per lavorare insieme sui temi delle città del futuro.

19 Aprile 2017

G

Gianni Dominici

Difficile continuare a pensare allo sviluppo delle smart city in Italia e, ancor più in generale, delle nostre città senza porsi degli obiettivi puntuali in termini di sostenibilità, sia essa economica, ambientale e sociale.

In Italia 4,6 milioni di persone vivono in situazioni di povertà assoluta, 15 ragazzi su 100 smettono di studiare dopo la licenza media e 9 persone su 100 vivono in situazioni di sovraffollamento abitativo. E ancora: la qualità dell’aria è stata responsabile lo scorso anno di circa 60 mila morti premature e 50mila persone vivono in comuni capoluogo con elevato rischio di inondazione. Numeri che dovranno cambiare nei prossimi anni: è infatti partita la sfida per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU al 2030. Obiettivi che sono tanto ambiziosi quanto ineludibili e su molti di questi le città giocano un ruolo centrale, essendo il livello territoriale quello nel quale più si addensano i problemi di natura sociale ed economica, ma anche il luogo in cui trovare le competenze e le risorse per risolverli.

Per questo motivo, ICity Lab, il nostro tradizionale appuntamento di autunno sulle città smart, dedica per la prima volta un focus a questo aspetto con l’obiettivo di capire quanto le nostre città sono vicine agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e come possono contribuire al loro raggiungimento a livello nazionale. Quando si parla di lotta al cambiamento climatico, di povertà, di mobilità sostenibile, di consumo di suolo, di sicurezza, le politiche locali e gli investimenti dei singoli comuni sono fondamentali, affinché i grandi accordi internazionali vengano tradotti in azioni concrete, coerenti ed efficaci.

Ma non è questa l’unica novità, la Manifestazione si sposta quest’anno a Milano presso gli spazi “BASE Milano” il 24 e 25 ottobre prossimi. Abbiamo scelto Milano per il prossimo “ICity Lab” perché in questo momento è la città che meglio di altre sta lavorando in una logica di “laboratorio urbano” mettendo al centro del cambiamento tutti gli attori del tessuto cittadino. E gli spazi di “BASE” saranno lo scenario ideale per lavorare insieme sui temi delle città del futuro. Due giorni, quindi, ricchi di incontri, di dibattiti e di approfondimenti guardando al futuro prossimo delle nostre città.

Ma qual è la situazione attuale delle nostre città? Dalla mobilità sostenibile alla gestione dei rifiuti, ecco alcuni indicatori per capire dove stanno andando le nostre città, quanto sono lontane dai traguardi fissati dall’ONU al 2030, su cosa devono lavorare di più.

Mobilità sostenibile. In primo piano tra gli indicatori di mobilità sostenibile, il Trasporto Pubblico Locale: l’offerta di posti-km TPL pro-capite è in peggioramento in tutto il Paese. Il comune di Milano è quello che se la cava meglio, al primo posto (14,7) seguito da Venezia (11,1). Milano è leader anche per dotazione di veicoli in sharing, sia automobili (351) che biciclette (4.650), servizi che mancano ancora in molte città (car sharing a postazione fissa presente solo in 24 Comuni capoluogo e bike sharing in 60). Per le zone a traffico limitato Milano è preceduta da Bergamo, prima in Italia con 14,3 km2 di ZTL.

Polveri sottili. Il valore limite giornaliero del PM10 è stato superato in 45 aree urbane (dati Ispra 2015). Le situazioni più critiche si sono verificate a Frosinone, Pavia, Vicenza, Milano e Torino, mentre le città “virtuose” sono Livorno, Siena, La Spezia, Bolzano, Macerata, Trapani, Sassari.

Energia. Le città che consumano più energia elettrica (dati Terna) sono Cagliari, Sassari e Oristano e Aosta (oltre 1200 kwh per abitante), le più attente a evitare sprechi sono Matera, Trento, Andria, Foggia e Terni (non si superano gli 870 kwh per abitante).

Raccolta differenziata. I comuni capoluogo si caratterizzano per valori di produzione pro capite di rifiuti generalmente superiori alla media nazionale (488 kg/abitante per anno) e contribuiscono per quasi il 29% al totale della raccolta differenziata nazionale. Treviso, Pordenone, Mantova, Belluno e Trento raccolgono in differenziata oltre il 70% dei rifiuti urbani; al contrario a Isernia, Messina, Siracusa, Palermo e Enna si differenzia meno del 10% dei rifiuti.

Povertà e abbandono scolastico. Nei comuni capoluogo vive il 7,2% di chi non dispone delle risorse primarie per il proprio sostentamento; Roma e le città del Sud registrano tassi di contribuenti che dichiarano un reddito inferiore a 10.000 euro nel 2015 molto più alti della media. Critici i livelli di abbandono scolastico a Caltanissetta (41,7%), Palermo (40,1%), Catania (38,6%) e Prato (38,5%), mentre le città con minore dispersione scolastica sono Benevento (14,3%), Frosinone (15,1%), Ancona (15,5%), Perugia (17,8%) e Isernia (17,9%).

Un gran lavoro da fare, quindi, che rimette al centro l’importanza dei processi di innovazione e cambiamento da intendersi dal punto di vista istituzionale, organizzativo e tecnologico. Si tratta, infatti, per le nostre città di intraprendere al più presto la strada della Digital Social Innovation, di usare al meglio la tecnologia per sostenere importanti cambiamenti sociali. Le sfide sono chiare, ora si tratta di organizzarsi al meglio per vincerle.

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