Enrique Peñalosa: perché gli autobus rappresentano la democrazia in azione
La vera sfida per le città del futuro non è tanto l’istruzione o la bioedilizia, che pure sono tra i temi fondanti del paradigma smart city, ma è la mobilità. Una mobilità sostenibile è la chiave per rendere le nostre città vivibili e democratiche. Sì proprio così, democratiche.
11 Febbraio 2014
Redazione FORUM PA
La vera sfida per le città del futuro non è tanto l’istruzione o la bioedilizia, che pure sono tra i temi fondanti del paradigma smart city, ma è la mobilità. Una mobilità sostenibile è la chiave per rendere le nostre città vivibili e democratiche. Sì proprio così, democratiche. Come ci spiega in questo sentito discorso l’ex sindaco di Bogotà Enrique Peñalosa, il livello di quanto una città sia evoluta in termini di uguaglianza e giustizia è dato proprio dal suo trasporto pubblico: "Una città progredita non è quella in cui anche i poveri utilizzano le automobili, ma piuttosto, una in cui anche i ricchi utilizzano il trasporto pubblico". Eppure la mobilità tende a peggiorare man mano che un Paese diventa più ricco e le risorse destinate alla costruzione di infrastrutture stradali vengono sottratte ai servizi essenziali come la sanità e la scuola. Abituandoci così alle disuguaglianze da non vederle più.
Peñalosa lancia una provocazione: l’economia di mercato non può essere la strada giusta da seguire, perché questa per funzionare ha bisogno dell’ineguaglianza, tra chi ha più soldi e chi ne ha meno; quindi propone due modelli basati, di contrasto, proprio sull’uguaglianza: l’uguaglianza della qualità della vita e l’uguaglianza nella democrazia. Ma cosa significano?
Pensiamo ad un autobus con 80 persone a bordo: questo ha più diritto di spazio stradale rispetto ad un auto che ne trasporta solo una, perché il bene pubblico deve prevalere sull’interesse privato. Ecco che le piste ciclabili, corsie preferenziali per il trasporto pubblico e marciapiedi diventano simboli di democrazia perché la città intelligente è quella che dà priorità alle persone, soprattutto a quelle appartenenti alle fasce più deboli della popolazione, come bambini e anziani.
Non si parla quindi di estetica, di quanto sia bello o meno un marciapiede, ma di come questo si trasformi in un diritto.
Peñalosa condivide alcune tattiche che ha utilizzato per cambiare la dinamica del trasporto nella capitale colombiana e suggerisce ai leader dei Paesi in via di sviluppo, che hanno ancora spazi non raggiunti dall’urbanizzazione selvaggia, modi di pensare alla costruzione intelligente.