Grazie ai dati pubblici ecco la classifica dei politici lavoratori e fannulloni.
In occasione della presentazione del primo rapporto Camere aperte, realizzato in collaborazione con le associazioni Cittadinanzattiva e Controllo Cittadino, l’associazione openpolis ha presentato la sua nuova “creatura”: Openparlamento.it il sito interamente dedicato al monitoraggio parlamentare.
30 Giugno 2009
Tommaso Del Lungo
In occasione della presentazione del primo rapporto Camere aperte, realizzato in collaborazione con le associazioni Cittadinanzattiva e Controllo Cittadino, l’associazione openpolis ha presentato la sua nuova “creatura”: Openparlamento.it il sito interamente dedicato al monitoraggio parlamentare.
Già autrice dei progetti voisietequi.it, il progetto lanciato in occasione delle elezioni del 2006 e openpolis.it, enciclopedia degli eletti italiani e delle loro dichiarazioni, l’associazione openpolis ha come obiettivo la promozione dell’uso della rete e del software open source per favorire la partecipazione collettiva al controllo delle informazioni e delle scelte politiche.
E’ il tema dell’e-partecipation, in cui la cooperazione e la collaborazione degli utenti permette un reale controllo dell’attività istituzionale dei singoli politici e dei partiti, favorisce la comunicazione orizzontale tra rappresentanti e rappresentati e contribuisce a ridurre la distanza tra i bisogni percepiti dai governanti e le reali richieste dei cittadini.
Openparlamento.it acquisisce ogni giorno dai siti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica tutte le informazioni sulle presenze dei singoli parlamentari e sugli atti presentati. Le rielabora e le struttura in un database flessibile e le rioffre in modo aperto, trasparente e personalizzabile.
Questo si concretizza, per i cittadini, nella possibilità di informarsi, di controllare l’attività del parlamento e di partecipare, intervenendo direttamente sugli atti presentati e discussi alla Camera e al Senato. Per professionisti, imprese ed associazioni di categoria, in soluzioni personalizzate per essere quotidianamente aggiornati su cosa si decide in parlamento.
Inoltre, sono disponibili informazioni e statistiche sui parlamentari e sulla loro attività; in particolare:
- Le classifiche dei parlamentari, con i deputati e i senatori più presenti, più attivi e più ribelli, ovvero i parlamentari che più spesso votano in maniera difforme rispetto al gruppo di appartenenza.
- L’indice di attività, che prende in esame il numero e la tipologia di atti prodotti dai parlamentari in modo da poterli confrontare tra di loro. In questo modo, possiamo individuare i parlamentari più attivi, la cui attività da un punto di vista quantitativo è stata maggiore.
- Il grafico delle distanze, che mostra le distanze tra i deputati e senatori ricavate confrontando i voti espressi nelle votazioni elettroniche finora svolte. Nel grafico i parlamentari che votano nello stesso modo si trovano più vicini mentre quelli che votano in maniera difforme sono più lontanti. Pertanto, è possibile confrontare e verificare i comportamenti di voto dei singoli rappresentanti e dei gruppi parlamentari.
Ogni atto è riportato in versione html e taggato, in modo tale da poter essere navigabile da un motore di ricerca interno. In questo modo openparlamento.it offre un servizio migliore di quello del sito parlamento.it. dato che, oltre a consentire una ricerca tra gli elementi strutturali di ogni documento come il numero di riferimento dell’atto, il titolo o il proponente, openparlamento.it permette una ricerca testuale e per argomento.
La tecnologia
Da un punto di vista tecnico, come già detto, quello che fa funzionare openparlamento.it è un sistema che "raccoglie" i dati dal sito di Camera e Senato e li riorganizza secondo nuove logiche. Parte di questi dati sono messi a disposizione di tutti gli utenti del web attraverso i Feed RSS dei due siti istituzionali. Purtroppo, però, queste informazioni coprono una parte minima di quelle necessarie ala funzionamento di openparlamento.it.
"Il meccanismo che abbiamo messo in piedi – ci ha spiegato Vittorio Alvino, uno dei responsabili dell’associazione openpolis – è un vero e proprio "parser" che scansiona di tutte le pagine html e tutti i documetni di testo pdf, ricercando le informazioni aggiornate sul sito e traducendole in formato testo che possiamo importare e utilizzare. La parte più difficile del progetto, quindi, è stata questa: fare un reverse engineering dei due siti (Camera e Senato) e ricostruire un database basandoci su queste analisi".
Il rapporto Camere Aperte
Utilizzando i dati pubblici rielaborati da openparlamento.it openpolis ha prodotto il primo rapporto “Camere Aperte” che per la prima volta valuta l’attività di Deputati e Senatori. Senza entrare nel merito dell’operato del Legislatore, il Rapporto misura la “quantità” dell’attività parlamentare di ciascun rappresentante del popolo nel primo anno della XVI Legislatura (Aprile-Maggio 2008/Aprile-Maggio 2009), analizzandone il coinvolgimento nei processi legislativi (es. primo firmatario Ddl, mozione, interpellanza, risoluzione, odg, etc.) e la presenza alle votazioni elettroniche in aula.
Oltre ai dati sulle presenze che erano già disponibili sul sito della Camera (non del Senato) il rapporto ha tenuto conto dell’Indice di attività elaborato a partire dai dati di openparlamento.it offrendo una fotografia di chi ha contribuito di più e chi di meno.
I dati
Parlamentari iperattivi e "fannulloni": Angela Napoli, eletta in Calabria nelle liste del PdL, è la deputata più attiva, al pari della senatrice Donatella Poretti, eletta per il PD in Puglia: entrambe ricevono un 10 nei loro indici di attività. Alla Camera la Napoli è seguita da Rita Bernardini (PD, eletta in Sicilia) e Gabriella Carlucci (PdL, Puglia), mentre al Senato, dietro la Poretti troviamo Elio Lannutti (IdV, Veneto) e Rosario Giorgio Costa (PdL, Puglia). Tra i meno attivi, invece, il deputato Denis Verdini, tra i coordinatori del PdL ed eletto in Toscana, che ha ricevuto uno 0,09, e il senatore del PdL Marcello Pera, ex presidente del Senato eletto nel Lazio, con lo 0,18. Il podio dei "fannulloni" è completato da Niccolò Ghedini (PdL, Veneto) e Massimo D’Alema (PD, Puglia) per la Camera dei deputati, e da Beppe Pisanu (PdL, Sardegna) e Marcello Dell’Utri (PdL, Lombardia) per il Senato. In generale, solo il 2,6% dei Parlamentari italiani raggiunge un indice di attività sufficiente, cioè pari o superiore a 6: la media è 2,3.
Poche ma buone: le donne sono decisamente più attive e presenti degli uomini. Tra i deputati, le donne hanno un indice di attività medio di 2,7, mentre gli uomini si attestano più in basso (2,2). Al Senato la differenza è ancora più marcata: vincono le donne 3 a 2.
Nelle presenze alle votazioni, le differenze tra i sessi si assottigliano. Alla Camera, le donne sono risultate presenti nell’82% dei casi a fronte di una presenza dei colleghi dell’80%; situazione simile al Senato: donne presenti nell’85% delle votazioni, uomini 82%.
Lavori parlamentari: i deputati dell’Italia dei Valori sono i più attivi tra tutti i gruppi presenti alla Camera dei Deputati. Su una scala da 0 a 10, la loro media di attività si attesta al 3,57. I deputati del Partito Democratico, con 2,65 sono al terzo posto, superati di poco dai colleghi della Lega (2,67). I parlamentari del PdL risultano i meno attivi in assoluto, con un indice di attività di 2,01. Meglio di loro, anche i colleghi dell’UDC (2,47) e del gruppo misto (2,3). L’attivismo dei rappresentanti dell’IdV è ancora più marcato al Senato, dove ottengono un indice di attività di 4,9. Seguono il gruppo dell’UDC-SVP (2,79), PD (2,7), Lega (1,73) e PdL (1,68).
Voto in aula: a conferma della differenza dei ruoli tra opposizione e maggioranza, il quadro cambia radicalmente quando si analizzano le presenze in aula durante le votazioni, con i partiti di governo che risultano i più presenti: alla Camera, i deputati della Lega sono stati presenti nell’86% delle votazioni, quelli del PdL nell’83%. Al terzo posto i deputati del PD (81%) seguiti da Udc (75%), IdV (70%) e gruppo misto (61%). Il quadro non cambia al Senato, con i senatori della Lega presenti nel 93% dei casi. Al secondo posto i senatori del PdL (86%) seguiti da PD (82%), IdV (72%) e UdC (54%, valore influenzato dalla presenza di alcuni senatori a vita iscritti al gruppo).
Il Governo nel Paese dei Balocchi: tra i membri del Governo, Maurizio Balocchi (eletto in Liguria) è il parlamentare che, con il 37% di assenze al voto non giustificate da missioni istituzionali, primeggia per assenteismo. Lo seguono Elio Vito (PdL, Toscana) con il 32% di assenze ingiustificate, e Paolo Romani (PdL, Lombardia) con il 27%. Tra i più assidui in aula, invece, Nicola Cosentino del PdL (eletto in Campania) con il 69% di presenze al voto, e il collega di partito Giacomo Caliendo (eletto in Lombardia) con il 56% di presenze.
Regione che vai, parlamentare che trovi: analizzando l’indice di attività e le presenze dei parlamentari in base ai collegi elettorali di riferimento emerge che i deputati che rappresentano la regione Molise sono, in media, i più attivi, con un indice di attività di 3,9. Segue il Friuli-Venezia Giulia (3,4), Calabria (2,8), Emilia Romagna (2,7) e Trentino Alto Adige (2,7). I meno attivi, invece, sono i deputati di Campania (1,9), Abruzzo (1,9), Liguria (1,5) e Valle D’Aosta (1,4). In proporzione, fanno meglio anche i deputati che rappresentano i collegi esteri: Europa (3,2), Americhe (2,1).
Simile la situazione nel caso dei senatori: i più attivi si trovano in Molise ed Emilia Romagna (3,1 ciascuno) e in Toscana (2,9), mentre i meno attivi rappresentano la Liguria (2), l’Abruzzo (1,9), la Campania (1,9) e le Marche (1,7).
Il quadro delle presenze alle votazioni offre, ancora una volta, uno scenario quasi opposto rispetto a quello dell’indice di attività. I deputati più presenti sono quelli di Valle D’Aosta (98%), Umbria (91%), Basilicata (86%) e Liguria (84%), mentre i meno presenti alle votazioni sono proprio i deputati del Molise (66%). Poco meglio vanno in Trentino Alto Adige (78%), Puglia (77%) e Lazio (76%). Da parte loro, i senatori più presenti alle votazioni sono quelli di Friuli-Venezia Giulia (94%), Calabria e Molise (91% ciascuno), mentre al fondo troviamo i senatori di Lazio (80%), Sicilia (76%) e Abruzzo (70%).
Il ruolo del Parlamento: il Rapporto evidenzia ulteriori spunti di riflessione, come la quasi assoluta assenza di iniziativa legislativa autonoma delle Camere e del voto su leggi di iniziativa popolare. In questo primo anno di legislatura, infatti, il Parlamento si è occupato quasi totalmente di tradurre in legge le iniziative del Governo: ben 61 leggi sulle 68 approvate (90%). Ancora più chiaro il raffronto delle percentuali relative ai Ddl divenuti legge sulla base dei soggetti che li hanno proposti: quelli presentati dal popolo, dalle Regioni e dal CNEL totalizzano, pari merito, lo 0%; i dati sottolineano con forza che le proposte avanzate da Regioni (21) e cittadini (12) non sono mai state prese in considerazione, e che di fatto manchino forme di garanzia tali da permettere anche a queste proposte di venire discusse in Parlamento, così come previsto dalla nostra Costituzione.
Inoltre, in questo quadro, risultano di fatto limitati anche altri importantissimi poteri riservati al Parlamento, oltre a quello legislativo: vale a dire la vigilanza e il controllo nei confronti dell’operato del Governo.
Sul sito di cittadinanzattiva trovi il rapporto completo