Telemedicina e sanità territoriale: connessioni per cure aderenti al bisogno del paziente

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Integrazione tra tecnologie digitali e sanità territoriale: è l’obiettivo verso il quale le organizzazioni sanitarie si stanno orientando per offrire al paziente una esperienza di cura sempre più responsiva e aderente al bisogno del singolo. Telemedicina, fascicolo sanitario elettronico, sono tutti strumenti che apportano notevoli vantaggi a cittadini e medici, superando i limiti della sanità analogica e i divari territoriali. Dialogo con Deda Next sulle soluzioni più performanti progettate dal gruppo per accompagnare aziende e amministrazioni verso la Sanità 2.0

19 Ottobre 2023

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Claudia Scognamiglio

Consultant Content Producer - Journalist, FPA

Foto di Eduardo Barrios su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/P5c4cgJgg3g

Le ultime stime al 2026 ci suggeriscono che gli investimenti in ambito medico legati all’innovazione tecnologica supereranno i 2,6 miliardi di euro. Questo dato dà la reale percezione di come sia essenziale potenziare un sistema sanitario che abiliti l’integrazione e l’interconnessione tra le soluzioni tecnologiche adottate, indipendentemente dalla collocazione territoriale.

Telemedicina, cartella clinica digitale, data analytics, machine learning e la stessa intelligenza artificiale sono tutti strumenti che si stanno incuneando in un nuovo modo di concepire la presa in carico del paziente e che,  grazie anche alle piattaforme ICT nazionali si va modulando sulle richieste della sanità territoriale e regionale.

Ma per funzionare, questa architettura di base deve indirizzarsi verso l’interoperabilità del dato, affinché si parli un linguaggio di dominio, un approccio unitario alla salute su tutto il territorio nazionale.

Noi siamo fondamentalmente un system integrator: realizziamo progetti complessi che accolgono tutte le fonti, le informazioni, ma è chiaro che, quando parliamo di sanità questo non basta. Per sviluppare soluzioni utili ed efficaci è necessario essere anche esperti di dominio perché la sanità ha una verticalità molto spinta – ci spiega Lucio Marottoli, Market Line Manager Healthcare & Public Sector di Deda Next.

“La scelta di Deda è di essere presenti in questo scenario costruendo collettori in cui vadano a confluire tutte le informazioni cliniche, mediche e sanitarie secondo il principio del One Health, abilitando sistemi unici di contatto per la fruizione della sanità digitale. Sono migliaia i cittadini che quotidianamente accedono ai nostri sistemi – prosegue – e fruiscono i servizi in modo semplice, seguendo un percorso di comunicazione efficace che consente l’erogazione delle prestazioni e dei servizi in modo fluido, senza che il paziente si senta disorientato. Servizi che sempre di più si prestano anche ad una fruizione self-service del paziente stesso tramite App dedicate ad esempio, che consentono l’interconnessione anche con i sistemi di telemedicina”.

Secondo questa logica, Deda Next, oltre ad avere istituito un centro di competenze importante che oggi conta quasi un centinaio di persone, “punta sulla formazione e la ricerca lanciando periodicamente delle Digital Academy sui temi della sanità proprio per formare giovani non solo sulla tecnologia, ma anche sul dominio” – precisa Marottoli.

Telemedicina e sanità territoriale

Il PNRR, nella Missione 6 capitolo “Reti di prossimità, strutture, e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” prevede un investimento di 7 miliardi e traccia le linee per realizzare un nuovo disegno della medicina territoriale che deve garantire continuità assistenziale in tutto il Paese. Anche il Dm/77 spinge in questa direzione, promuovendo una serie di progettualità che vanno dalle centrali operative territoriali (COT) alle case di comunità, a quelli che vengono definiti sistemi sociosanitari di presa in carico dove il domicilio viene percepito come primo luogo di cura. Fino ad arrivare al principio di transitional care ovvero l’insieme delle azioni che devono assicurare continuità assistenziale anche nel trasferimento da un asset a un altro.

In questo contesto alla telemedicina, a cui è riservato 1 miliardo di euro, è assegnato il ruolo primario di attuatore del nuovo modello di medicina territoriale come collettore tra gli operatori delle diverse reti assistenziali ospedaliere e territoriali. Nello specifico, la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) dovrà rispecchiare quella infrastruttura abilitante a livello centrale che farà da trade union tra le architetture di telemedicina regionali e locali e le soluzioni adottate dalle singole aziende sanitarie attraverso il personale medico (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) che dovranno garantire i servizi minimi di televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio.

La telemedicina è dunque sicuramente uno strumento necessario ma non sufficiente di erogazione delle prestazioni sanitarie, perché se da un lato affianca i metodi di presa in carico e di cura tradizionali, dall’altro intercetta soluzioni più innovative come app e device.  

“In questa organizzazione complessa il soggetto armonizzatore è di certo la Regione in quanto titolare della sanità sul territorio – afferma Lucio Marottoli – e noi siamo impegnati anche nel dare risposte tecnologiche che guidino, orientino e accompagnino il paziente, da un punto di vista digitale, verso il miglior percorso di cura possibile”.

Regione Puglia, il sistema informativo sanitario territoriale

Deda Next, in virtù della sua esperienza nella digital health, affianca diversi partner guidandoli verso le soluzioni tecnologiche più innovative declinate, ancora una volta, sul fabbisogno dei diversi territori.

Come nel caso della Regione Puglia che si è affidata a Deda Next per ridisegnare e rimodulare il SIST ovvero il Sistema Informativo Territoriale, l’infrastruttura di interoperabilità per la cooperazione fra medici, farmacie, CUP e strutture pubbliche e private accreditate.  La principale necessità era potenziare la gestione del ciclo prescrittivo ed erogativo della ricetta elettronica e Deda Next è intervenuto con la reingegnerizzazione dei servizi già attivi sull’infrastruttura precedente e la migrazione delle basi dati su una infrastruttura cloud più nuova e performante.

In questo modo sono stati ottimizzati i processi di elaborazione e tempi di risposta attraverso l’evoluzione del cruscotto di analisi e l’introduzione di Integration Layer tramite la piattaforma opensource WSO2 come modalità unica di interfacciamento applicativo. Questa soluzione ha garantito la comunicazione e interoperabilità tra i vari sistemi informativi sanitari regionali.

ASL di Novara, dal clinical data repository al FSE

Parlando dell’importanza di governare i dati (Data Governance) in ambito sanitario e di dotare le amministrazioni di un sistema tale da garantirne lo scambio e dunque l’interoperabilità, un esempio ci viene suggerito dal caso della ASL Novara.

L’azienda, che fin dagli inizi del 2000 si è dotata di molteplici servizi digitali e informatici, aveva la necessità di implementare un Repository Clinico e far confluire nel Fascicolo Elettronico Sanitario parte dei documenti clinici. La difficoltà stava proprio nella gestione della pluralità di soluzioni tra parco applicativo e attori coinvolti. A questo proposito, Dada Next ha attivato il Repository valorizzando il patrimonio informativo e interscambio di informazioni. Questo strumento, infatti, raccoglie molti profili IHE (Integrating the Healthcare Enterprise) e assicura una efficace trasmissione dei dati operando in congiunzione con il Document Registry:

La ASL ha in questo modo il controllo dei flussi informativi e dei referti verso il FSE e, grazie al cruscotto adottato e alla dashboard di monitoraggio, può aggiornare il Crash Program della Regione Piemonte.

TREC+ la cartella clinica del cittadino

Utilizzata da più di 250mila persone la piattaforma Trec+ (Cartella Clinica del Cittadino) è la soluzione open nata dalla collaborazione tra Deda Next e TrentinoSalute 4.0 – centro di competenza sulla sanità digitale trentina che unisce Provincia Autonoma di Trento, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento e  Fondazione Bruno Kessler (FBK)

Il target di riferimento della piattaforma Trec+ è tutta la popolazione provinciale trentina di cui oltre 100 mila persone sono affette da patologie croniche.

Questo applicativo consente ai cittadini di entrare in rete con il servizio sanitario provinciale e di utilizzare un ventaglio di possibilità utili per la loro salute:

eseguire prenotazioni dal proprio smartphone, interazione diretta con i medici, accesso ai propri referti, ricette e prescrizioni, pagamenti delle prestazioni e gestione della documentazione attinente il proprio profilo sanitario.

Oltre alla cartella clinica poi, i cittadini possono scaricare app dedicate per i pazienti affetti da cardiopatie o per le donne in stato di gravidanza.

E in questo scenario Deda Next ha ottimizzato le prestazioni della piattaforma, portandola sul cloud e migliorando di fatto le performance in termini di inclusività e immediatezza nell’esperienza d’uso.

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