Il sovraffollamento nei Pronto Soccorso è una criticità alla quale il Servizio Sanitario Nazionale sta facendo fronte attraverso un approccio che è insieme clinico e organizzativo, in quanto è importante tener conto delle diverse fasi del percorso di cura, quali l’accesso, la gestione e la dimissione dei pazienti. Tra le soluzioni proposte per gestire un overflow della domanda di cura, l’uso di tecnologie integrate è fondamentale per migliorare la qualità dell’assistenza e la gestione dei pazienti. Ne abbiamo parlato con Nicola Lepri (Dedalus), Sergio Ribaldi (Regione Lazio) e Stefano Paglia (U.S.C. Pronto Soccorso Lodi) nel corso di una nuova puntata della Rubrica che FPA ha realizzato con Dedalus SPA
7 Marzo 2024
Claudia Scognamiglio
Consultant Content Producer - Journalist, FPA
Il sovraffollamento nei Pronto Soccorso rappresenta uno degli aspetti più sfidanti per il Servizio Sanitario Nazionale. Questo fenomeno non solo mette a dura prova la capacità delle strutture di fornire cure tempestive ed efficaci, ma incide anche sulla qualità dell’assistenza e sulla soddisfazione dei pazienti e del personale sanitario. Per affrontare efficacemente questa criticità, è fondamentale adottare un approccio olistico che consideri le diverse fasi del percorso di cura in pronto soccorso.
Abbiamo approfondito questo tema nel corso della Rubrica di FPA in collaborazione con Dedalus dal titolo “Il Sovraffollamento nei Pronto Soccorso: Strategie e tecnologie per un’assistenza efficace”.
Siamo partiti dall’analisi dello scenario italiano insieme a Nicola Lepri, Group Delivery Team Leader HCIS Dedalus che, usando la metafora del casello autostradale, ha racchiuso l’esperienza nei PS in tre distinte fasi, ovvero accesso, un secondo momento di presa in carico fattiva e una terza fase di uscita. Parliamo dunque di input, throughput e output.
Secondo Lepri, nella fase di input, si enfatizza l’importanza di ridurre gli accessi non urgenti attraverso il trasferimento dei pazienti verso strutture più appropriate, utilizzando strategie come reti territoriali, campagne informative e tecnologie digitali.
Durante la fase di throughput, l’efficienza operativa è cruciale per accelerare il processo di cura, facendo leva su semplificazione delle procedure, automazione e soluzioni digitali avanzate come strumenti di supporto alle decisioni cliniche.
Infine, nella fase di output, si sottolinea la necessità di gestire con attenzione la dimissione dei pazienti per prevenire il sovraffollamento e garantire la continuità assistenziale, utilizzando collaborazioni ospedale-territorio e soluzioni digitali per la telemedicina e la pianificazione dei ricoveri.
Con Sergio Ribaldi, Dirigente dell’Area Rete Ospedaliera e Specialistica della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria Regione Lazio, e Stefano Paglia, Direttore di struttura complessa dell’U.S.C. Pronto Soccorso Lodi, sono state poi approfondite le rispettive esperienze territoriali puntando l’accento sulla governance dei processi di gestione del sovraffollamento e sull’impatto positivo che le soluzioni tecnologiche integrate possono avere nel fornire supporto al personale sanitario.
Durante la Rubrica è emerso come il sovraffollamento nei PS non sia solamente una questione clinica, ma richieda una revisione dell’organizzazione e dei processi ospedalieri. In questo contesto, la tecnologia può svolgere un ruolo fondamentale: l’intelligenza artificiale e altre tecnologie emergenti potrebbero ulteriormente contribuire a ottimizzare i processi, dalla prevenzione alla gestione dei percorsi assistenziali intra-ospedalieri.