È partito da Bologna l’Innovation Roadshow 2024, promosso dal Ministero delle imprese e del Made in Italy insieme a Invitalia, per far conoscere i progetti avviati nelle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE) e favorire il matchmaking tra startup, PMI, imprese del territorio e i principali investitori pubblici e privati. E da Bologna parte anche il nostro nuovo ReportagePA, che ci porterà nei prossimi mesi a scoprire l’innovazione che nasce e cresce all’interno di queste importanti realtà e si espande sui territori. Nel video, commenti e testimonianze raccolte da Gianni Dominici
28 Marzo 2024
Redazione FPA
Mettere in contatto le Case delle Tecnologie Emergenti (CTE) con possibili investitori, raccontare storie di successo, fare networking tra le aziende partner che all’interno delle CTE stanno sviluppando tecnologie e progetti innovativi, approfondire le opportunità di finanziamento, favorire la creazione di nuove reti e collaborazioni su scala nazionale e sviluppare idee comuni. Questi gli obiettivi dell’Innovation Roadshow 2024, promosso dal Ministero delle imprese e del Made in Italy insieme a Invitalia, che vedrà diverse tappe da qui a fine anno.
Il primo appuntamento si è tenuto a Bologna il 14 e 15 marzo, organizzato insieme alla CTE del Comune di Bologna, con il supporto di Search On Media Group. La tappa, che ha visto un focus particolare sul tema Iot e Industria 4.0, è stata anche l’occasione per dare il via al nostro nuovo ReportagePA dedicato proprio alle Case delle Tecnologie Emergenti, che ci porterà nei prossimi mesi a scoprire l’innovazione che nasce e cresce all’interno di queste importanti realtà e si espande sui territori. Visiteremo, quindi, le CTE che stanno aderendo e aderiranno al progetto del ReportagePA, con l’obiettivo di raccontarle per parole e immagini.
Le CTE sono un progetto molto importante per i territori: sono aggregatori di innovazione e acceleratori di sviluppo, con un ruolo centrale assegnato ai Comuni nella realizzazione di questo sistema locale dell’innovazione. In pratica le Case delle tecnologie emergenti sono “centri di ricerca, sperimentazione e trasferimento tecnologico che perseguono progetti orientati all’impiego delle tecnologie emergenti a supporto delle reti di nuova generazione. Ciascuna CTE è supportata da un partenariato composto dal Comune di riferimento (capofila), enti di ricerca pubblici e privati e partner industriali”, come riportato sul sito dedicato al progetto.
A Bologna si sono incontrare circa 200 piccole e medie imprese, startup e corporate e sono stati realizzati 410 incontri one-to-one tra imprese e investitori. Le tredici CTE hanno mostrato tecnologie e sperimentazioni sviluppate nel corso del finanziamento: dalla riproduzione in 3D della maschera funeraria di Vanvitelli ai giubbotti dotati di sensori di rilevamento dell’inquinamento atmosferico, passando per un robot programmato nell’ambito della logistica di ultimo miglio, la riproduzione di una visita guidata di una chiesa di Matera ricostruita con fotogrammetria e una demo sulla rilevazione di danni in strutture tramite sensori.
Nel ReportagePA i commenti e le impressioni raccolte da Gianni Dominici tra i partecipanti delle diverse CTE.