La tecnologia AI diventa cruciale nella strategia di sicurezza informatica, capace di identificare pattern di attacco e potenziare difese digitali. Ne abbiamo parlato con Giorgio Agrifoglio, Dirigente Trasformazione Digitale, Open Data, Applicazioni, Portali e Comunicazione Istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
28 Marzo 2024
Redazione FPA
È necessario riconoscere le proprie vulnerabilità all’interno delle singole organizzazioni, che attualmente affrontano una significativa carenza di risorse altamente qualificate in ambito di sicurezza, e avere una capacità di risposta repentina. Parte da questa considerazione l’intervista a Giorgio Agrifoglio, Dirigente Trasformazione Digitale, Open Data, Applicazioni, Portali e Comunicazione Istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in occasione dell’evento “Dagli impatti della AI alla NIS 2”.
Nel campo della cybersecurity, l’intelligenza artificiale costituisce un elemento di aiuto, in grado di raccogliere e analizzare dati tramite algoritmi di machine learning, modelli comportamentali relativi ai servizi e agli utenti, migliorando notevolmente l’accuratezza delle informazioni, che possono essere poi condensate e fornite agli analisti. L’IA può anche proporre soluzioni di virtual security analyst, capaci di identificare pattern di attacco e, in certi casi, di reagire isolando gli asset eventualmente compromessi.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per i sistemi centrali e trasversali, ha implementato una soluzione basata sull’intelligenza artificiale, che funge anche da collettore delle informazioni che transitano sulla rete. L’intervista si chiude con una descrizione della soluzione adottata.