Per la quinta puntata di “Effetto Prisma” abbiamo scelto l’aggettivo Digitale per raccontare la PA a colori. Michela Stentella e Andrea Baldassarre ne parlano con: Ettore Sala, Capo Dipartimento del Ministero della Giustizia; Luca Gastaldi, Direttore dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano; Mirta Michilli, Direttrice della Fondazione Mondo Digitale
24 Aprile 2024
Redazione FPA
La trasformazione digitale, insieme al potenziamento della capacità amministrativa, rappresenta uno dei pilastri fondamentali su cui si basa il processo di modernizzazione delle amministrazioni pubbliche, sostenute da ingenti risorse dei Fondi Strutturali Europei e del PNRR. La realizzazione di una PA digitale implica una ristrutturazione organizzativa di tutta la pubblica amministrazione. La quinta puntata del video podcast “Effetto Prisma”, sette puntate, una per ognuno dei sette aggettivi, ci offre l’opportunità di cogliere come alcuni enti al proprio interno stanno declinando questo approccio del digitale. Un tema che sarà oggetto di approfondimento durante FORUM PA 2024 (dal 21 al 23 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma, qui gli appuntamenti in agenda in continuo aggiornamento e il form di iscrizione).
A FORUM PA 2024 avremo tre Scenari dedicati alla PA Digitale: il primo il 21 maggio, dal titolo “L’impatto delle nuove rivoluzioni tecnologiche sulle organizzazioni pubbliche“; il secondo, previsto per il 22 maggio, sarà incentrato su “Ripensare il rapporto con il cittadino, tra processi in atto e nuovi paradigmi“; infine, il 23 maggio si esplorerà come “Sfruttare il potenziale dei dati pubblici per guidare e governare gli algoritmi“.
Nella quinta puntata di “Efferro Prisma” Michela Stentella e Andrea Baldassarre hanno intervistato: Ettore Sala, Capo Dipartimento del Ministero della Giustizia; Luca Gastaldi, Direttore dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano; Mirta Michilli, Direttrice della Fondazione Mondo Digitale.
Ettore Sala ha messo in evidenza l’esempio più significativo della digitalizzazione nella giustizia: l’istituzione del Dipartimento della transizione digitale, formalmente istituito nel 2022 e operativo dal 2023. Il Dipartimento ha definito una strategia triennale per la transizione digitale, includendo un’ampia serie di progetti. Tra questi, l’introduzione della digitalizzazione del processo civile telematico, un’iniziativa completata nella sua integrazione di tutti i servizi solo nel 2023, a più di dieci anni dall’introduzione dei primi elementi. L’ambito di applicazione si sta ora allargando anche al settore penale.
Luca Gastaldi e il suo team degli Osservatori Digital innovation hanno contribuito al Piano Triennale 2024-2026 con un capitolo sulla gestione associata, evidenziando come pochi enti pubblici riescano a superare i campanilismi e sottolineando l’importanza di utilizzare strumenti per la gestione associata collegiale, quali le Unioni di Comuni, i consorzi, le società in house, le convenzioni e le community. È stato affrontato anche il tema della sostenibilità economica del lungo periodo dei progetti di digitalizzazione, considerando che molte risorse del PNRR, quasi 3 miliardi di euro (circa un terzo del totale destinato specificamente alla pubblica amministrazione), è affidata alla gestione degli enti locali.
Persistono sfide legate alla necessità di inclusione tra i cittadini: solo il 46% degli italiani tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base, a fronte di una media europea del 56% (dati Istat, dicembre 2023). In Italia solo il 30% dei cittadini usa i servizi di government della pubblica amministrazione, sempre secondo dati Istat. Per Mirta Michilli l’obiettivo è puntare non solo sull’alfabetizzazione digitale, ma anche su un’educazione funzionale che favorisca la formazione continua e l’uso delle tecnologie per migliorare la qualità della vita. Mondo Digitale ha presentato a RomeCup il “Manifesto per un’azione collettiva su intelligenza artificiale e robotica”, un invito all’azione rivolto a tutti quelli che si occupano di tecnologie, di competenze digitali, affinché si metta in moto un’azione collettiva di lungo termine proprio per evitare che questi divari crescano ulteriormente, anche a fronte dell’introduzione dell’intelligenza artificiale.