Liguria, Valle d’Aosta e Piemonte: obiettivo zero digital divide
Tra i territori geograficamente più svantaggiati per la realizzazione di grandi infrastrutture di connessione a banda larga, ricco di montagne e demograficamente “sparpagliato” in centinaia di comuni piccoli e piccolissimi, il nord ovest è, però, anche uno di quelli più attivi e propositivi in termini di politiche, soluzioni e idee per portare ad ogni cittadino un collegamento “veloce” alla rete. l’obiettivo che si sono date Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta è infatti ambizioso: zero digital divide.
Proviamo a vedere quali sono le iniziative e i programmi avviati.
14 Dicembre 2009
Tommaso Del Lungo
Proviamo a vedere quali sono le iniziative e i programmi avviati.
Valle d’Aosta
L’obiettivo dell’Amministrazione Regionale è importante: garantire la presenza di dorsali in fibra ottica lungo tutte le vallate della regione al fine di raggiungere tutte le "centrali operatore" e i municipi per rendere disponibile a tutta la popolazione, nel prossimo futuro, una rete ad alta velocità. Le dorsali in fibra sono, inoltre, la base minima, necessaria da cui partire per poter pensare di avere sul territorio una rete di nuova generazione con capacità tra i 50 e i 100 Mb/sec.
La durata del piano è stimata in tre, quattro anni /2009 2013, e l’impegno economico è di circa 17,6 milioni di euro di cui 3,9 già previsti nel POR 2007-2013.
Oltre alla dorsale ogni punto di “rappresentanza” della PA verrà dotato di un collegamento utilizzabile per fini istituzionali e di pubblica utilità
Liguria
Nel 2006, con la legge regionale 42/06 la Regione Liguria ha avviato un progetto integrato per lo sviluppo della società dell’Informazione, che prevede, tra l’altro, la copertura a banda larga dell’intero territorio regionale e l’abbattimento del social-digital divide, attraverso programmi di formazione ed alfabetizzazione per cittadini ed imprese.
In particolare il “progetto Liguria in Rete”, previsto dalla legge, vede la regione impegnata in specifiche convenzioni con gli enti locali e con i privati.
A partire dal 2006 sono stati avviati in alcune aree dell’entroterra alcuni progetti pilota che hanno dato i primi risultati di copertura (ad. esempio in Val Bormida e Val Trebbia e nel Parco Nazionale delle Cinque Terre).
Contemporaneamente sono stati siglati specifici protocolli di intesa tra Regione e Province per la diffusione della banda larga sul territorio. In particolare le zone delle province di Genova e La Spezia a cosiddetto “fallimento di mercato” sono state oggetto di particolari attenzioni e di accordi specifici sia con gli Operatori di Telecomunicazioni che con la società Infratel Italia Spa, del ministero dello Sviluppo Economico.
Nel periodo di programmazione 2009 – 2011 si intende arricchire il modello di cooperazione impostando l’evoluzione della rete verso la costituzione di una community network intesa come insieme di servizi e criteri di governance cooperativa che si attuano attraverso una cooperazione paritetica tra i tutti i soggetti appartenenti al progetto istituzionale.
Piemonte
Nel 2005 in Piemonte 352 comuni su 1206 erano raggiunti dalla banda larga. Nel maggio 2009 questo dato era aumentato del 140% arrivando a 857 comuni coperti. Questo cambiamento si spiega con la forte volontà politica della regione di azzerare il digital divide sul territorio.
Il piano della regione Piemonte si struttura in tre azioni principali:
La realizzazione di una backbone regionale in fibra, lunga 900 km, con 11 nodi di accesso per un investimento complessivo di 14 milioni di euro
La realizzazione di dorsali provinciali nelle aree svantaggiate rispetto alla disponibilità di infrastrutture di telecomunicazioni. 679 km di fibra per un investimento di 15 milioni
La sottoscrizione di accordi specifici con operatori economici privati che hanno permesso di integrare tecnologie diverse introducendo, ad esempio, l’utilizzo massiccio della tecnologia satellitare e che hanno fatto del Piemonte la regione italiana con il più alto livello di concorrenza tra internet provider.