Asili nido, i Comuni che spendono di più

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Nel 2012 i grandi Comuni spendevano mediamente circa €70 per ogni cittadino in asili nido. Classifica guidata dal centro nord con Trieste, Roma e Venezia. Chiude il sud con Palermo, Napoli e Messina.

11 Febbraio 2015

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Redazione Openpolis

Nel 2012 i grandi Comuni spendevano mediamente circa €70 per ogni cittadino in asili nido. Classifica guidata dal centro nord con Trieste, Roma e Venezia. Chiude il sud con Palermo, Napoli e Messina.

I bilanci dei Comuni dedicano largo spazio alla gestione dei servizi sociali. Parliamo di spese per la manutenzione o la costruzione di strutture adeguate per asili nidi, residenze per anziani o centri di prevenzione. In passato abbiamo guardato alla totalità di questa voce di bilancio, sottolineando proprio come l’Italia, divisa fra nord e sud, andasse a due velocità.

Scavando più a fondo su openbilanci, estrapoliamo il dato sugli asili nido, elemento che spesso e volentieri influisce pesantemente sulle economie famigliari. Fra le 15 città più popolose d’Italia, nel 2012, mediamente si investivano €70 per ogni cittadino in asili nido. Il dato include la sommatoria della spesa stanziata dal Comune per sostenere gli asili nidi pubblici ed eventuali finanziamenti a strutture private. Include anche tutti i servizi di tutela per l’infanzia e i minori, come i centri di assistenza.

Come fu per il totale della voce di spesa, anche per il dettaglio degli asili nido l’Italia è divisa in due. Il podio è tutto del centro nord: Venezia nel 2012 spendeva €111,42 pro capite, Roma €117,93, e Trieste, prima fra le grandi città, €137,61.

In fondo alla classifica troviamo i capoluoghi del sud: Palermo con €31,34 pro capite, Napoli con €13,18 e infine Messina che investiva nel 2012 poco più di €3 a cittadino negli asili nido.

Per approfondimenti:


* openbilanci.it è la piattaforma web che rende finalmente pubblici i bilanci negli ultimi dieci anni di tutti i comuni italiani. Una grande quantità di dati grezzi e ufficiali è stata liberata ed è ora pronta per essere scaricata da cittadini, media e ricercatori. Inoltre confronti, classifiche e mappe sono di supporto per addentrarci in un ambito che non sia per i soli addetti ai lavori e che ci permetta di chiedere conto ai nostri politici.

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