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Ciferri (MIT): “PNRR: le sfide nell’attuazione degli investimenti infrastrutturali”

Davide Ciferri (MIT): "PNRR: stato dell'arte e prospettive future"
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Il PNRR è come una partita di pallavolo, dove tutti contribuiscono contemporaneamente al raggiungimento di una performance”. Così Davide Ciferri, responsabile della struttura di missione PNRR del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervistato da Carlo Mochi Sismondi ai microfoni del FORUM PA POP, la web TV di FORUM PA 2024, condivide gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento del PNRR e sottolinea l’importanza di passare da un programma di spesa a un programma di performance verso il miglioramento del benessere dei cittadini

1 Agosto 2024

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Patrizia Fortunato

Content Editor, FPA

Qual è lo stato di attuazione degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)? Negli studi del FORUM PA POP, la web TV di FORUM PA 2024, Davide Ciferri, responsabile della struttura di missione PNRR del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, intervistato da Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA, ha affrontato una serie di questioni critiche legate alla capacità di spesa del nostro paese.

Il punto di partenza è un’apparente discrepanza tra le affermazioni ufficiali (“siamo perfettamente in regola con tutti gli obiettivi europei”) e quanto riportato da alcuni organi di stampa (“spesso la spesa arranca anche quando la liquidità non manca. Per le infrastrutture, tasso di realizzazione del 17%”).

La complessità del portafoglio di investimenti in ambito infrastrutturale rende difficile una valutazione univoca. La capacità del paese di investire in asset che generino effetti positivi per il benessere dei cittadini e territori è un tema che probabilmente va anche oltre la cornice del PNRR.

Se si osserva lo stato di avanzamento verso gli obiettivi finali e intermedi, come previsto dal cronoprogramma concordato con l’Unione Europea, l’adempimento formale richiesto dal PNRR è rispettato. Tuttavia, questo non esaurisce le difficoltà che si incontrano nell’implementazione degli investimenti pubblici.

Come spiega Ciferri, la difficoltà principale risiede nella fase di attuazione, caratterizzata da due dimensioni: una componente amministrativa, data dalla discrepanza temporale tra la realizzazione effettiva della spesa e la sua validazione; e una componente legata al ritardo nell’evoluzione della spesa. Le infrastrutture richiedono un tempo iniziale significativo per essere realizzate, e attualmente sono aperti quasi tutti i cantieri in molti comuni italiani; ci si aspetta che i tempi di realizzazione non restino lunghi.

Un aspetto positivo emerso dall’intervista è il coinvolgimento degli attori territoriali. Ciferri ha paragonato il PNRR a una partita di pallavolo, dove tutti i giocatori contribuiscono contemporaneamente al raggiungimento della performance. “Questa contemporaneità ci permette di lavorare ogni giorno, tutti i giorni, vicini, in collaborazione con comuni, regioni e altri soggetti attuatori, e questo – afferma Ciferri –  è un valore aggiunto che dovremmo riuscire a conservare e a capitalizzare”.

Più ci si avvicina alla scadenza finale del PNRR italiano, più si intensifica l’urgenza di raggiungere alcuni obiettivi numerici, maggiore è il rischio che venga compromesso l’obiettivo del PNRR di spostare l’attenzione dagli indicatori di output agli indicatori di outcome. Il vero successo del PNRR dovrebbe misurarsi non solo in termini di potenziamento dei chilometri di strade o dei collegamenti dei nodi territoriali, ma anche in termini di come queste infrastrutture migliorano la qualità della vita dei cittadini.

E poi, la determinazione dei Key Performance Indicator (KPI) di outcome – in termini valutativi – permetterebbe di migliorare il processo decisionale pubblico, accrescendo la capacità delle pubbliche amministrazioni di scegliere e programmare investimenti effettivamente utili per i cittadini.

L’intervista ha anche toccato il tema del superamento della burocratizzazione dei processi e della semplificazione amministrativa. “Stiamo riuscendo a sentirci parte, a livello amministrativo, di uno schema multi-governance con un obiettivo comune”, ha sottolineato Ciferri. Il PNRR ha reso possibile una maggiore coesione e collaborazione tra amministrazioni locali e centrali. Tuttavia, resta da vedere se queste best practice verranno mantenute anche dopo la fine del PNRR.

Davide Ciferri (MIT): "PNRR: stato dell'arte e prospettive future"

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