Le nuove capacità offerte dall’IA, come l’analisi predittiva dei dati e l’automatizzazione di alcune funzioni, rappresentano una grande opportunità per migliorare l’efficacia delle forze armate. Ma, pongono anche una nuova sfida in termini di sicurezza e controllo. A evidenziarlo il Tenente Generale Angelo Gervasio in questa intervista realizzata in occasione di FORUM PA Sicurezza
28 Novembre 2024
Redazione FPA
L’intelligenza artificiale, i big data, la quantum technology, tutte le tecnologie disruptive rappresentano evoluzioni continue che richiedono un costante adeguamento. E questo comporta grandi sfide, anche per la difesa militare. È quanto emerge dall’intervista al Tenente Generale Angelo Gervasio, consulente tecnico del Capo di Stato Maggiore della Difesa e capo del corpo degli ingegneri dell’esercito, realizzata in occasione di FORUM PA Sicurezza.
“Adeguare la risposta militare alla crescita tecnologica, in modo da restare al passo con le conquiste, con le nuove disponibilità e con le nuove capacità che la tecnologia ci mette a disposizione, è la vera sfida”.
L’intelligenza artificiale può comportare minacce, ma può anche apportare benefici, come l’incremento dell’efficienza operativa, della sicurezza e una maggiore protezione del personale. L’IA può essere impiegata efficacemente nella fase di rilevamento delle minacce, grazie alla sua capacità di analizzare rapidamente un’enorme mole di dati e fornire output coerenti. Utilizzando le capacità predittive dell’IA è, infatti, possibile organizzare una difesa più efficace e pronta alle minacce esterne, prevenendone l’insorgere.