Smartphone e IA: come le app intelligenti trasformano i servizi pubblici

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In che modo l’IA integrata nei dispositivi mobili può potenziare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi pubblici? Ne abbiamo discusso nel confronto “L’IA in tasca: come cambia la PA grazie alle app mobile intelligenti”, organizzato da FPA in collaborazione con Samsung Galaxy. L’incontro ha riunito dirigenti e responsabili IT delle amministrazioni pubbliche italiane per discutere di come funzionalità, basate sull’IA, integrate nei dispositivi mobili possano trasformare i servizi della pubblica amministrazione

30 Novembre 2024

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Redazione FPA

Foto di Andrew Kow su Unsplash https://unsplash.com/it/foto/Ndxgo2Bn3WY

Come smartphone dotati di intelligenza artificiale e app intelligenti possono migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi pubblici? Questo il tema al centro del dibattito nel confronto organizzato da FPA in collaborazione con Samsung Galaxy, che ha riunito un panel di dirigenti e responsabili IT delle principali amministrazioni pubbliche italiane. L’evento, dal titolo “IA in tasca: come cambia la PA grazie alle app mobile intelligenti”, ha voluto esplorare come le nuove funzionalità, basate sull’IA, integrate nei dispositivi mobili possano trasformare i servizi della pubblica amministrazione, rendendoli più efficienti, accessibili e inclusivi.

A fronte di una crescente digitalizzazione dei processi amministrativi, l’utilizzo dell’IA rappresenta un’opportunità per le amministrazioni di migliorare l’interazione con i cittadini e ottimizzare le operazioni quotidiane, riducendo il gap rispetto alle migliori esperienze del settore privato. Nel corso del confronto, moderato da Michela Stentella, direttrice responsabile della testata forumpa.it, si è discusso delle applicazioni già mature dell’IA in ambito mobile e dei futuri scenari di implementazione, per rendere i servizi pubblici più vicini alle esigenze di cittadini e imprese.

Antimo Lucignano, Head of MX B2B Sales Development di Samsung Italia, intervenuto al confronto, ha dichiarato: “L’IA può semplificare le nostre interazioni quotidiane. Immaginiamo di trovarci in una stazione ferroviaria e di dover chiedere informazioni a un turista cinese. Grazie ai traduttori automatici integrati negli smartphone, la comunicazione diventa immediata e fluida. Questa è solo una delle tante applicazioni dell’IA che possono migliorare la nostra vita” e in riferimento alle applicazioni dell’IA in ambito pubblico, Lucignano ha precisato: “Samsung sta investendo molto nella collaborazione con la pubblica amministrazione, con l’obiettivo di identificare i bisogni specifici di questo settore e di offrire soluzioni personalizzate. L’IA può, ad esempio, semplificare i processi burocratici, migliorare la comunicazione tra cittadini e amministrazione e ottimizzare la gestione dei servizi pubblici”.

A raccontare, con esempi di applicazioni, come l’intelligenza artificiale integrata sui device mobili possa migliorare il lavoro delle PA e facilitare l’accesso ai servizi è stato Massimo Fedeli, Direttore del Dipartimento per lo Sviluppo di Metodi e Tecnologie per la Produzione e Diffusione dell’Informazione Statistica di Istat.

Servizi pubblici digitali e device: dati su utilizzo e diffusione

Nel corso del confronto, l’intervento di Massimo Fedeli ha offerto una testimonianza ampia e articolata sull’applicazione dell’IA nella gestione dei servizi pubblici. L’approccio di Fedeli si è concentrato prevalentemente sul miglioramento dell’accessibilità ai servizi tramite l’adozione di strumenti digitali integrati con funzionalità di IA, come chatbot, assistenti virtuali e notifiche proattive.

Alcuni dati per tracciare il contesto della discussione, sono stati presentati proprio da Fedeli: il 97% dei giovani tra i 16 e i 24 anni ha utilizzato internet quotidianamente nel 2023, anche se l’utilizzo dei servizi di e-government è ancora limitato, soprattutto nella fascia più anziana della popolazione: mediamente si attesta che l’11% della popolazione non ha utilizzato internet nell’ultimo anno; tale percentuale aumenta al 70% per gli ultra 75enni (fonte: Eurostat – E-government and electronic identification, Eurostat – Digital Interaction, Eurostat – Product Page, Eurostat – Broadband Use, Eurostat – Internet Frequency Use, Eurostat – Individual Internet Usage).

Fedeli ha inoltre sottolineato come, in termini di connettività in banda larga, l’Italia tenda ancora ad arrancare nel raggiungere gli altri principali Paesi europei. Le rilevazioni portate ad esempio sono particolarmente esplicative di questa difficoltà: in Italia, le connessioni fisse in banda larga nel 2023 sono state di 32 ogni 100 abitanti. Un dato nettamente inferiore rispetto a Francia e Germania, che si attestano intorno a 45 connessioni per 100 abitanti (fonte: OCSE, Broadband and telecom databases). Questo divario è dovuto fondamentalmente agli esigui investimenti nelle infrastrutture per la banda larga fissa negli ultimi anni, che hanno penalizzato la crescita di questo specifico settore. Al contrario, le SIM attive in Italia con connessione in banda larga hanno registrato un aumento significativo, passando da circa 20 ogni 100 abitanti nel 2009 a circa 100 nel 2023, sia grazie alla grande diffusione degli smartphone e dei cellulari che a piani tariffari sempre più convenienti (fonte: OCSE, Broadband and telecom databases). E proprio per questo motivo, molti italiani hanno scelto di dismettere la linea fissa a favore di quella mobile. Nel 2023, il 90% degli individui tra i 16 e i 64 anni ha utilizzato quotidianamente il cellulare. L’aumento più significativo si è registrato tra le fasce più anziane (circa la metà degli ultra 75enni ha utilizzato quotidianamente il cellulare), dimostrando come l’uso delle tecnologie mobili si stia diffondendo in tutte le età.

“La diffusione capillare degli smartphone – sottolinea Lucignano di Samsung – contribuisce a democratizzare l’accesso all’IA, rendendola parte integrante della vita quotidiana di milioni di persone. Funzionalità come i traduttori automatici, gli assistenti vocali e le app di realtà aumentata sfruttano algoritmi di apprendimento automatico per fornire un’esperienza utente sempre più personalizzata ed efficiente”.

La comunicazione interculturale, infatti, è stata rivoluzionata dall’integrazione di traduttori neurali negli smartphone. Questi strumenti, basati su reti neurali artificiali, sono in grado di tradurre testi e conversazioni in tempo reale con un’accuratezza sempre maggiore. Inoltre, le app di realtà aumentata, sfruttando le potenzialità della visione artificiale, offrono nuove esperienze di apprendimento e di intrattenimento, creando contenuti immersivi e interattivi.

Smartphone e IA: migliora l’accesso ai servizi

Massimo Fedeli (Istat) ha ricordato come: “le soluzioni basate su IA possono supportare l’accesso ai servizi, superando le barriere legate alla mancanza di competenze digitali”, che in Italia sono ancora inferiori rispetto alla media europea (46% contro 56%, fonte: Eurostat). Infatti, attraverso le applicazioni mobili è possibile fornire assistenza personalizzata, come la traduzione in tempo reale per cittadini stranieri, la compilazione automatica di moduli e il supporto per disabilità tramite trascrizioni in tempo reale e controllo vocale. Si tratta di strumenti che, non solo migliorano l’efficienza del lavoro amministrativo, ma promuovono anche l’inclusione sociale, un obiettivo centrale per le politiche pubbliche.

Un altro aspetto da non trascurare è come l’intelligenza artificiale stia facilitando la creazione di servizi personalizzati per i cittadini. Ad esempio, l’analisi dei dati di utilizzo dei portali permette di adattare i contenuti e le funzionalità alle esigenze specifiche degli utenti, migliorando l’esperienza di navigazione e rendendo i servizi sempre più intuitivi. L’adozione di chatbot avanzati e assistenti virtuali può consentire di rispondere in modo immediato e preciso alle domande dei cittadini, garantendo un supporto continuo, 24 ore su 24, e riducendo il carico di lavoro degli operatori umani.

“L’IA può migliorare l’efficienza interna della pubblica amministrazione – dichiara Antimo Lucignano al tavolo di lavoro. “L’automazione dei processi ripetitivi, come la gestione delle pratiche amministrative e la verifica dei dati, permette al personale di concentrarsi su attività di maggiore valore aggiunto. Questa ottimizzazione dei flussi di lavoro contribuisce non solo a migliorare la produttività, ma anche a ridurre i tempi di attesa per i cittadini” precisa il referente Samsung. Infatti, le app mobili e l’intelligenza artificiale stanno già trasformando il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Grazie a notifiche personalizzate e servizi proattivi, i cittadini possono accedere alle informazioni di cui hanno bisogno in modo rapido e semplice, risparmiando tempo e fatica. Inoltre, l’analisi predittiva consente alla PA di anticipare le esigenze dei cittadini, offrendo servizi più efficienti e rispondenti ai loro bisogni. In questo modo, si crea un rapporto di fiducia reciproca e si promuove una maggiore partecipazione attiva dei cittadini alla vita della comunità.

L’IA, uno stimolo per modernizzare la PA ma servono competenze e investimenti

La tavola rotonda ha evidenziato un consenso unanime sulla necessità di accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale per rendere la pubblica amministrazione più efficiente e moderna. Tuttavia, sono emerse diverse criticità. Innanzitutto, la carenza di competenze digitali. La mancanza di competenze è infatti una delle principali barriere all’adozione dell’IA nella pubblica amministrazione italiana, che attualmente investe solo il 17% delle risorse nello sviluppo di queste tecnologie (fonte: Eurostat), molto meno rispetto al settore privato. In questo contesto, è fondamentale promuovere programmi di formazione continua per il personale, al fine di colmare il gap digitale e favorire una cultura dell’innovazione all’interno degli enti pubblici. Inoltre, è fondamentale superare una visione frammentaria dell’IA e promuovere un approccio sistemico, che preveda lo sviluppo di progetti integrati e a lungo termine. L’ascolto attivo dei cittadini è cruciale per garantire che le innovazioni tecnologiche rispondano effettivamente alle loro esigenze.

In conclusione, Antimo Lucignano ci ricorda come: “Gli smartphone, un tempo semplici strumenti di comunicazione, si sono evoluti in potenti dispositivi in grado di offrire un’ampia gamma di funzionalità grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale. L’intuitività delle interfacce utente, unita alla crescente potenza di calcolo dei processori, ha reso possibile lo sviluppo di applicazioni sempre più sofisticate, che stanno trasformando radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare. Ed è un processo di innovazione continuo, che porterà allo sviluppo di funzionalità sempre più avanzate”.

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