Milano-Bicocca, esame di stato per infermieri: la svolta arriva dalla realtà virtuale
La realtà virtuale ha supportato per la prima volta la prova tecnico-pratica sostenuta da 116 laureandi che hanno affrontato l’Esame di Stato abilitante per la professione infermieristica. La novità è stata resa possibile dalla collaborazione fra un gruppo di docenti, ricercatori, direttori didattici e tutor clinici dell’Università di Milano-Bicocca e gli esperti di Selexi Srl, azienda specializzata in sistemi computer-based per test e selezioni concorsuali
17 Dicembre 2024
Elisabetta Bevilacqua
Giornalista
Per i laureandi in Infermieristica dell’Università di Milano-Bicocca, l’Esame di Stato è diventato un’esperienza completamente nuova, grazie all’introduzione di tecnologie immersive nella valutazione delle competenze pratiche. Oltre alla tradizionale prova teorica, infatti, i futuri professionisti della salute si sono trovati immersi in una prova pratica all’avanguardia: una simulazione realistica di un caso clinico-assistenziale, resa possibile dalla realtà virtuale (VR). Il 6 novembre scorso, indossando un visore, i laureandi hanno eseguito il posizionamento di un catetere vescicale, un’esercitazione che li ha messi alla prova in un ambiente clinico altamente fedele, offrendo loro un contesto inedito e funzionale per dimostrare le competenze acquisite nel corso di studio.
Tradizionalmente la prova era svolta in modalità scritta, sia per la parte più teorico-conoscitiva sia per quella tecnico-pratica: “Poiché gli infermieri che accedono all’Esame di Stato sono in un numero elevato, diventa molto difficile poter svolgere la prova tecnico-pratica in un contesto esercitativo o simulativo tradizionale, come per esempio l’aula esercitazione con i manichini”, spiega ad FPA il prof. Davide Ausili, Presidente del Consiglio di coordinamento didattico delle scienze infermieristiche dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Con la realtà virtuale, una prova d’esame immersiva
L’esame si è articolato in due fasi, entrambe svolte presso il Test Center di Selexi, azienda specializzata in sistemi computer-based per test e selezioni concorsuali, partner tecnologico dell’Università Milano-Bicocca. La prima fase ha valutato le conoscenze teoriche dei candidati attraverso un questionario a risposta multipla basato su un caso clinico, svolto su un computer tradizionale.
Nella seconda fase, più innovativa, i candidati sono stati equipaggiati con visori per la realtà virtuale e, affiancati da tecnici che hanno garantito l’ottimale svolgimento della prova, hanno affrontato una simulazione altamente realistica dell’inserimento di un catetere vescicale. Ciascun candidato, indossato il visore, si è trovato immerso in un ambiente virtuale che riproduceva fedelmente una stanza d’ospedale. La procedura, suddivisa in 24 passaggi accuratamente valutati, richiedeva l’esecuzione corretta di una serie di azioni, dalla scelta del materiale medico alla verifica del corretto posizionamento del catetere.
La valutazione è stata effettuata attraverso il software di simulazione, configurato per individuare errori e imprecisioni, e validata da una commissione di esperti. Quest’ultima, grazie a un sistema di proiezione e registrazione video, ha potuto osservare in tempo reale e rivedere a posteriori ogni singolo passaggio della procedura, valutando anche eventuali difficoltà tecniche legate all’hardware o al software. “Questo tipo di esperienza richiede un enorme lavoro e noi l’abbiamo accelerato grazie alla consulenza di Selexi nella progettazione”, aggiunge il prof. Ausili.
Una collaborazione vincente per l’innovazione
L’introduzione della realtà virtuale negli esami di Stato per infermieri rappresenta un eccellente esempio di sinergia tra università e impresa, come sottolinea il prof. Davide Ausili: “L’Università Milano-Bicocca crede fortemente nella collaborazione tra mondo accademico e industriale per promuovere ricerca e innovazione”.
La partnership con Selexi, già collaudata in altri contesti come i test d’ingresso per le professioni sanitarie, ha consentito di sviluppare un sistema di valutazione sempre più automatizzato e affidabile. La creazione dello scenario virtuale è stata frutto di un intenso lavoro di squadra tra docenti universitari, esperti clinici e ingegneri informatici di Selexi. “Siamo orgogliosi di essere al fianco dell’Università di Milano-Bicocca in questa esperienza che rappresenta una assoluta novità in Italia, e che proseguirà anche con il nostro cofinanziamento di una borsa di studio”, dichiara Stefano Bazzini, CEO di Selexi. “Grazie alla realtà virtuale offriamo a studenti e professionisti un’esperienza più immersiva e realistica, che ha il potenziale per migliorare notevolmente la preparazione e la valutazione dei futuri professionisti in Università e Aziende Ospedaliere”.
La continua collaborazione tra università e imprese è fondamentale per lo sviluppo e la diffusione di queste nuove tecnologie anche nel campo della formazione sanitaria, dove è fondamentale poter acquisire competenze strettamente pratiche.
La realtà virtuale nella didattica
Le potenzialità della realtà virtuale si estendono ben oltre l’esame di Stato. Questa tecnologia può essere integrata nei percorsi formativi, affiancando le tradizionali esercitazioni in laboratorio, dando agli studenti la possibilità di simulare situazioni cliniche complesse in un ambiente sicuro, controllato e facilmente riproponibile. Particolarmente interessante è l’impiego della realtà virtuale durate il tirocinio, quando è prevista l’esperienza diretta in situazioni assistenziali reali, come ulteriore possibilità di offrire un apprendimento sempre più stimolante e innovativo, che tenga conto dell’evoluzione che la tecnologia oggi può consentire. Ad esempio, le possibili evoluzioni potrebbero essere:
- anatomia virtuale interattiva: modelli 3D sempre più dettagliati e precisi degli organi e dei sistemi corporei permetteranno agli studenti di esplorare l’anatomia umana in modo approfondito e interattivo;
- scenari clinici personalizzabili: sarà possibile creare scenari clinici sempre più complessi e personalizzati, adattandoli alle esigenze formative di ciascuno studente;
- integrità con dati del paziente reale: la VR potrebbe essere integrata con i dati clinici dei pazienti reali, consentendo agli studenti di simulare casi clinici specifici e di prendere decisioni terapeutiche in base alle informazioni reali;
- utilizzo dell’intelligenza artificiale: la VR potrebbe essere integrata con l’intelligenza artificiale generativa, in modo da ricreare una situazione di confronto con un paziente realistico e non solo con un manichino inerte, valutando la fondamentale capacità di relazione con il paziente.
La realtà virtuale rappresenta quindi una nuova frontiera nell’apprendimento; uno strumento innovativo per acquisire, soprattutto nell’ambito della professione medica e infermieristica, competenze e conoscenze sempre più specialistiche.