Condividere le conoscenze fa bene agli affari
L’UE invita a paesi membri a far tesoro dei risultati della ricerca e propone un approccio comune.
I ricercatori europei pubblicano quanto i loro colleghi americani, ma rispetto a loro sono molto in ritardo per quanto riguarda il numero di invenzioni, brevetti, contratti di licenza e spin-off.
11 Aprile 2008
Redazione FORUM PA
L’UE invita a paesi membri a far tesoro dei risultati della ricerca e propone un approccio comune.
I ricercatori europei pubblicano quanto i loro colleghi americani, ma rispetto a loro sono molto in ritardo per quanto riguarda il numero di invenzioni, brevetti, contratti di licenza e spin-off.
Università e altri organismi di ricerca devono impegnarsi di più nello sfruttamento dei loro risultati “per trasformare la ricerca scientifica in nuovi prodotti e servizi, che daranno vita a nuove industrie e nuovi posti di lavoro”, spiega il commissario per le Imprese e l’industria Günter Verheugen.
Secondo l’UE, i ricercatori devono pensare a gestire e condividere i loro diritti di proprietà intellettuale DeutschEnglishfrançais. Così facendo, non si metterebbero in contraddizione con i loro obiettivi di insegnamento e di ricerca; al contrario, stimolerebbero un aumento degli investimenti e attirerebbero più studenti e scienziati.
La Commissione europea ha prodotto una serie di principi guida comuni DeutschEnglishfrançais per aiutare gli Stati membri ad eliminare le differenze tra le normative nazionali che tutelano i risultati della ricerca ed ha presentato un codice di condotta destinato agli istituti di ricerca, per guidarli nella formulazione dei loro progetti.
FONTE: Commissione Europea