Castellani (Toscana): “Per la cittadinanza digitale rivedere i processi interni alla PA”

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Perché ogni cittadino possa esercitare in tutte le Amministrazioni Pubbliche il diritto di cittadinanza digitale occorre lavorare all’interno delle PA per cambiare sempre di più i propri processi interni e far sì che sempre di più il cittadino sia messo al centro

12 Ottobre 2016

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Laura Castellani, Coordinatrice tecnica "Cittadinanza Digitale" per la Commissione speciale Agenda Digitale delle regioni e Regione Toscana

Il diritto di cittadinanza digitale è un diritto che ogni cittadino deve poter esercitare in tutte le Amministrazioni Pubbliche e per far questo occorre lavorare all’interno delle PA per cambiare sempre di più i propri processi interni e far sì che sempre di più il cittadino sia messo al centro.

In Toscana già da tempo stiamo lavorando su questo tema in stretta collaborazione con gli Enti della PA Toscana. Abbiamo affrontato per prima il problema tecnologico sviluppando e fornendo le piattaforme tecnologiche che il territorio può usare per offrire servizi on line in stretto raccordo con le piattaforme nazionali. Il problema tecnologico è risolto da tempo.

Occorre poi affrontare altri temi per garantire la cittadinanza digitale quali:

  • la facilità di accesso ai servizi
  • la partecipazione
  • la possibilità di usufruire di dati aperti

Open toscana nasce proprio con questo obiettivo di rendere facilmente accessibile ai cittadini l’accesso ai servizi on line della PA, agli open data ed ai processi partecipativi on line.

I servizi on line sono disponibili tramite lo specifico settore di open toscana servizi.toscana.it e raccolgono ad oggi numerosi servizi regionali che vanno dal fascicolo delle posizione debitorie e pagamenti, al fascicolo sanitario, alla giustizia on line, ai procedimenti per le imprese, alla comunicazione con la PA ed altri.

Questi servizi fanno utilizzo delle piattaforme e delle infrastrutture regionali che negli anni sono state realizzate e consolidate, a partire dal data center in cloud del TIX, alle piattaforme di autenticazione e profilazione, a quella di cooperazione applicativa, dei pagamenti, delle gare on line, ecc.

Queste piattaforme sono un patrimonio che ci consente di creare servizi standard e sono a disposizione di tutti gli enti toscani.

Avere sviluppato e messo a disposizione le infrastrutture e le piattaforme abilitanti ha fatto sì che la Toscana si trovasse pronta rispetto agli obblighi di digitalizzazione imposti dalla normativa nazionale, dalla fatturazione elettronica, già operativa, ai pagamenti on line, alla conservazione a norma, a SPID.

Abbiamo potuto così raccordarci con l’Agenzia per l’Italia Digitale e svolgere un ruolo di intermediazione tecnologica per i comuni, per facilitarli nell’adeguamento dei propri sistemi.

Ma collaborare e sviluppare insieme servizi utilizzando infrastrutture e piattaforme condivise non serve solo per adeguarsi alla normativa: è anche una occasione di risparmio, di ottimizzazione delle risorse non replicando i sistemi, così come è una occasione per innovare e ristrutturare la PA. Crediamo infatti che l’ICT sia strumento strategico per innovare una PA che deve riuscire a erogare meglio i servizi e costare meno, una PA che deve essere più trasparente, più semplice per il cittadino e più adeguata ai tempi, tempi in cui le persone usano sempre di più la rete per gli acquisti on line, per l’home banking, per il turismo, per tanti altri servizi che rendono la vita più semplice.

Crediamo che open toscana possa essere il portale dei servizi di tutta la PA toscana, non solo dei servizi regionali e la scelta degli enti che sono qui oggi di collegare i loro servizi a open toscana può essere di esempio anche per tutti gli altri.

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