Check list e penna digitale per sale operatorie più sicure: la sperimentazione parte da Forlì
L’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì sperimenta l’uso della check list con lettore ottico per controllare che prima, dopo e durante l’intervento chirurgico siano state seguite tutte le procedure previste.
16 Settembre 2010
Redazione FORUM PA
L’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì sperimenta l’uso della check list con lettore ottico per controllare che prima, dopo e durante l’intervento chirurgico siano state seguite tutte le procedure previste.
Nel 2009 l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha pubblicato le “Guidelines for safe surgery”, manifesto internazionale della gestione del rischio in sala operatoria, in cui si raccomanda l’adozione di una check-list da passare in rassegna in occasione di qualsiasi intervento chirurgico. L’obiettivo è ridurre il rischio di errori e complicazioni post-operatorie.
Ora l’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì ha introdotto, primo in Italia, un sistema di check list che si avvale di un lettore ottico, per controllare che prima, dopo e durante l’intervento chirurgico siano rispettate e seguite tutte le procedure previste.
La sperimentazione è partita ad agosto: in pratica un infermiere referente pone a tutti i componenti dell’equipe varie domande presenti in un modulo predefinito – ad esempio “Il sito dell’intervento è stato marcato?” o “Il conteggio finale di garze, aghi e altro strumentario chirurgico è corretto?” – barrando le caselle in base alle risposte ricevute. Ed ecco la vera innovazione: per “vistare” le varie voci viene utilizzata una speciale penna digitale con lettore ottico in grado di acquisire in tempo reale tutti i dati, che vengono poi scaricati direttamente nei data-base.
«Grazie all’elevato livello di informatizzazione della nostra Azienda – sottolinea il dottor Giorgio Gambale, direttore dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione dell’Ausl di Forlì, che ha partecipato alla costruzione del progetto regionale “Rete sale operatorie sicure” – abbiamo pensato di compilare i moduli non con una normale biro ma con una penna a lettore ottico, così da digitalizzare immediatamente il dato e inviarlo subito al data-base aziendale e regionale, senza bisogno di riportarlo “a mano” su computer. Fra l’altro, la formazione degli operatori all’uso di questo strumento è stata quasi nulla, perché funziona appunto come una normale penna».
«La checklist vuole essere il controllo ultimo, il filtro finale dell’avvenuta applicazione di tutte le verifiche e procedure operative – spiega il dottor Gambale – lo strumento è stato mutuato dall’aeronautica, dove i piloti dispongono di un elenco di controlli da effettuare prima del decollo. Basarsi solo sulla propria memoria, infatti, sarebbe impossibile oltre che rischioso».
La checklist è composta da tre differenti momenti di verifica: sign-in, ovvero 7 controlli da effettuare prima dell’inizio dell’induzione dell’anestesia; time-out, ovvero 7 controlli da eseguire prima dell’incisione chirurgica della cute; e sign-out, ovvero 6 controlli da mettere in atto prima che il paziente abbandoni la sala operatoria.
«Il referente della compilazione, l’infermiere di sala, legge ad alta voce i vari punti ponendo le domande anche al paziente, nella prima fase, e, in tutte e tre, agli altri componenti dell’equipe – prosegue il dott. Gambale – eventuali mancanze vengono quindi evidenziate ed evitate, così i pazienti possono sentirsi ancora più sicuri. Si è visto che dove si utilizzano checklist diminuiscono, ad esempio, sia le complicanze sia le infezioni del sito chirurgico. I paesi anglosassoni sono stati fra i primi a recepire questa innovazione, mentre in Italia la nostra Regione sta facendo da apri pista».
Nel 2009 il Ministero del Lavoro, della Salute, e delle Politiche sociali ha pubblicato “Il Manuale per la Sicurezza in Sala operatoria” che propone l’adozione delle raccomandazioni e della checklist, elaborate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del programma “Safe Surgery Saves Lives”. E l’Emilia-Romagna ha presentato proprio quest’anno “Le raccomandazioni per la sicurezza in sala operatoria”, in cui si prevede, fra l’altro, l’attivazione e implementazione delle checklist.
La prima Azienda USL in Regione a sperimentare la checklist è stata l’Azienda Ospedaliera di Modena, seguita da Forlì che però per prima ha introdotto la penna digitale per l’acquisizione informatica dei dati.
«Il sistema è stato testato insieme all’U.O. di Otorinolaringoiatria, diretta dal prof. Claudio Vicini – conclude il dott. Gambale –. Alcuni risultati sono già sotto i nostri occhi, con vantaggi per ciò che riguarda non solo la riduzione del rischio, ma anche il miglioramento della comunicazione dei gruppi professionali. In prospettiva, contiamo di arrivare, anche attraverso questi strumenti, a una miglior gestione dei tempi di sala operatoria: ciò significa più efficienza, ovvero più disponibilità di risorse sanitarie per i nostri pazienti, in un contesto di massima sicurezza».
FONTE: Ausl di Forlì