Faini: Lavorare su competenze e attuazione delle norme, per la nuova PA

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20 Dicembre 2016

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Fernanda Faini, responsabile Assistenza giuridica egov e open gov, Regione Toscana

A che punto siamo?

Questi anni sono stati caratterizzati da riforme normative profonde. Mi riferisco alla Riforma PA (legge 124/2015), da cui derivano il d.lgs. 179/2016 che ha modificato il codice dell’amministrazione digitale (d.lgs. 82/2005) e il d.lgs. 97/2016 (cosiddetto FOIA italiano), che muta il d.lgs. 33/2013 e il quadro di strumenti con cui è assicurato il diritto a conoscere nel Paese. Pertanto si sono concluse, a livello di legislazione primaria, riforme molto significative, ma adesso è necessaria anche l’approvazione delle regole tecniche per quanto riguarda il CAD e delle linee guida per quanto riguarda il c.d. FOIA: solo con l’approvazione anche degli atti secondari il quadro sarà completo.

Questo Governo ha prodotto molte riforme e introdotto molte innovazioni: cosa è già “usabile” tra quanto approvato? Cosa ci portiamo a casa?

Possiamo “usare” quel che è contenuto nella normativa e che non necessita di attuazione; quindi “ci portiamo a casa”, a mio avviso, molto, ma ancora manca l’ultimo miglio, che forse già si scorge. Ad esempio le linee guida di ANAC hanno da poco concluso il percorso di consultazione. Al riguardo la normativa prevede che per grandissima parte il d.lgs. 97/2016 si applichi dal 23 dicembre, diventando quindi “usabile” tra breve: in merito le linee guida, pur ribadendo tale termine, pongono però una disciplina transitoria per alcuni aspetti, fino al 23 giugno 2017.

Molti provvedimenti sono ancora non in sospeso, cosa pensa che sarà impossibile raggiungere degli obiettivi che erano posti? A cosa dovremo rinunciare, almeno per ora?

Non mi piace la parola “impossibile”, voglio pensare e sperare che tutto sia “possibile”. Almeno per ora stiamo rinunciando alle regole tecniche aggiornate e coordinate previste dall’art. 61 d.lgs. 179/2016. E’ pur vero che, ai sensi della disposizione, le regole tecniche vigenti restano efficaci fino all’adozione del decreto, ma il percorso potrà dirsi concluso quando saranno definite anche le nuove regole tecniche, tassello importante che mi auguro si possa compiere nei tempi previsti (4 mesi dall’entrata in vigore del d.lgs.).

Cosa si può fare ora nel campo dell’innovazione digitale che non ha bisogno della politica, ma solo dell’azione fattiva dell’amministrazione?

La parte più significativa del lavoro può e deve essere fatta a livello di amministrazioni. Le norme, seppur essenziali, da sole non bastano e riescono a “vivere” nell’attuazione concreta ed estesa. Le amministrazioni devono diventare protagoniste dei cambiamenti che la disciplina introduce, che vanno dagli aspetti organizzativi a quelli procedimentali fino al rapporto con l’utenza. Il tutto deve necessariamente trovare base nelle competenze (interne all’amministrazione ed esterne nella collettività) e nel garantire effettività alle norme, due aspetti su cui non a caso hanno insistito particolarmente le riforme, si pensi a quella del CAD.

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