Rete per l’alta tecnologia in Emilia Romagna: fase due
La Rete regionale per l’Alta tecnologia evolve e si riorganizza. Una vera e propria "nuova impresa di ricerca" con oltre 1000 ricercatori, di cui 400 nuovi giovani, 14 laboratori e 8 centri per l’innovazione.
In occasione del Forum con le imprese che si tiene fino all’8 ottobre nella sede di Aster (all’interno dell’Area della ricerca del Cnr di Bologna), l’Assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli ha presentato il secondo programma definito dalla Regione, che dà un’ulteriore, nuova organizzazione alla Rete per l’alta tecnologia.
14 Ottobre 2008
L.P.
La Rete regionale per l’Alta tecnologia evolve e si riorganizza. Una vera e propria "nuova impresa di ricerca" con oltre 1000 ricercatori, di cui 400 nuovi giovani, 14 laboratori e 8 centri per l’innovazione.
In occasione del Forum con le imprese che si tiene fino all’8 ottobre nella sede di Aster (all’interno dell’Area della ricerca del Cnr di Bologna), l’Assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli ha presentato il secondo programma definito dalla Regione, che dà un’ulteriore, nuova organizzazione alla Rete per l’alta tecnologia.
Il secondo programma è stato messo a punto dalla Regione con il supporto di Aster. I laboratori evolveranno ancora, integrandosi tra loro. Da 27 diventeranno 14, per sviluppare una "massa critica" e un’offerta di ricerca che risponda ancora di più alle domande di innovazione delle principali filiere del sistema produttivo regionale, cui contemporaneamente si rivolgono i programmi di sostegno ai progetti per l’innovazione delle imprese, promossi anch’essi dalla Regione.
Nei laboratori e centri della Rete lavorano già e continueranno a lavorare 402 giovani ricercatori insieme a 600 docenti e ricercatori già presenti nelle università e negli enti di ricerca, mentre nei centri per l’innovazione opereranno 140 unità. Aster opererà per il coordinamento della Rete, dando vita all’Associazione dei laboratori accreditati dalla Regione, e per promuovere quindi in modo unitario il rapporto con le imprese.
La Regione ha investito in questo secondo programma 15 milioni di euro per l’attività 2008-2009, e guarda già al prossimo obiettivo per consolidare e sviluppare ulteriormente la Rete per l’alta tecnologia in Emilia-Romagna, che sarà rappresentato dalla nascita dei tecnopoli, cioè delle nuove aree che ospiteranno nelle diverse città i laboratori di ricerca con ulteriori investimenti per le strutture scientifiche utilizzabili anche dalle imprese e un programma di attività dei ricercatori 2009-2013.
La Regione ha investito finora nei laboratori 43 milioni di euro, mentre nei prossimi anni, fino al 2013, verranno assegnati 100 milioni per i tecnopoli.
FONTE: Regione Emilia Romagna