Sanità che parla GIS. L’AO Cotugno di Napoli a FORUM PA 2010
FORUM PA 2010 dedica uno Zoom alla Sanità Elettronica. Tra i partecipanti l’Azienda Ospedaliera Cotugno di Napoli che porta la propria visione sul tema e un particolare progetto di applicazione del GIS all’epidemiologia infettivologica. La sfida affrontata è questa: la soluzione GIS può evolvere da agile strumento informativo a concreta risorsa gestionale? Una breve introduzione e poi, per saperne di più, appuntamento il 19 maggio a FORUM PA.
27 Aprile 2010
Chiara Buongiovanni
FORUM PA 2010 dedica uno Zoom alla Sanità Elettronica. Tra i partecipanti l’Azienda Ospedaliera Cotugno di Napoli che porta la propria visione sul tema e un particolare progetto di applicazione del GIS all’epidemiologia infettivologica. La sfida affrontata è questa: la soluzione GIS può evolvere da agile strumento informativo a concreta risorsa gestionale? Una breve introduzione e poi, per saperne di più, appuntamento il 19 maggio a FORUM PA.
Il contesto. Gli sviluppi della sanità elettronica
Il direttore generale dell’AO Cotugno di Napoli – Antonio Giordano – spiega che “il tema della Sanità elettronica è quanto mai attuale ed opportuno, specialmente per quanto attiene all’utilizzo delle tecnologie a partenza informatica nelle applicazioni operative in sanità. Finora infatti la tecnologia informatica è stata prevelentemente utilizzata, anche in sanità, per la gestione dei processi aventi valenza economico gestionale, oppure su processi tesi alla soddisfazione del cliente, interno e/o esterno, utilizzi quanto mai necessari, dove molto è ancora necessario fare, ma sulla cui opportunità tutti si sono ormai allineati e convinti. Diverso destino hanno avuto, viceversa, gli applicativi destinati alla gestione diretti dei processi sanitari, dove, invece, escludendo i vari RIS, PACS, Fascicolo Sanitario Elettronico e Gestione Informatizzata della Cartella Clinica, c’è una fortissima diversificazione di utilizzazione e di convincimento su scala nazionale”.
“In questo campo – continua – si nota un’ulteriore variabilità per gli applicativi dedicati all’epidemiologia, o meglio all’elaborazione informatica a fini divulgativi, dei database zeppi di notizie e di dati che pure sono in possesso di tutte le realtà”.
Perché utilizzare il GIS in campo epidemiologico
Il DG Giordano ci spiega che “è parsa molto utile l’utilizzazione dei GIS – strumento informatico di rappresentazione grafica che utilizza le tecnologie derivate dai navigatori satellitari – per mappare su un determinato territorio i dati nosologici relativi ad una o più patologie”.
“In questo modo – continua – su un determinato territorio per un periodo definito e su specifiche patologie, si potrà immediatamente visualizzare la distribuzione e questo, se è importante per tutte le patologie, per alcune, ad origine infettiva e diffusiva, è addirittura determinante. Lo scopo non è solo quello di evidenziare in maniera chiara un fenomeno, attraverso l’individuazione su mappe dei casi in studio, ma quello di divulgarlo a vantaggio di una comunicazione immediata ed efficace – specialmente se questa divulgazione è riservata a tavoli decisionali – al fine di meglio contestualizzare il fenomeno e di orientare le scelte di allocazione di risorse".
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—Come si fa?
"Siamo consapevoli – conclude Giordano – che tale strumento può essere utilizzato con tutte le patologie e che la sua applicazione può essere un campo importante di azione per molte realtà della sanità. Per questo abbiamo organizzato una OfficinaPA, il 19 maggio a FORUM PA. per presentare il sistema di sorveglianza epidemiologico realizzato. In sintesi questo sistema è basato su un insieme integrato di attività pianificate per l’identificazione e il controllo dell’insorgenza delle malattie, sulla georeferenziazione delle popolazioni dei suscettibili oltre che sulla creazione di un sistema di monitoraggio epidemiologico spaziale delle patologie infettive e parassitarie dinamico ed aggiornabile nel tempo.
In quell’occasione a scopo esplicativo presenteremo:
- 1 studio di prevalenza su alcune complicanze in persone affette da infezione virale da HIV ( AIDS conclamato o non) , arruolate nell’AO Cotugno, con immagini di distribuzione della patologia su tutto il territorio della Campania e nei quartieri di Napoli
- 1 studio di prevalenza sulle parassitosi diagnosticate nel Laboratorio di Parassitologia del Cotugno, anche con tecnica Flotac, su prelievi provenienti da tutto il territorio regionale
- 1 studio di incidenza sui nuovi casi HIV/AIDS nel 2009
Gli studi che saranno presentati – precisano dall’AO Cotugno – sono stati portati a termine con la partecipazione dei dirigenti sanitari e di tutto il personale del Cotugno, e con la collaborazione dell’equipe diretta dal Prof. G. Cringoli della Facoltà di Veterinaria della SUN (Seconda Università degli Studi di Napoli).