Quando innovazione vuol dire sicurezza: 10 storie esemplari a TechFOr 2011

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Anche la ricerca della sicurezza può diventare più efficace se decide di “sposarsi” con l’informatica. La seconda edizione del call “Innovazione e sicurezza” ha raccolto e messo in evidenza le 10 esperienze risultate più qualificate e innovative in questo campo: progetti e iniziative che, attraverso l’adozione delle più moderne tecnologie frutto della ricerca d’avanguardia o di una nuova organizzazione del lavoro, hanno sviluppato azioni di promozione della legalità, prevenzione del crimine e gestione del rischio. Oggi le 5 migliori esperienze hanno ricevuto una targa e altre 5 un diploma di menzione durante il convegno "Sicurezza e privacy", all’interno di TechFOr 2011, salone parallelo e sinergico a FORUM PA dedicato alle tecnologie al servizio delle sicurezza territoriale.

10 Maggio 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Anche la ricerca della sicurezza può diventare più efficace se decide di “sposarsi” con l’informatica. La seconda edizione del call “Innovazione e sicurezza” ha raccolto e messo in evidenza le 10 esperienze risultate più qualificate e innovative in questo campo: progetti e iniziative che, attraverso l’adozione delle più moderne tecnologie frutto della ricerca d’avanguardia o di una nuova organizzazione del lavoro, hanno sviluppato azioni di promozione della legalità, prevenzione del crimine e gestione del rischio. Oggi le 5 migliori esperienze hanno ricevuto una targa e altre 5 un diploma di menzione durante il convegno "Sicurezza e privacy", all’interno di TechFOr 2011, salone parallelo e sinergico a FORUM PA dedicato alle tecnologie al servizio delle sicurezza territoriale.

I PROGETTI MIGLIORI

Nazionale (sperimentazione in Veneto)

“115 for deaf” (Targa)
Dipartimento Vigili del Fuoco – Ministero dell’Interno – Sistemi Informativi Automatizzati
Le persone sorde non possono chiamare i servizi di soccorso. In alcuni casi si utilizzano sms o fax, che però presentano difficoltà diverse di comunicazione causando ritardi nell’invio dei soccorsi. Per questo i Vigili del fuoco hanno sviluppato un sistema che ottempera nel modo migliore, tecnologicamente e operativamente, la direttiva europea che obbliga gli stati membri a garantire pari livello di accesso ai servizi di soccorso. Il sistema consiste in un’interfaccia per lo scambio di messaggi. Lo schema di applicativo è stato sviluppato insieme alle associazioni delle persone sorde della Provincia di Venezia, dove è in corso la sperimentazione. Il sistema è conforme allo standard CAP per le comunicazioni di emergenze che il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha adottato nel 2008, e prevede che si possano aggiungere ulteriori funzionalità all’interfaccia grafica su segnalazione degli utenti.

“SicVe Tutor” (Targa)
Ministero dell’Interno – Dipartimento pubblica sicurezza – Polizia stradale
La velocità causa oltre il 60% degli incidenti mortali in autostrada. Società Concessionaria autostradale e Polizia stradale hanno così fatto partire il SicVe TUTOR, sistema pensato per individuare chi spinge sull’acceleratore per lunghi tratti. Grazie a sensori posti sull’asfalto e portali con telecamere intelligenti collegate in GPS con un orologio satellitare, il Tutor rileva la velocità media lungo tratte tra 10 e 30 Km:i dati dei veicoli la cui velocità media supera i limiti sono automaticamente trasferiti agli uffici di Polizia Stradale che verbalizza le violazioni. Le aree d’installazione del Tutor sono state individuate in base al numero di incidenti nel tempo. Oggi il sistema conta 286 portali ed è in continua espansione. I portali vengono presegnalati con cartelli mentre la mappa è consultabile sui siti di Autostrade e della Polizia stradale. Sulle tratte dov’è attivo da più di un anno il Tutor ha abbattuto del 51% il numero delle vittime. E la Polstrada ha risparmiato circa 76.000 interventi che hanno consentito di impiegare altrove le pattuglie. Inoltre il costante utilizzo del Tutor ha prodotto un cambiamento nella guida dei conducenti, che hanno ridotto la velocità mediamente di circa 30 km/h.

Lazio

“In Strada come in Rete – percorsi di autotutela contro i nuovi rischi adolescenziali” (Targa)
Provincia di Roma
La crescita dell’uso della rete da parte dei minori e l’aumento dei reati legati a internet – che li vedono “carnefici” o vittime, quindi soprattutto cyberbullismo e pedofilia – sono un tema da non sottovalutare. Non meno rilevante è il comportamento degli adolescenti nella circolazione stradale, alla guida dei ciclomotori e come pedoni, che potrebbe migliorare con l’aumento della percezione del rischio e della conoscenza del Codice della strada. L’obiettivo del progetto è intervenire su minori e famiglie con il coinvolgimento dei docenti scolastici, in 15 scuole che aderiscono all’iniziativa. La Polizia Provinciale in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, ha dettato le linee guida per l’impostazione del lavoro didattico su questi due temi: uso consapevole del web e comportamento responsabile sulle strade. Sono stati impiegati anche personal computer, video proiettori e maxischermi. Al termine del programma formativo i ragazzi potranno partecipare ad un concorso a premi con elaborati di classe. Quelli ritenuti rispondenti al progetto saranno pubblicati nel sito www.skuola.net potranno essere votati. Le classi che avranno realizzato i due elaborati più votati si aggiudicheranno, ciascuna, un simulatore di guida (Motorcycle Riding Trainer) e un mp3 per ogni ragazzo. Inoltre una Commissione premierà l’elaborato migliore in termini di propositività, originalità e maggiormente in tema con la finalità educativa del progetto assegnando gli stessi premi. Alle giornate formative hanno partecipato circa 3315 ragazzi e circa 60 tra docenti e genitori.

 Emilia-Romagna

“Click – Dispositivo personale di sicurezza” (Targa)
Comune di Parma
A Parma, a fronte di un calo complessivo dei reati, un’indagine del Comune ha registrato un forte aumento della percezione di insicurezza, cosicché molti cittadini hanno modificato le loro abitudini. Perciò il Comune ha realizzato un piccolo oggetto elettronico portatile (dispositivo personale di sicurezza) che permette di localizzare la persona che ha premuto il pulsante lanciando un allarme via gprs che, attraverso una società di vigilanza privata, arriva alle forze di Polizia. Dimensioni ridotte e facilità di impiego del congegno lo rendono adatto anche a soggetti che non hanno dimestichezza con l’elettronica o che hanno qualche impedimento fisico. Cento persone appartenenti ad alcune categorie a rischio – over 65 e lavoratori notturni – hanno sperimentato l’apparecchio per 6 mesi. Ebbene, l’analisi del questionario per la valutazione della percezione di sicurezza dopo la sperimentazione ha rilevato che il dispositivo ha fatto sentire più sicuro il 75% dei partecipanti. In particolare il 75% di questi si è sentito maggiormente sicuro fuori casa da solo di notte con il dispositivo, mentre prima succedeva solo con  il 25%. Il 65% del campione richiede di poter usare il dispositivo anche in futuro. Durante la sperimentazione non è arrivata alla centrale operativa nessuna vera chiamata di emergenza, ma si sono registrati una quarantina di falsi allarmi.

 Lombardia

“Mappa del Rischio e sistemi di contrasto del degrado” (Targa)
Comune di Milano
In una grande e complessa città come Milano serve un continuo monitoraggio del territorio contro tutte le situazioni che producono degrado. Ecco perché il Comune ha creato Ambrogio, un sistema integrato per il monitoraggio e l’analisi che riceve le segnalazioni sul territorio e permette un’efficace collaborazione tra Polizia, Vigili del fuoco, uffici tecnici comunali, Amsa, Atm, MM, A2A.Ambrogio ha visto la lucegraziealla collaborazione e al coordinamento di 41 reparti e 200 agenti delle forze di polizia e 5 società esterne. La tecnologia scelta è composta da un CRM (Customer relationship Management) + palmari, smartphone, tablet Pc, portale, e implementa un sistema di Risk Management che prevede controllo/azioni/verifica su un programma informatico ArcGis per geolocalizzazione. Da luglio 2009, quando è entrato in funzione, si è registrato l’abbattimento della prostituzione del 40% e delle discariche abusive dell’80%. C’è stata anche una riduzione generalizzata di tutte le altre criticità (veicoli abbandonati, segnaletica verticale difettosa, buche in strada, tombini danneggiati o intasati). Ad Ambrogio sono arrivate da novembre 2009 a oggi 16.340 segnalazioni, di cui 15.032 valide (le restanti sono state riconosciute dal sistema come doppie e agganciate alla segnalazione originaria, non veritiere o non pertinenti). Tra tutte le segnalazioni valide, 8.874 (il 59%) sono state chiuse come problema risolto e 6.158 sono in lavorazione.                                                             

LE MENZIONI

Piemonte

“Città Sicura quale strumento di elevazione della qualità della vita” (Diploma)
Comune di Ciriè
Il comune di Cirié si occupa da tempo dei problemi di sicurezza del proprio territorio, legati principalmente a microcriminalità (atti di vandalismo, danneggiamento, bullismo ecc.) o a mancato dialogo tra i soggetti socialmente deboli. Il progetto multidisciplinare, la cui attuazione è figlia di sinergie tra figure istituzionali e non, ha un insieme di obiettivi complementari per incrementare la sicurezza in città attraverso la coesione sociale e il conseguente innalzamento della qualità della vita. Sicurezza, quindi, come qualità urbana da preservare attraverso il monitoraggio delle criticità sociali e ambientali da parte della Polizia municipale. Ma la sicurezza viene anche dalla prevenzione. Quindi da un rafforzamento dei legami tra corpi sociali e categorie. Per questo è stato messo in atto un lavoro culturale nelle scuole e sul territorio legato ai temi del pregiudizio e della paura che genera allarme, e sul rispetto della legalità. Tutto questo ha permesso di ottenere una diminuizione degli episodi di microcriminalità/bullismo nelle aree cosiddette a rischio e la diffusione di conoscenza ed empatia fra i giovani, anche stranieri, e gli anziani. Sono stati organizzati degli incontri di sensibilizzazione tra istituzioni (Prefetture, ente locale, vigili, consorzi socio-assistenziale, etc.) e attori locali (privato sociale, imprese, commercio, scuole etc.) per favorire il dialogo e la progettazione integrata. Infine, è stata coinvolta la comunità straniera, per favorirne una più completa integrazione.

Emilia-Romagna
"La sicurezza in un territorio ad alta domanda turistica" (Diploma)
Provincia e Questura di Rimini
La Provincia di Rimini vanta un altissimo numero di presenze nelle strutture alberghiere, ma con una proporzionata incidenza di soggetti dediti ad attività illecite, che causano un aumento dei reati in rapporto alla popolazione residente. Il progetto informatico intende migliorare la sicurezza garantendo che le forze dell’ordine siano continuamente informate su chi alloggia nel territorio; dando l’informazione statistica sul movimento turistico; sviluppando la cooperazione tra forze dell’ordine, enti pubblici territoriali, imprenditori e loro associazioni. Il sistema presuppone il possesso di un pc e un collegamento al web. L’albergatore – il 10% delle strutture ricettive provinciali usa al momento il sistema – si collega all’applicativo web provinciale su canale sicuro (https://caprovincia.rimini.it) e, dopo essersi accreditato (con user e password), carica le informazioni sugli ospiti ricevuti (soddisfacendo l’obbligo di trasmettere i dati sul movimento turistico alla Provincia di Rimini). I dati confluiscono su un db esterno alla Provincia gestito da un ISP. Ciascuna struttura ricettiva ha uno specifico spazio riservato per memorizzare i propri dati. I dati di interesse statistico, estratti tramite tracciati anonimi, vengono poi inviati alla Provincia. L’applicativo genera poi, in automatico, il file-schedine, si accredita, con le credenziali ricevute dalla Questura, al sito della Polizia di Stato (https://alloggiatiweb.poliziadistato.it) e importa il file generato ottemperando alla trasmissione delle schede di PS.

Nazionale

“Programma "ClaRaF" per la classificazione di resistenza al fuoco delle costruzioni” (Diploma)
Dipartimento Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
Il Decreto 9 Marzo 2007 introduce metodologie di valutazione e di calcolo nuove e più approfondite rispetto al passato. A questa necessità risponde uno strumento semplice e immediato: il programma di calcolo automatico sviluppato in Visual Basic “ClaRaf”. Grazie ad esso sono stati informatizzati (e dunque dematerializzati) i principali contenuti tecnici e di calcolo previsti dal Decreto 9 marzo 2007. Per rendere il programma versatile e completo, l’algoritmo di calcolo è stato affiancato (altra caratteristica particolare del software) a un vastissimo database contenente i valori indicati nella letteratura scientifica relativi ai parametri di base per la effettuazione del calcolo (carichi di incendio specifici per materiale o per attività, poteri calorifici dei materiali) ai fini della classificazione di resistenza al fuoco. Il database è stato creato in base a un accurata consultazione dei documenti europei specifici (v. EN 1991-1-2 ovvero eurocodice azioni – parte fuoco). Questo programma ha ottenuto la condivisione e l’apprezzamento sull’intero territorio nazionale da parte di tutto il mondo professionale e dei Comandi Provinciali VVF; un’eccezionale partecipazione on-line degli utenti esterni o utilizzatori, grazie a cui è stato possibile svilupparlo e aggiornarlo (il software è ormai arrivato alla terza release, ClaRaF v1.2, ed è tuttora in fase di sviluppo). Migliaia di utenti usano il programma come strumento di lavoro e di valutazione.

Nazionale (Campania, Calabria, Sicilia, Puglia)
“Videosorveglianza in operatività” (Diploma)
Ministero dell’Interno – Dipartimento Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile – Direzione Centrale Risorse Logistiche e Strumentali
Nelle quattro Regioni Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia, Puglia) interessate dal Progetto, l’attività dei Vigili del Fuoco è particolarmente impegnativa, a causa del gran numero di incendi (dolosi e non) che scoppiano nel periodo estivo. Per questo è stato creato un sistema mobile integrato chiamato SCOUT che è all’avanguardia tra gli apparati analoghi e che consente l’elaborazione delle immagini; la trasmissione dei segnali in tempo reale o in differita; la registrazione in alta definizione; l’archiviazione, ricerca ed utilizzo delle informazioni video; l’acquisizione di informazioni multimediali georeferenziate sul territorio, la localizzazione dei mezzi e la gestione della navigazione dei mezzi di soccorso. A integrazione del sistema SCOUT è prevista la dotazione di apparati personali per gli operatori e per ogni ulteriore servizio operativo di controllo audio/video, denominati eXplor. I due sistemi sono gestiti da un unico software di controllo e comando. I risultati che si ritiene aver conseguito con il progetto sono:

1. aumento della capacità di prevenzione, soccorso maggiormente efficace ed ausilio al controllo delle vulnerabilità del territorio delle quattro Regioni;

2. maggiore capacità del C.N.VV.F. a svolgere con efficienza i compiti istituzionali;

3. maggiore tutela del personale del C.N.VV.F., grazie a una migliore interoperabilità informativa con la Sala Operativa e disponibilità di dati essenziali provenienti dalle banche dati alfanumeriche e multimediali realizzate o con le quali ci si potrà integrare;

4. migliore capacità di controllo, anche remota, di alcuni siti che generano per le loro caratteristiche strutturali, potenziali pericoli sociali ed ambientali;

5. ottimizzazione dell’uso delle risorse sul territorio, grazie alla maggiore capacità operativa offerta dalle nuove tecnologie;

6. continuità operativa delle tecnologie adottate e redditività pluriennale degli investimenti.

 Lombardia 

“Sicurezza urbana e potenziamento delle iniziative di sicurezza nell’ambito del trasporto pubblico” (Diploma)
Comune di Bergamo – Unità di Progetto Sicurezza Urbana
Non basta inseguire la sicurezza urbana con il solo contrasto/repressione, bisogna intervenire anche con la prevenzione. Il progetto persegue un nuovo modello per la sicurezza urbana, intesa anche come lotta al degrado, tramite lo studio e lo sviluppo delle politiche di sicurezza in una logica di azioni integrate. Azioni che coinvolgono istituzioni cittadine, soggetti pubblici e privati, attuate anche attraverso l’analisi e il confronto con le buone prassi già in essere in Italia e all’estero. L’Unità di Progetto si occupa dell’analisi dei fenomeni e della progettazione di piani di intervento mirati. A tale scopo effettua studio e analisi di esposti/segnalazioni di cittadini e comitati di quartiere; raccolta e analisi di articoli sulla stampa locale; osservazione diretta finalizzata alla verifica di quanto segnalato o appreso; ascolto di istanze ed esigenze di più soggetti pubblici e privati (partner); organizzazione e/o partecipazione a tavoli tecnici su problemi specifici; progettazione e predisposizione di provvedimenti e programmi di intervento; analisi dei risultati ottenuti e riflessione sulle strategie utilizzate. A oggi le azioni intraprese hanno favorito un migliore ascolto delle istanze dei cittadini, l’ottimizzazione dello scambio di informazioni, di elementi e di valutazioni tra i diversi partner; il miglioramento dei servizi di polizia locale.

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