Valutazione e merito nelle Autonomie locali

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In un momento in cui, sulla spinta della riforma Brunetta, si parla tanto di efficienza, valutazione e misurazione delle performance, non bisogna dimenticare che ci sono amministrazioni che hanno già accettato e vinto questa sfida. Le loro storie sono state raccontate in un ciclo di interviste e interventi pubblicati sul portale www.misurapa.it. Abbiamo pensato di raccoglierle in un dossier, ispirati anche da un interessante contributo che il Direttore Generale della Provincia di Pisa, Giuliano Palagi, ha mandato qualche giorno fa alla nostra redazione.

24 Novembre 2009

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

In un momento in cui, sulla spinta della riforma Brunetta, si parla tanto di efficienza, valutazione e misurazione delle performance, non bisogna dimenticare che ci sono amministrazioni che hanno già accettato e vinto questa sfida. Le loro storie sono state raccontate in un ciclo di interviste e interventi pubblicati sul portale versione integrale dell’articolo.

Su Saperi PA trovi approfondimenti sul D.lgs 150

Palagi, senza alimentare una polemica sterile e riconoscendo alla riforma diversi meriti, soprattutto riguardo la contrattazione collettiva e le norme disciplinari, mette in evidenza due criticità.

La prima è che il decreto legislativo 150 quando parla di produttività fa prevalentemente riferimento alla produttività personale del singolo, mentre il più delle volte sono gli uffici e le organizzazioni ad essere efficienti o inefficienti. “In concreto – scrive Palagi – la maggior parte delle disposizioni riguardano la performance individuale, per misurarla, premiarla, promuoverla o superare situazioni di standard qualitativi non adeguati. Come si accennava, la produttività dipende sicuramente dagli sforzi individuali e dal sistema delle regole, ma anche – e soprattutto – dai modelli organizzativi, dalle procedure di elaborazione e attuazione degli obiettivi e dalla capacità reale di utilizzazione delle risorse, sempre più distribuite nel territorio”.

La seconda è che la riforma, così come è scritta, fa riferimento ad una pubblica amministrazione di stampo “ministeriale” mentre, al contrario, “L’Amministrazione pubblica è ormai prevalentemente sul territorio, per servizi erogati, risorse impiegate, sfide lanciate e  innovazioni realizzate, soddisfazione dei cittadini registrata o smentita. È sul territorio che si gioca prevalentemente la partita del merito e della produttività del lavoro pubblico”.

Quel che dice Palagi in maniera esplicita è che misurarsi sulle performance richiede “autonomia” e responsabilità, e non un modello centralizzato come quello che ha il compito di individuare l’Autorità sulla valutazione. Ma, implicitamente, dal discorso di Palagi emerge anche un’altra considerazione: al contrario della maggior parte degli enti centrali, le amministrazioni locali, costrette dal giudizio immediato dei cittadini/elettori si sono già mosse per individuare strumenti e modelli di valutazione e molti sono già applicati con successo. Perché buttare tutto all’aria?

Leggi l’articolo di Giuliano Palagi, Direttore Generale della Provincia di Pisa 

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