Ridurre la spesa pubblica per liberare risorse “bloccate” e far ripartire l’economia

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La gestione in emergenza delle situazioni critiche deve essere l’occasione per realizzare il cambiamento e realizzare riforme strutturali. Da queste premesse è partito il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan intervenuto oggi a FORUM PA 2014 per parlare di crescita in un momento di contenimento della spesa.

28 Maggio 2014

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Tommaso Del Lungo

La gestione in emergenza delle situazioni critiche deve essere l’occasione per realizzare il cambiamento e realizzare riforme strutturali. Da queste premesse è partito il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan intervenuto oggi a FORUM PA 2014 per parlare di crescita in un momento di contenimento della spesa.

La domanda posta dal Presidente di FORUM PA Carlo Mochi Sismondi racchiudeva in sé il nocciolo della questione: “E’ possibile programmare un intervento di riduzione della spesa pubblica che non faccia ricorso alla sola austerità, ma che punti a liberare risorse “bloccate”, per far ripartire l’economia?”.

La risposta è stata secca: “La vera crescita non ha scorciatoie, ma necessita di riforme strutturali, e le grandi riforme si realizzano solo se la pubblica amministrazione è disposta, preparata ed organizzata per portarle avanti

Il caso concreto è quello della fatturazione elettronica. Dal 6 giugno prossimo infatti, tutti gli enti centrali dovranno essere pronti per ricevere esclusivamente fatture in formato elettronico, mentre l’obbligo per tutti gli enti locali scatterà dal marzo 2015. Ma la fattura elettronica, così come è stata presentata oggi dal Ministro Padoan, non è la mera digitalizzazione di uno flusso cartaceo, è un “modo” di usare la tecnologia per cambiare l’approccio ad una serie di problemi reali e pressanti

1)  Innanzitutto c’è il problema della “misurazione” della spesa pubblica raccogliere catalogare, archiviare milioni di fatture ed inviare i dati ad una unica banca dati è infatti un lavoro immenso in organizzazioni elefantiache come le amministrazioni centrali e troppo spesso i dati non combaciano, o sono mancanti, o sono in ritardo. Nella sola Regione Lazio è stato citato l’esempio di fatture “duplicate” per milioni di euro. Semplici errori quotidiani, che in organizzazioni di grandi dimensioni diventano voragini informative e a volte economiche. La fattura elettronica, eliminando la carta, creerà un flusso di dati misurabile in tempo reale.

2) I pagamenti delle PA verso i fornitori. Al momento non ci sono cifre certe, il dato più accurato è quello citato nel DEF di 60 miliardi, di cui 52,5 per debiti commerciali ed il resto per debiti finanziari. La digitalizzazione dei documenti di credito permetterà di sapere in tempo reale quali sono le amministrazioni che sforano rispetto ai tempi di pagamento e permetterà di snellire le procedure di “certificazione” del credito

Tra gli obblighi per le amministrazioni: registrazione delle fatture pervenute; prospetto con l’importo pagato in ritardo nell’anno, da allegare al bilancio; incentivo legato agli obiettivi di finanza pubblica per chi rispetta i tempi di pagamento; sanzione (divieto di assunzione) per chi non rispetta i tempi di pagamento; certificazione del credito con risposta (pagare, certificare o rigettare) entro 30 giorni. Le fatture inviate in formato elettronico verranno poi instradate sulla piattaforma, senza ulteriori oneri per le imprese.

Contenere la spesa pubblica senza deprime l’economia, ma anzi, abbattendo i vincoli e le storture del sistema di gestione rapporti tra pa e imprese, a partire dai pagamenti. Ecco un buon esempio di come, partendo da una emergenza congiunturale, invece di andare alla ricerca di soluzioni tampone, si può prendere lo spunto ed il coraggio, per far partire una grande riforma strutturale.

 

Qui gli atti dell’evento "Responsabilità e crescita. Un sistema integrato di azioni e strumenti per il monitoraggio continuo e l’autodisciplina nella gestione della spesa"

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