La città educante

Il tema del rapporto tra mondo della scuola e innovazione è una costante, quasi un tormentone degli ultimi vent’anni che ricorre e si affaccia, come un fiume carsico, con maggiore o minore intensità di anno in anno. Lo stesso tema, mediato dal rapporto con la città, esce da questa sostanziale indeterminatezza e si apre a questioni specifiche di grande interesse concreto.

11 Dicembre 2012

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Giovanni Menduni*

Il tema del rapporto tra mondo della scuola e innovazione è una costante, quasi un tormentone degli ultimi vent’anni che ricorre e si affaccia, come un fiume carsico, con maggiore o minore intensità di anno in anno. Lo stesso tema, mediato dal rapporto con la città, esce da questa sostanziale indeterminatezza e si apre a questioni specifiche di grande interesse concreto. La prima, di carattere eminentemente pratico, è che la Città ha un rapporto funzionale con la scuola che si declina nella concreta fornitura di servizi diretti ai cittadini, andando a toccare il cuore vivo delle famiglie. Si tratta di avere davvero l’opportunità di dare una mano, semplificare la vita, risparmiare tempo, guadagnare efficienza in un periodo nel quale proprio le famiglie si trovano nell’occhio del ciclone di una crisi i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.

Parliamo quindi di trasporto scolastico, della refezione, del servizio pre e post scuola e delle ulteriori attività di supporto che, a seconda di come sono declinate, possono veramente fare la differenza per una mamma alle prese con i mille problemi legati alla scuola dei figli.

Il Comune di Firenze ha affrontato questo tema partendo dall’infrastruttura e offrendo connettività a banda larga per tutte le scuole cittadine, più di 150, dagli asili nido alle secondarie di primo grado. Pare cosa da poco ma, in molti casi, ha effettivamente offerto una indispensabile chance a molti istituti, specialmente e lo si è visto lo scorso 20 ottobre, quando il MIUR, per mancanza di risorse, ha nei fatti (e senza troppi complimenti) “staccato la spina” di internet agli oltre 3000 istituti (un terzo del totale nazionale, 23 soltanto nella nostra città) connessi grazie al progetto @. Si tratta di ADSL basata sulle segreterie ma, come discuteremo tra breve, non solo.

Tutte le scuole della città fanno capo al datacenter del Comune per la gestione dei servizi. Ogni istituto resta ovviamente proprietario dei propri dati ma trova una efficiente piattaforma condivisa per le Iscrizioni (sia on-line che tradizionali), il supporto alla leva scolastica, l’elaborazione graduatorie, la formazione delle classi, l’elezione degli organi collegiali, i certificati, i nulla osta, i giudizi, le pagelle, i diplomi, l’adozione dei libri di testo. Insomma, le mille facce della gestione ordinaria. Vengono peraltro governati i flussi verso il MIUR anche per le procedure INVALSI.

Ci sono inoltre le procedure on line per le iscrizioni e i pagamenti con oltre 5000 pratiche (circa il 25% con un trend in forte crescita) fatte interamente via web nel solo 2012.

Nel 2012 abbiamo rafforzato questo intervento con alcune novità. La prima riguarda la refezione scolastica. La procedura prevedeva che, ogni mattina, i custodi contassero le presenze e le assenze, segnandole su moduli cartacei trasmettendoli poi per fax al centro di cottura, per predisporre i pasti del giorno, e poi al Comune per la parte amministrativa. Abbiamo sviluppato una semplice APP montata su tablet forniti dal Comune a tutte le scuole. Il custode annota rapidamente le presenze alla refezione e le relative tipologie (in bianco ecc…) e le trasmette via web al datacenter comunale. Un applicativo di backoffice governa questi dati trasmettendoli, sempre via web, ai centri cottura e li rende poi disponibili per le funzioni amministrative e statistiche. Se ne ottiene una forte razionalizzazione con miglioramento dell’efficienza e risparmio di tempo e denaro. Questa APP è dunque riservata ai custodi.

Abbiamo poi rilasciato una seconda APP multipiattaforma per genitori per la gestione dei servizi comunali. Le famiglie comunicano i dati per la refezione (mangia, non mangia, mangia in bianco), visualizzano le scadenze, lo stato dei pagamenti, attivano o cancellano i servizi, oltre ad annotare, vedere, ricordare una serie di dati e scadenze personali connesse alla vita scolastica dell’alunno/a. C’è anche una sezione “Dì la tua”, con la quale il genitore può valutare il gradimento del pasto e dare suggerimenti. Sempre sulla stessa APP è in corso il lavoro per fornire la mappa con la posizione GPS dei pulmini, per informare in anticipo sui tempi di arrivo alla fermata, e che sarà disponibile nel 2013.

Tutto questo riguarda, per così dire, la parte “diretta” dei servizi. Ma il concetto di “città educante” è di carattere ben più generale. La scuola è parte della città. I ragazzi vivono la scuola come mondo aperto e permeato dalla realtà circostante. La città sotto questo punto di vista svolge un ruolo educante attivo e diffuso. Lo fa attraverso la percezione dell’identità, la fiducia nelle istituzioni, nel riconoscimento di essere parte attiva di una comunità.

Il Comune ha lavorato sulle infrastrutture, attraverso la predisposizione di una solida dorsale in fibra ottica che connette tutta la città, anche il mondo dell’università e della ricerca. Proprio su questo canale è iniziato, in collaborazione con il GARR, una nuova visione di connettività orientata in maniera specifica alla didattica, Già cinque scuole sono connesse a banda ultralarga a 100 Mb/s e l’iniziativa andrà progressivamente ad estendersi nel 2013.

Con questa infrastruttura sarà possibile la condivisione di risorse quali contenuti multimediali complessi, lezioni “remotizzate” visibili in “telepresenza”, con una definizione “full HD”. Ma oltre alla possibilità di “prendere”, c’è quella di “portare” la scuola in luoghi come gli ospedali o, addirittura, a casa dei ragazzi o in altre scuole per mettere a sistema le rispettive esperienze. Il sistema federato del wifi copre già oggi quasi 150 zone della città e le scuole diventeranno uno dei “campi di battaglia” per il prossimo anno.

Un fronte importante è quello dei servizi on line che, proprio per quanto riguarda la scuola, si stanno sviluppando a un tasso vertiginoso. È interessante vedere come l’accesso ai servizi avviene generalmente dopo le nove di sera o anche più tardi, non appena i genitori, finite le incombenze familiari, si ritagliano uno spazio di lavoro al PC. C’è un digital divide culturale che viene positivamente eroso di anno in anno. Il nostro sforzo è quello che, soprattutto nell’area della scuola, siano i servizi che cercano i cittadini e non il contrario.

Sul fronte della partecipazione abbiamo sviluppato “100luoghi”, una APP per iOS che consente ai cittadini di proporre le proprie immagini, commenti, proteste, idee e inviarle al Comune, in maniera semplice e diretta, tramite il proprio smartphone.

Le informazioni convergono ad un unico sistema “smart” che le governa e le organizza, coordinandole con quelle provenienti dagli altri canali, come Facebook, Twitter, e-mail, solo per dirne alcuni. Ogni segnalazione viene dunque connotata per luogo e tema, contestualizzata in un ragionamento più ampio che riguarda la rete dei dibattiti in città.

Una redazione dedicata provvede poi a esporre i risultati sulle pagine della rete civica, sia in forma di “mappa” che di “galleria” e a indirizzare le azioni conseguenti verso la macchina comunale per le risposte più operative.

Il mondo della scuola, portatore di sensibilità giustamente accentuate, sarà uno dei banchi di prova principali di questo progetto. Canali tematici come “Istruzione”, “vivibilità”, “mobilità”, “smart city” assumono difatti, in questo contesto, un significato forte e particolare che rende ancora più necessario l’offrire ai cittadini uno strumento di interazione immediato e diretto.


 *Giovanni Menduni, Coordinatore Innovazione Comune di Firenze

 

 

 

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